Detraibilità fiscale 19% per Dispositivi Medici Classe 1 Antidecubito

Detraibilità fiscale 19% per Dispositivi Medici Classe 1 Antidecubito
Per tutti i materassi che sono iscritti dal nomenclatore come dispositivi medici classe 1 antidecubito è possibile
fruire della detrazione del 19%, ma a determinate condizioni.
L’ Agenzia delle Entrate , con la risoluzione n° 11 del 26 gennaio 2007, ha infatti chiarito che le spese sostenute
per l’ acquisto di un materasso sanitario possono essere detratte a condizione che il materasso presenti
caratteristiche tali da essere incluso nell’ elenco di cui al D.M. numero 332 del 27 agosto 1999, e sia pertanto
«antidecubito».

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Per poter fruire della detrazione, il contribuente deve essere in possesso di prescrizione medica (consigliata
n.d.r.); in alternativa, il contribuente, a richiesta degli Uffici dell’ Agenzia delle Entrate, può produrre un’
autocertificazione che attesti la necessità per la quale è stato acquistato il materasso.
Più specificatamente:
la qualifica di Dispositivi Medici di Classe 1 e la loro marcatura, permette a questi modelli di beneficiare della
detrazione di imposta per spese sanitarie (art. 15 comma 1, lettera C del TUIR). Pertanto la spesa sostenuta
per l’ acquisto di tali prodotti, potrà essere detratta come spesa sanitaria per un ammontare pari al 19% (per la
parte che supera la franchigia di euro 129,11 da applicarsi sull’ ammontare complessivo di tutte le spese
sanitarie sostenute) nella dichiarazione dei redditi che riguarda il periodo di imposta al quale si riferisce l’
acquisto.
Per usufruire di tale opportunità, è necessario fornire la seguente documentazione:
-prescrizione su carta intestata del medico curante (e/o specialista) attestante la necessità
dell’ utilizzo dei prodotti sopra indicati;
-fattura intestata al contribuente cui si riferisce la spesa.
Questa documentazione deve essere conservata con la dichiarazione dei redditi per almeno 5 anni. Va
sottolineato che il presupposto per la detrazione delle spese sostenute, deve essere riconducibile ad una
patologia comprovata dalla prescrizione medica e attestante la necessità per la quale la spesa si è resa
necessaria.
Quando un Materasso è un dispositivo medico CE in Classe 1?
Un Materasso è un dispositivo medico CE in Classe 1 quando le materie prime utilizzate sono state sottoposte a
test da laboratori esterni certificatori, e quando il sistema di costruzione è stato protocollato sino ad ottenere la
marcatura CE, e la classificazione di materasso ortopedico antidecubito; considerato pertanto a tutti gli effetti
dispositivo medico ai sensi degli art. 1 e 2 del D.LGS del 24 febbraio 1997 n° 46 e succ. modd. e integrazioni e
recepisce la direttiva 93/42/CE «DISPOSITIVI MEDIC I» e succ. modd. e integrazioni.

Il nostro materasso MG MEDICAL  gode della certificazione DISPOSITIVO MEDICO MARCHIO CE CLASSE 1

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La magnetoterapia aiuta ad aggiustare le ossa

Il trattamento che sfrutta gli effetti dei campi magnetici serve soprattutto in caso di fratture che faticano a rinsaldarsi. Ma è utile anche per osteoporosi, dolore cronico e ferite

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I campi magnetici sono noti fin dal tempo degli Egizi, ma il loro utilizzo nella medicina occidentale risale agli anni ’70. Da allora, la magnetoterapia si è diffusa velocemente e oggi è disponibile in quasi tutti gli ambulatori di riabilitazione italiani. La magnetoterapia è una forma di terapia fisica che utilizza le onde elettromagnetiche a bassa frequenza e intensità, tali da non provocare un aumento di calore corporeo. Non va confusa con altri tipi di terapie strumentali, come tecarterapia, laserterapia o Tens. «Le onde agiscono a livello dei tessuti, mobilizzando gli ioni positivi e negativi presenti nel corpo», spiega Raffaele Gimigliano, professore ordinario di medicina fisica e riabilitativa alla Seconda Università degli Studi di Napoli. «In questo modo vengono accelerati i processi di scambio ionico a livello della membrana cellulare e viene stimolato il metabolismo».

PRINCIPALI APPLICAZIONI. I benefici della magnetoterapia? Navigando in Internet si direbbe che questo trattamento sia una panacea: svariati siti promettono miracoli per ogni tipo di male, dall’asma al mal di testa, dalla prostatite all’allergia, dall’insonnia allo stress. «In realtà la magnetoterapia è un trattamento consolidato solo per alcune patologie», interviene Vincenzo Saraceni, professore ordinario e direttore della scuola di specializzazione in medicina fisica e riabilitazione all’Università La Sapienza di Roma. «Ci sono numerosi scientifici a sostegno, in particolare, della utilizzazione dei campi magnetici nella patologia dell’osso, soprattutto quando, a seguito di fratture, c’è un ritardo nella formazione del callo osseo. Dal momento che la terapia non genera calore può essere utilizzata anche in presenza di sintesi metalliche interne, come protesi all’anca o al ginocchio». La capacità delle onde elettromagnetiche di intervenire sui tessuti biologici può essere sfruttata anche per l’osteoporosi, per lenire il dolore (da traumi, post-operatorio o cronico, come quello legato all’artrosi), per il riassorbimento degli edemi e per accelerare i processi di cicatrizzazione delle ferite.

COME SI FA. La magnetoterapia può essere effettuata negli ambulatori e nei reparti di riabilitazione dei principali ospedali italiani, negli ambulatori privati oppure direttamente dal paziente a domicilio. «In ogni caso la magnetoterapia va sempre prescritta dal proprio medico di base o da uno specialista in riabilitazione», sottolinea Gimigliano. L’apparecchio eroga la terapia tramite un generatore del campo magnetico contenuto nella parete di un cilindro dove viene collocata la parte da trattare (colonna cervicale, dorsale o lombare, spalle, anche, ginocchia, piedi): la seduta dura generalmente 30 minuti e il ciclo terapeutico, con applicazioni di solito quotidiane, può durare da un minimo di due settimane fino a cinque-sei mesi (nei ritardi di consolidazione delle fratture) e in base alle indicazioni del medico. Gli apparecchi per la magnetoterapia da fare a casa si trovano in alcune farmacie e nei negozi di elettromedicali. I prezzi partono da 300 euro, mentre per il noleggio bastano 5-8 euro al giorno. Le apparecchiature non sono rumorose, quindi possono essere utilizzate anche durante la notte.

EFFETTI COLLATERALI. La magnetoterapia è indolore. «In alcuni casi, soprattutto nel corso delle prime sedute, si possono verificare alcuni effetti collaterali quali nervosismo, insonnia, vertigini o riacutizzazione transitoria del dolore che, di regola, scompaiono nel corso della cura e che, se persistenti, vanno segnalati al medico curante», spiega Caterina Sottini, direttore dell’unità operativa di riabilitazione specialistica degli Spedali Civili di Brescia.

CONTROINDICAZIONI. La magnetoterapia ha alcune controindicazioni: non può essere fatta in gravidanza ed è vietata ai soggetti in età evolutiva perché è necessario che lo scheletro abbia completato la sua fase di sviluppo. È controindicata anche in caso di infezioni, di patologie tumorali in atto o pregresse e per i portatori di pace-maker, perché le onde magnetiche potrebbero interferire con il corretto funzionamento dell’apparecchio cardiaco.

Lucia Panagini – OK Salute e benessere

Materasso vecchio addio! Come liberarti del materasso usato

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Chiunque pensa di sostituire il suo materasso vecchio, si pone la domanda:
chi si occupa del ritiro del materasso usato e come devo smartirlo?
Cosa dice la legge in merito?
Con questa semplice guida risolverai ogni tuo dubbio in merito e potrai dormire sonni tranquilli senza più preoccuparti del tuo ingombrante e scomodo materasso vecchio.

Dormire bene ci permette di affrontare ogni nuova giornata con energia ed entusiasmo. Per questa ragione è fondamentale un materasso che ci consenta di dormire un sano sonno ristoratore. Non è importante che tu abbia un materasso in lattice o piuttosto un materasso in waterfoarm, piuttosto è fondamentale che sia in buone condizioni e non usurato.

Quando cambiare il materasso?

Con il passare degli anni, anche i migliori materassi si usurano, deformandosi e non garantendo più una resa ottimale. Generalmente è necessario sostituirlo più o meno ogni 10 anni, sia per ragioni d’usura che igieniche.

Un materasso vecchio viene considerato dalla normativa come un oggetto ingombrante e come tale va smaltito. Assolutamente vietato il deposito in strada, il materasso vecchio deve essere smaltito in base alle disposizioni del comune di appartenenza. Spesso però la scelta di cambiare il materasso viene sottovaluta e rimandata ad oltranza, proprio perché non si sa come liberarsi di questo rifiuto ingombrante.

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Cosa dice la legge in merito?

La normativa stabilisce che un materasso vecchio vada considerato come un rifiuto ingombrante. Per poterlo smaltire correttamente è necessario rivolgersi al proprio comune di appartenenza e fissare un appuntamento per la consegna. Lo smaltimento dei materassi usati è non solo un’esigenza reale per molte famiglie, ma nell’ottica della tutela e del rispetto per l’ambiente diventa un vero e proprio obbligo.

Per evitare multe spesso salatissime e per ovvie ragioni ambientali, il materasso vecchio non va assolutamente lasciato per strada. Questo sciagurato gesto può portare a gravi problemi igienici: il materasso vecchio abbandonato per strada accumulerà infatti umidità e polvere diventando un ambiente naturale per la proliferazione delle cimici da letto.

Come smaltire un materasso usato?

Molti negozi che si occupano della vendita di materassi garantiscono il servizio di ritiro e smaltimento dei materassi usati. Tra le tante aziende che offrono il servizio, il sito materassiinmemory-lombardia.it, permette di prenotare il ritiro per tutta la regione Lombardia .

Il nostro consiglio è di cambiare il materasso vecchio con uno tecnologicamente migliore. Come sempre noi vi aiutiamo a scegliere il materasso adatto al tuo riposo proponendovi offerte speciali e sottocosto.

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Come viene smaltito un vecchio materasso?

Ogni materasso vecchio consegnato presso il gestore comunale per il trattamento dei rifiuti ingombranti subisce una riduzione volumetrica. Viene cioè compattato e successivamente viene rimossa la parte metallica, ad es. le molle, che viene in seguito riciclata. La parte residuale viene trasportata in discarica oppure utilizzata come combustibile negli impianti di termovalorizzazione.

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Smaltimenti creativi

Se poi si vuole uno smaltimento più creativo del nostro vecchio materasso, possiamo fare come ha fatto Frank Willems, un designer geniale, che ha creato la collezione Madam Rubens, prendendo dei vecchi materassi li ha ripiegati, legati e applicati alle basi di mobili antichi, creando così delle poltrone originalissime, dei divani e sedie di grande impatto.

L’originale composizione di materassi viene sigillata con una schiuma che rende il tutto impermeabile e resistente.

Willems è solo l’ennesimo esempio di come recuperare e ricreare, è un’ottima soluzione per evitare gli sprechi e prenderci cura dell’ambiente!

Hai già smaltito il tuo materasso vecchio e se in cerca di un nuovo e più valido sostituto? Ecco la nostra guida su come scegliere il materasso adatto al tuo riposo

Tessuto in fibra d’argento

Tessuto in fibra d’argento
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Fibra d’argento
L’ultima innovazione in fatto di tessuti per coprimaterassi e copricuscini è rappresentata dall’utilizzo della fibra d’argento. Questa potrebbe sembrare una nuova moda ma in realtà i nostri antenati per millenni hanno utilizzato questo prezioso materiale per gli scopi più svariati.

L’argento nei secoli

 

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Monete d’argento Gli antichi Romani e poi i Greci collocavano delle monete d’argento nei contenitori adibiti alla raccolta dell’acqua e lo utilizzavano in sottili fogli per curare le ferite, ne avevano infatti intuito le proprietà antimicrobiche, antifungine e antibatteriche. Ed è per questo che nel corso della storia ritroviamo l’argento anche nelle posate e nei piatti delle famiglie reali.

Proprietà dell’argento

Chi ancora oggi predilige le cure naturali agli antibiotici chimici, conosce perfettamente le eccezionali proprietà dell’argento colloidale nel trattamento delle infezioni, esso non a caso è stato utilizzato a tale scopo fino all’invenzione degli antibiotici chimici (1938).

Recenti studi hanno inoltre dimostrato che, mentre il singolo antibiotico chimico è efficace solo contro pochi tipi di batteri, l’argento colloidale lo è contro più di 650 tipi. Una bella differenza!

Nulla da stupirsi quindi se la sempre maggiore attenzione verso la salute, la pulizia e il benessere dell’uomo ha portato in questi ultimi anni alla creazione di tessuti che contengono al loro interno una parte di fibre d’argento.

A queste proprietà dell’argento se ne aggiungono altre molto importanti, vediamole insieme:

antiodore: l’argento ha la proprietà di neutralizzare i microbi responsabili del formarsi dei cattivi odori;
naturale e atossico: l’argento è un elemento naturale praticamente atossico;
antistatico: l’alto potere di conduzione dell’argento, superato solo da quello dell’oro, permette la veloce dissipazione delle cariche elettrostatiche;
termoregolatore: l’alto potere di conduzione dell’argento lo rende eccezionale anche per la conduzione del calore e quindi per l’uniforme distribuzione del calore corporeo. In presenza di elevate temperature, l’argento accelera il trasferimento del calore dal corpo verso l’esterno, invece di ostacolarlo come fa la maggior parte dei tessuti che spesso formano una specie di barriera e non favoriscono la dissipazione del calore; in presenza di basse temperature, invece, la conduttività dell’argento consente che il calore venga distribuito correttamente da
favorisce la traspirazione corporea: accelerando il trasferimento del calore verso l’esterno, favorisce una riduzione dell’umidità sulla pelle, regalando la sensazione di asciutto e di benessere;
proprietà terapeutiche: viviamo in un ambiente ad alto tasso di inquinamento elettromagnetico, sia a casa che all’aperto, basti pensare a telefonini, forni a microonde, linee dell’alta tensione, trasmettitori.. e questo causa emicranie, insonnia, sensazione di generico malessere. Grazie all’alto potere conduttivo, l’argento permette la dispersione delle cariche elettriche in eccedenza, favorendo il buon riposo e il rilassamento muscolare;
migliora la circolazione: il rilassamento muscolare permette infatti una migliore circolazione sanguigna e linfatica;
effetto permanente: i fili d’argento vengono legati ad altre fibre a formare un tessuto le cui proprietà rimangono invariate nel tempo anche dopo centinaia di lavaggi;
indumenti intimi, capi d’abbigliamento: la fibra d’argento per le sue importanti caratteristiche, viene utilizzata anche per produrre capi d’abbigliamento (in particolare modo abbigliamento sportivo) e biancheria intima. In Inghilterra inoltre molti ospedali hanno iniziato ad utilizzare pigiami prodotti con fibra d’argento per prevenire infezioni nel periodo postoperatorio. Grande beneficio da questo tipo abbigliamento lo hanno anche le donne in menopausa che notano immediatamente una radicale riduzione del disagio causato dalle improvvise vampate di calore.
Tantissimi dunque i motivi per provare questo nuovo tipo di tessuto, nuovo e ricercato ma anche frutto di esperienze tramandate nel corso di migliaia di anni.

La maggior parte delle nostre coperture sono in argento

 

10 consigli per scegliere il letto

Stai per acquistare un letto? Scegliere il letto non è facile e ricorda che:

 

  • trascorri a letto circa 1/3 della tua vita
  • lo terrai per almeno una decina d’anni.

La scelta del letto (e in particolare del materasso) non è quindi cosa da poco. Di seguito i nostri consigli per scegliere il letto; ecco 10 cose che devi sapere.

 

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1 – Le dimensioni del letto. Le misure sono variabili e non dipendono solo dalle dimensioni del materasso, ma anche e soprattutto dalla struttura del letto: testiera, pediera, bordi, imbottite, etc. Prima di scegliere è bene verificare con attenzione le dimensioni della stanza, l’ingombro di apertura di porte, finestre e ante d’armadio, gli spazi di passaggio e la posizione delle prese elettriche. Ecco alcune dimensioni indicative per il materasso:

  • matrimoniale standard italiano: 160 x 190 cm
  • matrimoniale comodo: 180 x 200 cm
  • matrimoniale alla francese: 140 x 190 cm (un po’ stretto per le abitudini italiane)
  • una piazza e mezza: 120/130 x 190 cm (adatto ad una persona sola)
  • singolo standard: 80 x 190 cm (adatto ai bambini)
  • singolo comodo: 90 x 200 cm (consigliato per gli adulti)

Inutile sottolineare che più il materasso è largo e più sarà comodo dormirci, ma anche la lunghezza non deve essere trascurata: il materasso dovrebbe essere lungo almeno 10/15 cm in più rispetto all’altezza di chi lo usa; poiché l’altezza media degli Italiani è cresciuta nel tempo, anche da noi ci si sta orientando a materassi lunghi 200 cm (in nord Europa la lunghezza standard è già 200 cm). Se scegli letti e materassi “fuori misura” o svedesi, sappi che potrebbe essere difficile trovare lenzuola adatte …

2 – Quanto spazio lasciare intorno al letto. Intorno al letto vanno lasciati almeno 50/55 cm di spazio libero per il passaggio (più o meno corrispondenti all’ingombro dei comodini), che diventano 65/70 cm davanti all’armadio (se con ante a battente) e al cassettone per avere lo spazio di apertura.

3 – Se la camera è piccola? Orientati verso un modello di dimensioni contenute e forme semplici, evitando pediere e testate troppo “importanti”, che ingombrano visivamente e “riempiono” tutto lo spazio.

4 – Se la camera è grande? Massima libertà di scelta: se il soffitto è alto, puoi scegliere addirittura un modello “a baldacchino”!

5 – Tipologia, stile, colori. La tipologia e lo stile dipendono dai tuoi gusti (quindi non darò consigli), ma anche dalle specifiche esigenze, ad esempio: se ti piace leggere seduto a letto, scegli una testata comoda e morbida (in pelle o eco-pelle, in tessuto); se soffri di allergia alla polvere, preferisci modelli più pratici da pulire (in legno o laminato, in metallo). I colori poi dipendono anche dalle caratteristiche della stanza: se la camera è buia e il pavimento è scuro, prediligi colori ed essenze chiare.

6 – I materiali del letto. L’estetica non è tutto, per cui praticità e igiene non sono affatto aspetti secondari. Il legno e la pelle non richiedono troppe cure, ma è necessaria un po’ di attenzione nell’uso (si scheggiano, si graffiano, etc.); il ferro battuto o l’ottone sono quasi a “manutenzione zero” (basta spolverarli); il tessuto va bene solo se il rivestimento è sfoderabile e lavabile!

7 – L’altezza giusta. L’altezza del letto è questione molto soggettiva: l’altezza giusta è quella che ciascuno trova più comoda. I letti di una volta erano molto alti (per allontanarsi dal freddo del pavimento), al contrario quelli moderni sono molto bassi.In base alla nostra esperienza abbiamo definito che un’altezza totale da terra (rete + materasso) di 60-65 cm. circa può rappresentare un buon compromesso adatto alla media della nostra popolazione. Si tenga inoltre presente che il materasso non è un piano d’appoggio rigido (come per esempio potrebbe essere una sedia), soprattutto se si utilizza un materasso in lattice o memory che quando ci si siede tende a seguire la curvatura naturale del nostro corpo perdendo anche alcuni centimetri in spessore.

8 – La scelta del materasso. Questione puramente tecnica: un vero e proprio investimento sul benessere del tuo riposo. Ne esistono di tipologie e materiali diversi per rispondere alle diverse esigenze ergonomiche: in lattice o schiuma di lattice(a diversi gradi di elasticità, antibatterici ), a molle e micro-molle (con porzioni differenziate per adattarsi alle diverse sollecitazioni del corpo), memory foam (traspirante e a termoregolazione, che si automodella a seconda del peso delle varie parti del corpo), misti, etc., ma l’importante alla fine è farsi consigliare da un esperto .

9 – Doghe o rete? La scelta va fatta in funzione del tipo di materasso, anche se la tendenza è quella di orientarsi sempre di più verso le doghe. Per un materasso a molle è meglio una rete il più possibile uniforme, mentre per lattice e memori foam, si consigliano doghe e micro-doghe ad elasticità differenziata per ogni parte del corpo. Nota bene: se la rete è matrimoniale, è indispensabile che abbia un buon traverso lungo l’asse longitudinale per il corretto sostegno delle doghe ed evitare “avvallamenti” al centro.

10 – Il letto con contenitore. Se il meccanismo di apertura è di facile utilizzo, il box sotto rete può essere una buona idea salva-spazio per riporvi biancheria e cambi di stagione, ma tieni presente che la pulizia sotto il letto può essere un’operazione complicata e che il materasso è scarsamente arieggiato (sconsigliato a chi soffre di allergie).gambe-40-300x225

Magnetoterapia



Magnetoterapia
La magnetoterapia è un trattamento che sfrutta gli effetti del campo magnetico sul corpo.
Si applicano due solenoidi (elettromagneti) sull’articolazione da trattare.

Quando l’elettromagnete è attraversato da una corrente elettrica crea un campo magnetico, quindi trasmette energia magnetica.
magnetoterapia per fratture, gonalgia, gonfiore, edema, infiammazione, dolore, male, stilettata, artrosi, età, anziani, post-intervento, fisioterapia e riabilitazione
magnetoterapia
Il corpo umano contiene molte sostanze metalliche all’interno, come tutti sanno, nelle analisi del sangue c’è una voce denominata “ferro”.
I campi magnetici esercitano una forza sui materiali ferro magnetici, paramagnetici e sulle molecole diamagnetiche.
All’interno del corpo ci sono tantissimi Ioni, cioè molecole con una carica elettrica positiva o negativa.
Le proprietà degli apparecchi di magnetoterapia sono la frequenza e l’intensità.Magnetoterapia (1)

In medicina si utilizzano macchine con frequenza intorno ai 30-60 Hz perché gli studi dimostrano che lavorando in questo modo si ha il maggior trasferimento di energia all’articolazione. Il campo magnetico non è statico, ma deve invertire la polarità per dare effetti positivi sulla patologia.
L’intensità è la misura della quantità di cariche elettriche che percorrono il solenoide o l’elettromagnete ed è espresso in Gauss.
Gli apparecchi che si noleggiano non superano i 30 Gauss di potenza di picco, mentre le macchine ambulatoriali arrivano fino a 100 Gauss.
Si possono distinguere tre tipi di magnetoterapia:

statica;
a bassa frequenza;
ad alta frequenza.
Il magnete “statico” applicato all’articolazione o osso, difficilmente può interagire con la zona anatomica in modo adeguato perché lavora solo in un senso.
La magnetoterapia statica quindi non si può considerare scientificamente provata.
La magnetoterapia ad alta o bassa frequenza produce dei benefici solo se la durata del trattamento è sufficientemente lunga.
Ricerche scientifiche dimostrano che la magnetoterapia può ridurre i tempi di guarigione fino alla metà, principalmente in caso di artropatie e fratture.
È necessaria un applicazione di almeno un ora al giorno per alcune settimane, il trattamento minimo dura 20 giorni.

Perché una terapia che dà ottimi risultati come dimostrano tanti studi scientifici già dagli anni ’70/’80 è raramente prescritta dai medici?

Spesso, i pazienti che hanno subito una frattura, escono dal pronto soccorso senza una prescrizione di magnetoterapia che potrebbe dimezzare i tempi di recupero e consolidamento dell’osso.

 

Come agisce il campo magnetico sul corpo umano?

 

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Gli effetti sull’organismo sono:

A livello della membrana cellulare può verificarsi una depolarizzazione a causa di: traumi, infiammazioni ecc. In questo caso c’è stato un accumulo di sodio all’interno della cellula, il quale richiama il liquido infiammatorio causando l’edema o gonfiore. L’energia magnetica ripolarizza la membrana cellulare che può ristabilire il corretto contenuto di sodio nella cellula. Di conseguenza migliora la permeabilità della membrana cellulare, la conseguenza è un incremento e accelerazione degli scambi tra la cellula e l’ambiente esterno
Il metabolismo cellulare aumenta, si libera l’energia contenuta nelle molecole energetiche (ATP) e si consuma più ossigeno.
Effetto antiflogistico (antinfiammatorio) ed antiedemigeno (favorisce il drenaggio del gonfiore articolare).
L’effetto sulla muscolatura è rilassante, quindi tende a sciogliere le contratture.
A livello vascolare la magnetoterapia agisce aumentando il flusso sanguigno periferico e quindi c’è l’effetto è una miglior circolazione.
L’azione piezoelettrica favorisce gli osteoblasti (cellule che fissano il calcio nelle ossa) e inibisce gli osteoclasti, cioè le cellule che erodono l’osso.
Una maggior produzione di fibre di collagene.
Il flusso magnetico penetra nel corpo fino a 5/6 centimetri, sulle articolazioni profonde come l’anca e il ginocchio è necessario applicare almeno due elettromagneti.

Qual’è la durata minima del trattamento?

Il trattamento dev’essere personalizzato in base al disturbo.
Se il paziente ha subito una frattura oppure è affetto da osteoporosi deve applicare la macchina almeno un ora al giorno.
In caso di artrosi ed infiammazione articolare, la durata del trattamento può essere minore, ma una seduta minore di 30 minuti è inutile.
La Magnetoterapia è utilizzata senza consumo di materiali, questo permette di praticare prezzi bassi.

Quali sono gli effetti della magnetoterapia?

La macchina agisce sulle cellule aiutando la rigenerazione dei tessuti ossei, migliorando la circolazione sanguigna e riducendo il versamento (gonfiore) articolare.
La magnetoterapia ha un evidenza scientifica nella stimolazione e assimilazione del calcio nelle ossa, fondamentale per chi ha subito fratture.
L’indicazione della terapia è nelle fratture recenti, ritardo di consolidazione, osteoporosi, morbo di Sudeck, pseudoartrosi, artropatie di natura infiammatoria e degenerativa, mal di schiena, metatarsalgia, sperone calcaneare ed è controindicata nei casi di portatori di pace-maker e gravidanza.
Quali sono le controindicazioni della magnetoterapia?

La magnetoterapia è controindicata per:

I portatori di stimolatori cardiaci, pacemaker e apparecchiature elettroniche in quanto potrebbe interferire con esse;
In presenza di patologie neoplastiche, in quanto ne accelererebbe lo sviluppo.

Come controindicazione relativa potrebbe avere effetti di vasodilatazione e viene sconsigliata in caso di: insufficienza coronarica, disturbi ematologici o vascolari, epilessia, alcune malattie infettive, micosi, ipertiroidismo, sindromi endocrine, tubercolosi e gravidanza.

SLEEPING AND SNORING

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Dormire e russare
Russare è il risultato di una respirazione rumorosa durante il sonno. Si tratta di un problema comune tra tutte le età e di entrambi i sessi, e colpisce milioni di adulti su base regolare. Russare può verificarsi ogni notte o solo durante certi periodi. Le persone più a rischio sono i maschi e quelli che sono in sovrappeso, ma russare è un problema di entrambi i sessi, anche se è possibile che le donne non presentano questo fenomeno con la stessa frequenza degli uomini. Russare diventa di solito più gravi con il passare degli anni. Il russare può causare spiacevoli interruzioni non solo al vostro sonno ma in special modo al vostro partner. Russare quindi può portare ad avere un sonno frammentato e questo si traduce in una giornata piena di stanchezza e sonnolenza. Gli effetti negativi dovuti al russare, sulla salute , più comuni sono la disfunzione lavorativa di giorno e le malattie cardiache. Circa la metà delle persone che russano rumorosamente sono soggette alla apnea ostruttiva.
Durante il sonno, i muscoli della gola si rilassano, la lingua cade all’indietro, e la gola diventa stretta. Come si respira, le pareti della gola cominciano a vibrare – generalmente il russamento avviene quando si respira, ma in misura minore può avvenire anche quando si espira. A volte le pareti della gola si collassano in maniera più seria, creando una condizione chiamata apnea (cessazione della respirazione). Questa è una condizione grave che richiede attenzione medica. Ci sono diversi fattori che facilitano il russare. Innanzitutto, il normale processo di invecchiamento conduce al rilassamento dei muscoli della gola, con conseguente russamento. Anomalie anatomiche del naso e della gola, come le tonsille o adenoidi, polipi nasali, o deviazioni del setto nasale causano restringimento della gola durante il sonno e, quindi possono portare a russare. Anomalie funzionali (ad esempio, l’infiammazione del naso e / o della gola, come può verificarsi durante infezioni respiratorie o durante la stagione delle allergie) si tradurranno in russare. L’alcol è un potente rilassante muscolare il bere alcolici in maniera non salutare è causa di russamento notturno. Da ultimo ma non meno importante di tutte le altre cause di russamento che abbiamo riportato, una causa di russamento notturno è dormire male, dormire su un materasso sbagliato, dormire su un cattivo materasso.

 

SCRITTO DA SETTIMIO GRIMALDI

Laurea in Chimico Fisica, Biofisico. Autore di Pubblicazioni Scientifiche su Riviste Internazionali recensite sul PUBMED. Scientist presso il National Institutes of Health, professore a Contratto presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma e l’Università degli Studi Dell’ Aquila negli anni ’80, primo ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche attualmente Ricercatore Associato del CNR presso l’Istituto di Farmacologia Traslazionale.

IL MATERASSO DEVE ESSERE UNA SCELTA CONSAPEVOLE

 

 

 

Il materasso deve essere una scelta consapevole

Il riposo è una delle attività più importanti che facciamo ogni giorno, perchè è il momento in cui il nostro corpo si rigenerai e recupera. E ‘anche il momento in cui il nostro cervello ottiene il permesso di andare in una sorta di “ibernazione” , cosa che è essenziale per proteggerlo e farlo funzionare al massimo dell’efficienza. Tutto questo significa che ottenere un buon riposo notturno è fondamentale. Ci sono numerose circostanze per cui non otteniamo un buon riposo notturno. Uno dei principali responsabili di un cattivo riposo notturno è una cattivo materasso. Proprio come un paio di scarpe o un paio di jeans, un materasso è una cosa che ci deve “calzare” a pennello ovvero si deve adattare alle nostre esigenze. La scelta di un materasso è una scelta per la vita, acquistandolo non ci dobbiamo far abbagliare dagli optionals che spesso molti costrutti offrono con l’acquisto del materasso. Se abbiamo bisogno del materasso non facciamoci quindi ingannare dall’ offerta di reti, cuscini, coperte e chi più ne voglia più ne metta in omaggio. Anzi cerchiamo di capire togliendo il costo degli omaggi (e quello delle pubblicità televisive) quale è il vero valore del materasso che andiamo a comperare, fatto questo ci accorgeremmo che il valore residuo è veramente minimo e tutto ovviamente va a discapito della qualità. È sbagliato?…….ed allora………..

SCRITTO DA SETTIMIO GRIMALDI

Laurea in Chimico Fisica, Biofisico. Autore di Pubblicazioni Scientifiche su Riviste Internazionali recensite sul PUBMED. Scientist presso il National Institutes of Health, professore a Contratto presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma e l’Università degli Studi Dell’ Aquila negli anni ’80, primo ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche attualmente Ricercatore Associato del CNR presso l’Istituto di Farmacologia Traslazionale.

PUÒ UN MATERASSO INFLUENZARE IL TUO SONNO?

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Notti insonni, girarsi e rigirarsi svegliarsi al mattino esausti, tutti noi purtroppo abbiamo provato queste sensazioni. Dormire sul materasso giusto può aiutare ad alleviare ed eliminare questi problemi ovvero a regalarci il sonno della buana notte per farci svegliare veramente riposati. Ma ….attenzione! Non è facile scegliere il materasso giusto per le nostre esigenze. Qual è la ragione di questo fenomeno? La risposta si trova in quello che succede al nostro corpo durante il sonno. Passiamo attraverso diverse fasi di sonno ogni notte. Una di queste fasi chiamata “rapid eye movement” (REM) è la fase del sonno in cui si svolgono i nostri sogni più vividi. Durante questa fase perdiamo il tono muscolare scheletrico. I muscoli scheletrici che sostengono la nostra schiena tendono a rilassarsi e perdiamo il sostegno della colonna vertebrale. Così, un materasso che si sentiva efficace mentre eri sveglio e quindi con i muscoli in tensione può non risultare adatto alle nostre esigenze quando si è in sonno REM.

SCRITTO DA SETTIMIO GRIMALDI

Laurea in Chimico Fisica, Biofisico. Autore di Pubblicazioni Scientifiche su Riviste Internazionali recensite sul PUBMED. Scientist presso il National Institutes of Health, professore a Contratto presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma e l’Università degli Studi Dell’ Aquila negli anni ’80, primo ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche attualmente Ricercatore Associato del CNR presso l’Istituto di Farmacologia Traslazionale.

Magnetoterapia – 7 passi per l’acquisto dell’apparecchio giusto

 

 

 

Magnetoterapia – 7 passi per l’acquisto dell’apparecchio giusto

Magnetoterapia

 
Vuoi essere sicuro di scegliere e acquistare il dispositivo per magnetoterapia giusto, garantendoti una lunga e felice esperienza di utilizzo negli anni a venire?

Questi sono i punti fondamentali che ti faranno diventare un acquirente capace di scegliere il dispositivo più adatto a te e ai tuoi cari:

1. ESSERE CONSAPEVOLI

Il concetto più importante è che non esiste un dispositivo in grado di accontentare tutti e tutte le esigenze contemporaneamente; la magnetoterapia migliore di tutte le altre.

Ci sono decine di apparecchiature sul mercato prodotte da svariati fabbricanti. Ogni produttore porta sul mercato la sua filosofia e caratteristiche secondo lui “uniche” rispetto a tutti gli altri.

Quella che viene definita CEMP (campi elettromagnetici pulsati) è ormai oggetto da moltissimi anni di studi che confermano che la magnetoterapia porta reali e tangibili benefici a supporto delle cura di moltissime patologie e condizioni fisiche.

I campi elettromagnetici agiscono sul corpo a livello meccanico, elettrico, chimico e magnetico, combinando insieme tutti questi fattori.

Quindi, prima di scegliere la marca, le caratteristiche tecniche ed i parametri, la cosa più importante è innanzitutto considerare

  •  Il budget di spesa che hai a disposizione
  • Il parere del tuo medico riguardo alla tua eventuale patologia e /o condizione fisica
  • Il tuo stato di salute attuale
  • Il tuo stile di vita
  • La tua storia clinica

Grazie a questo quadro completo potrai iniziare ad orientarti verso uno specifico dispositivo e marca.

2. INDIVIDUARE LE “NOSTRE REALI” CARATTERISTICHE E BISOGNI

Individua i tuoi bisogni

È necessario porsi diverse domande per discriminare sempre di più la scelta e fare quella giusta:

Hai uno stile di vita sedentario o sei uno sportivo? Hai un problema di salute cronica oppure un disagio temporaneo e localizzato in un punto specifico?

Vuoi curare solo te stesso o l’intera famiglia? Qual è la spesa massima che ti puoi permettere?

Patologie croniche hanno bisogno di stimolazioni diverse rispetto a terapie fatte per mantenere il proprio corpo in salute.

Se il tuo scopo con la magnetoterapia è quello di contribuire a mantenere uno stato di salute generale, ti consiglio di orientarti verso un dispositivo che emetta con un’intensità elettromagnetica di media potenza e che disponga di un numero minimo di programmi e frequenze. Il prezzo dovrà essere ragionevolmente più basso di quello di dispositivi di punta super professionali. 

Se al contrario soffri di dolori cronici o stai affrontando patologie o lesioni molto importanti, è indicato che tu scelga un sistema in grado di fornire anche un’alta intensità terapeutica e che disponga anche di due uscite indipendenti per utilizzare contemporaneamente due applicatori in zone diverse del corpo.

Nel caso di magnetoterapia “famigliare” è importante che il dispositivo disponga di molteplici programmi, intensità e frequenze in grado di soddisfare le esigenze di tutti i membri del nucleo famigliare.

Se sei spesso in viaggio per lavoro, guidi per molte ore o sei sempre in giro per il mondo, hai la necessità di un dispositivo estremamente portatile, possibilmente in grado di funzionare anche a batteria e ricaricabile da ogni mezzo e in qualsiasi paese in cui ti trovi a viaggiare.

Se ad utilizzare la magnetoterapia sarà principalmente una persona molto anziana che non può farsi aiutare, è opportuno optare per una macchina molto semplice, con pochi pulsanti e programmi molto semplici da attivare.

Se sei arrivato fino a questo punto dell’articolo, hai capito che per determinare qual è la magnetoterapia migliore è necessario prima stabilire i tuoi bisogni, abitudini, stile di vita e condizione generale di salute.

3. CAPIRE LE CARATTERISTICHE TECNICHE

Un dispositivo di magnetoterapia comprende molteplici parametri sia dal punto costruttivo che da quello dell’emissione del campo magnetico.  Parleremo dei più importanti quali intensità, frequenza, numero e tipo di programmi, caratteristiche degli applicatori forniti o acquistabili separatamente.

È importante conoscere questi elementi per adattarli alle nostre esigenze e condizioni di salute, scegliendo quindi l’apparecchiatura giusta.

Intensità

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A prescindere dal fatto che l’energia elettromagnetica fornita sia bassa, media o alta, la terapia sarà sempre e comunque efficace. Questo evidenzia che anche i dispositivi ad intensità inferiori, se ben concepiti, porteranno beneficio terapeutico.

Quello che invece è importante capire è che a seconda del tipo di patologia e parte del corpo da trattare, alcuni valori d’intensità risultano più adatti rispetto ad altri.

Facciamo un esempio:

Per trattamenti su particolari zone del corpo dove lo strato di cute è particolarmente spesso (es. femore) o su pazienti in sovrappeso o ad esempio nel caso di fratture e presenza quindi di gessi o tutori, un’intensità elettromagnetica troppo bassa penetrerà meno efficacemente.

Questo non limita l’effetto terapeutico, ma richiede semplicemente un tempo maggiore di trattamento per ottenere il medesimo risultato di una terapia fatta ad intensità più alta.

Frequenza

È importante sapere e ricordare che anche se esistono sul mercato apparecchi che utilizzano gamme di frequenze molto diverse tra loro, il principio curativo della terapia è comunque lo stesso ed efficace.

La magnetoterapia a bassa frequenza applica un campo magnetico con intensità solitamente medio alte ma a frequenze appunto basse (massimo 150 Hz) e risulta particolarmente indicata per la cura dei tessuti duri e i ritardi della calcificazione ossea (osteoporosi, fratture, recupero post operatorio per impianti protesici, ecc.).

È indicata anche per la terapia del dolore e in generale per ristabilire il corretto equilibrio funzionale delle cellule. Risulta pertanto efficace anche nel trattamento dei tessuti molli.

La magnetoterapia ad alta frequenza si basa sull’emissione di piccoli “pacchetti” di onde radio ad alta frequenza (tra i 18 e i 900 MHz) ma a bassa intensità, che risultano particolarmente indicate per la cura di patologie a carico dei tessuti molli.

Anche in questo caso, si è dimostrata efficace per la terapia del dolore.

In linea generale, indipendentemente dalla tecnologia, per una buon acquisto sarà sufficiente assicurarsi che il dispositivo fornisca programmi con frequenze impostabili o dedicate che rispettino le indicazioni dello specialista o della letteratura di settore. 

Applicatori

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L’intensità del campo magnetico si riduce sensibilmente all’aumentare della distanza dalla zona da trattare, motivo per cui la condizione ideale è quella di contatto tra la sorgente che emette e la pelle del paziente.

Rispetto al passato, gli applicatori per magnetoterapia attualmente in commercio sono ormai molto comodi ed adatti alle più svariate modalità di terapia.

Uno degli elementi più importanti è quindi prima di tutto la vestibilità dell’applicatore stesso, il quale una volta indossato deve essere saldamente ancorato sulla parte da trattare, senza però risultare troppo scomodo o addirittura doloroso per il paziente.

Un esempio di applicatore molto valido è quello costituito da due o tre solenoidi inseriti all’interno di fasce elastiche regolabili, che permettono di essere agilmente adattate alla maggior parte delle zone periferiche del corpo.

Per trattamenti definiti “total body” che richiedono un trattamento distribuito su tutto il corpo, esistono tappetini magnetici o addirittura materassini con diversi solenoidi al loro interno in grado di emettere il campo magnetico su una superficie molto vasta.

In questo caso, tra i migliori, vi sono quelli che forniscono un’emissione su tutta la superficie, o che in alternativa, permettono di spostare i solenoidi al loro interno a seconda delle zone da trattare.

Così, l’applicatore fornisce una comoda superficie piana e in più, dove i solenoidi sono removibili, favorisce anche la manutenzione dello stesso in caso di guasto.

Per applicazioni che necessitano invece di alte intensità terapeutiche, esistono solenoidi indipendenti e fisicamente più grandi. Questi garantiscono un trattamento ad alta intensità a contatto con la parte da trattare, evitando però il surriscaldamento a cui sarebbero soggetti applicatori con avvolgimenti più piccoli.

Gli applicatori più usati in passato (ma ancora in commercio) erano i cilindri elettromagnetici. Spesso di dimensioni molto grandi venivano installati su dei lettini dove il paziente si stendeva per fare la terapia. Il loro grande limite era dato dall’intensità molto bassa del campo emesso principalmente a causa della distanza dalla superficie da trattare.

Una valida alternativa sono i cilindri di nuova concezione, molto più piccoli del passato, che permettono il trattamento delle zone periferiche del corpo, garantendo un adeguata erogazione in termini di potenza del campo magnetico.

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Oltre alle specifiche necessità del paziente e alle caratteristiche tecniche del dispositivo, ci sono altri aspetti che riguardano il processo di vendita, l’azienda costruttrice e la garanzia di un adeguato servizio pre e post vendita.

4. VALUTARE NOLEGGIO O ACQUISTO DELL’APPARECCHIATURA

Alcuni fabbricanti hanno scelto di fornire le loro apparecchiature in modalità di noleggio. Anche alcuni centri fisioterapici, acquistano e poi noleggiano le apparecchiature ai loro pazienti.

Anche se generalmente le magnetoterapie moderne sono molto robuste, è importante assicurarsi che i dispositivi e gli accessori affittati siano manutenuti e igienizzati costantemente. Non possiamo sapere chi ha utilizzato l’apparecchiatura prima di noi, perciò è sempre meglio farsi qualche scrupolo in più.

Solitamente, se il paziente lo chiede, viene data la possibilità di riscattare l’apparecchiatura, scontando parte della cifra spesa per l’affitto.

Quindi è meglio noleggiare o acquistare direttamente il dispositivo?

A prescindere dal budget che si ha a disposizione, esistono ottime magnetoterapie in commercio che costano mediamente meno della cifra necessaria per un ciclo di noleggio.

Con una spesa inferiore avremo quindi un’apparecchiatura nuova che, se tenuta correttamente, durerà moltissimi anni.

In molti casi poi è necessario un uso continuativo della magnetoterapia, motivo per cui sarà quindi indispensabile e meno oneroso acquistare direttamente quella più adatta.

Alcuni esempi che richiedono una terapia continuativa sono le patologie croniche (es. artrosi), Osteoporosi, patologie resistenti (es. algodistrofie) e molte altre.

5. TESTARE L’ASSISTENZA PRE E POST VENDITA

Questo è sicuramente uno dei fattori “umani” più importanti che dovrebbero guidarci all’acquisto.

Non preoccuparti, è molto facile capire se l’azienda è in grado di accompagnarti verso la scelta giusta e se sarà presente anche dopo, in caso di necessità.

Prova a fare una telefonata o ad inviare una mail per chiedere informazioni. Spiega le tue necessità o condizione clinica. Chiedi un consiglio su quale dispositivo scegliere tra quelli della gamma.

Ti hanno risposto in tempi decenti? Sono stati cordiali? Il personale al telefono o via mail ti è sembrato competente o ti hanno fornito solo risposte “da copione” che puoi trovare sui cartelloni pubblicitari?

Il buon senso ti farà capire immediatamente se meritano la tua scelta e il tuo denaro.

Per quanto riguarda invece l’assistenza post vendita chiedi chiaramente al negoziante o all’azienda stessa di spiegarti quali sono le modalità per l’assistenza tecnica in caso di riparazione. Chiedi anche se ci saranno eventuali spese a tuo carico e i tempi medi per la chiusura di una pratica.

Anche in questo caso, capirai al volo la serietà o meno di chi ti sta di fronte.

6. CONOSCERE IL FABBRICANTE

È importante dare fiducia alle nuove aziende e al loro lavoro, ma è molto più importante che tu investa i tuoi soldi nel miglior modo.

Assicurati che il marchio della magnetoterapia che vuoi acquistare provenga da un’azienda solida, che esiste da anni e che sia riconosciuta almeno a livello nazionale.

È meglio che il fabbricante della tua magnetoterapia esista anche dopo qualche anno che l’hai acquistata non credi? Se in futuro avrai bisogno di accessori, assistenza o pezzi di ricambio è conveniente che ci sia qualcuno a rispondere alle tue richieste.

La tua magnetoterapia ti accompagnerà per molti anni, è quindi opportuno che lo faccia anche l’azienda che l’ha costruita.

7. VERIFICARE IL MARCHIO CE

Siamo giunti all’ultimo e assolutamente fondamentale elemento da considerare prima dell’acquisto.

La tua magnetoterapia è e deve essere riconosciuta come dispositivo medico.

Quindi assicurati che il dispositivo riporti il marchio CE che garantisce la sicurezza dell’utilizzatore.

Tutti i dispositivi medicali sono riconoscibili dal marchio CE seguito dal numero dell’ente notificato che attesta la conformità del prodotto secondo la direttiva dispositivi medici.

La tua sicurezza e quella dei tuoi cari è troppo importante per metterla a rischio con un’apparecchiatura improvvisata e non professionale, non credi?

Ora sai quasi tutto sulla magnetoterapia. Ultime raccomandazioni.

Bene! Siamo giunti al termine di questo lunga guida. Se sei arrivato fino a qui ti sono molto grato e spero veramente che questo articolo possa esserti utile nella scelta della tua prossimo apparecchio di magnetoterapia.

Ricordati di seguire tutti i punti che ti ho spiegato, sono quelli essenziali che potranno fare la differenza tra l’acquisto giusto e quello sbagliato.

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