Cervicalgia o Dolore cervicale

Cervicalgia o Dolore cervicale
dolore-alla-schiena-300x300

La cervicalgia o dolore cervicale che interessa la parte alta cervicale della colonna vertebrale è un sintomo molto frequente .
Con il termine generico dolore cervicale si intende il dolore al collo che, spesso, si irradia alle spalle e talvolta alle braccia, rendendo difficoltosi i movimenti delle braccia .
Quando il dolore cervicale è causato da una infiammazione o l’alterazione ossea ( artrosi , ernia discale cervicale , artrite , ecc .) della zona della colonna cervicale può anche influenzare i nervi con comparsa di una sintomatologia caratteristica.
Per questo il dolore cervicale può essere diviso in:

· cervicalgia vera

· sindrome cervico-brachiale

· sindrome cervico-cefalica

Come si manifesta il dolore cervicale o cervicalgia ?

I sintomi possono essere diversi a in relazione alla tipologia di cervicalgia .

Nella cervicalgia vera il dolore interessa prevalentemente il collo e la parte alta della schiena, tra le scapole, e può irradiarsi al braccio e, qualche volta, alla mano nella sindrome cervico-brachiale algica .

In caso di sindrome cervico-cefalica può comaprire cefalea associata a vertigini, disturbi della vista e dell’udito.
Nel dolore cervicale o cervicalgia la presenza di formicoli e iposensibilità agli arti e alle mani possono suggerire la presenza di una anomala pressione sui nervi cervicali spesso secondaria ad artrosi cervicale con ernia discale .

Quali sono le cause frequenti del dolore cervicale o cervicalgia

Le principali cause di dolore cervicale sono spesso secondarie ad un non corretto stile di vita che provoca :

· stress

· tensione

· scarso o assente esercizio fisico
· posture errate, sia durante il giorno, sia durante il riposo.

Traumi occasionali come il colpo di frusta e microtraumi continuativi a livello cervicale sono spesso anche essi causa di cervicalgia.

Esistono poi fattori predisponenti, come alterazioni delle curvature fisiologiche della colonna (per esempio, la cifosi dorsale o l’iperlordosi lombare).

Infine, processi degenerativi delle ossa, come nel caso dell’osteoartrite o dell’artrite reumatoide, portano a dolore cervicale.

Terapia del dolore cervicale o cervicalgia

Date tutte le possibili cause, una diagnosi corretta è fondamentale per poter impostare il trattamento adeguato.

Durante la fase acuta del dolore cervicale la terapia ha lo scopo di:

· ridurre l’intensità del dolore nel tempo più breve possibile

· restituire la capacità di movimento

Il protocollo farmacologico tradizionale prevede la somministrazione di farmaci analgesici e antinfiammatori non steroidei o, nei casi più gravi, l’infiltrazione di anestetici locali o cortisonici .
I farmaci con effetti rilassanti muscolari vengono utilizzare per calmare il dolore favorendo riduzione della tensione muscolare spesso associata alla cervicalgia.
Quando il dolore cervicale è dovuto a un trauma come il colpo di frusta, può essere prescritto l’uso del collare.

Si ricorre alla chirurgia qualora si evidenzi una compressione del midollo spinale o dei nervi a causa, per esempio, di ernie del disco.

In una seconda fase possono essere eseguite:

· fisioterapia

· manipolazioni

· elettroanalgesia

· massoterapia

· termoterapia

· elettromagnetoterapia a bassa frequenza ( consigliata)

Si deve prestare attenzione: le manipolazioni non devono mai essere effettuate in fase acuta e da personale medico o fisioterapisti non esperti .

Nle dolore cervicale o cervicalgia la diagnosi differenziale tra cause meccaniche e stati infiammatori è importante . Infatti negli stati infiammatori il movimento del collo in qualsiasi direzione darà dolore.
Il trattamento manuale è assolutamente controindicato in presenza di artrite reumatoide .
Nel dolore cervicale è importante correggere la postura particolarmente nei soggetti che tendono ad assumere posizioni fisse per molto tempo, come chi lavora molto al computer, con affaticamento generale dei muscoli del collo, braccia e spalle.

E’ necessario consultare il medico nel dolore cervicale

In caso di persistenza di qualche giorno di dolore acuto cervicale e se le terapie non sortiscono l’effetto desiderato.

Azione della Magnetoterapia a campo stabile nella cervicalgia o dolore cervicale

Come in tutte le altre patologie artrosiche la magnetoterapia favorisce un effetto stimolante dell‘irrorazione vascolare .Invece l’azione sul sistema muscolare si esplica con un effetto favorente la ripolarizzazione delle CELLULE MUSCOLARI direttamente impegnate nella contrazione. Tutto questo comporta una significativa azione antidolorifica ed antinfiammatoria .

1) acqua magnetizzata con Piastra bio-magnetica ECO 1 a polarità negativa : favorisce un effetto antinfiammatorio generale .

2) applicazione diretta sulle articolazioni dei bio-magneti Eco 4 a polarità negativa : favorisce effetto antinfiammatorio locale .

3) nel caso di disturbi del sonno causati dal dolore si consiglia di riposare su Stuoia magnetica ECO 5 a polarità negativa : favorisce effetto rilassante ed antinfiammatorio generale

La magnetoterapia aiuta ad aggiustare le ossa

Il trattamento che sfrutta gli effetti dei campi magnetici serve soprattutto in caso di fratture che faticano a rinsaldarsi. Ma è utile anche per osteoporosi, dolore cronico e ferite

Grati-Medico200

I campi magnetici sono noti fin dal tempo degli Egizi, ma il loro utilizzo nella medicina occidentale risale agli anni ’70. Da allora, la magnetoterapia si è diffusa velocemente e oggi è disponibile in quasi tutti gli ambulatori di riabilitazione italiani. La magnetoterapia è una forma di terapia fisica che utilizza le onde elettromagnetiche a bassa frequenza e intensità, tali da non provocare un aumento di calore corporeo. Non va confusa con altri tipi di terapie strumentali, come tecarterapia, laserterapia o Tens. «Le onde agiscono a livello dei tessuti, mobilizzando gli ioni positivi e negativi presenti nel corpo», spiega Raffaele Gimigliano, professore ordinario di medicina fisica e riabilitativa alla Seconda Università degli Studi di Napoli. «In questo modo vengono accelerati i processi di scambio ionico a livello della membrana cellulare e viene stimolato il metabolismo».

PRINCIPALI APPLICAZIONI. I benefici della magnetoterapia? Navigando in Internet si direbbe che questo trattamento sia una panacea: svariati siti promettono miracoli per ogni tipo di male, dall’asma al mal di testa, dalla prostatite all’allergia, dall’insonnia allo stress. «In realtà la magnetoterapia è un trattamento consolidato solo per alcune patologie», interviene Vincenzo Saraceni, professore ordinario e direttore della scuola di specializzazione in medicina fisica e riabilitazione all’Università La Sapienza di Roma. «Ci sono numerosi scientifici a sostegno, in particolare, della utilizzazione dei campi magnetici nella patologia dell’osso, soprattutto quando, a seguito di fratture, c’è un ritardo nella formazione del callo osseo. Dal momento che la terapia non genera calore può essere utilizzata anche in presenza di sintesi metalliche interne, come protesi all’anca o al ginocchio». La capacità delle onde elettromagnetiche di intervenire sui tessuti biologici può essere sfruttata anche per l’osteoporosi, per lenire il dolore (da traumi, post-operatorio o cronico, come quello legato all’artrosi), per il riassorbimento degli edemi e per accelerare i processi di cicatrizzazione delle ferite.

COME SI FA. La magnetoterapia può essere effettuata negli ambulatori e nei reparti di riabilitazione dei principali ospedali italiani, negli ambulatori privati oppure direttamente dal paziente a domicilio. «In ogni caso la magnetoterapia va sempre prescritta dal proprio medico di base o da uno specialista in riabilitazione», sottolinea Gimigliano. L’apparecchio eroga la terapia tramite un generatore del campo magnetico contenuto nella parete di un cilindro dove viene collocata la parte da trattare (colonna cervicale, dorsale o lombare, spalle, anche, ginocchia, piedi): la seduta dura generalmente 30 minuti e il ciclo terapeutico, con applicazioni di solito quotidiane, può durare da un minimo di due settimane fino a cinque-sei mesi (nei ritardi di consolidazione delle fratture) e in base alle indicazioni del medico. Gli apparecchi per la magnetoterapia da fare a casa si trovano in alcune farmacie e nei negozi di elettromedicali. I prezzi partono da 300 euro, mentre per il noleggio bastano 5-8 euro al giorno. Le apparecchiature non sono rumorose, quindi possono essere utilizzate anche durante la notte.

EFFETTI COLLATERALI. La magnetoterapia è indolore. «In alcuni casi, soprattutto nel corso delle prime sedute, si possono verificare alcuni effetti collaterali quali nervosismo, insonnia, vertigini o riacutizzazione transitoria del dolore che, di regola, scompaiono nel corso della cura e che, se persistenti, vanno segnalati al medico curante», spiega Caterina Sottini, direttore dell’unità operativa di riabilitazione specialistica degli Spedali Civili di Brescia.

CONTROINDICAZIONI. La magnetoterapia ha alcune controindicazioni: non può essere fatta in gravidanza ed è vietata ai soggetti in età evolutiva perché è necessario che lo scheletro abbia completato la sua fase di sviluppo. È controindicata anche in caso di infezioni, di patologie tumorali in atto o pregresse e per i portatori di pace-maker, perché le onde magnetiche potrebbero interferire con il corretto funzionamento dell’apparecchio cardiaco.

Lucia Panagini – OK Salute e benessere

Magnetoterapia



Magnetoterapia
La magnetoterapia è un trattamento che sfrutta gli effetti del campo magnetico sul corpo.
Si applicano due solenoidi (elettromagneti) sull’articolazione da trattare.

Quando l’elettromagnete è attraversato da una corrente elettrica crea un campo magnetico, quindi trasmette energia magnetica.
magnetoterapia per fratture, gonalgia, gonfiore, edema, infiammazione, dolore, male, stilettata, artrosi, età, anziani, post-intervento, fisioterapia e riabilitazione
magnetoterapia
Il corpo umano contiene molte sostanze metalliche all’interno, come tutti sanno, nelle analisi del sangue c’è una voce denominata “ferro”.
I campi magnetici esercitano una forza sui materiali ferro magnetici, paramagnetici e sulle molecole diamagnetiche.
All’interno del corpo ci sono tantissimi Ioni, cioè molecole con una carica elettrica positiva o negativa.
Le proprietà degli apparecchi di magnetoterapia sono la frequenza e l’intensità.Magnetoterapia (1)

In medicina si utilizzano macchine con frequenza intorno ai 30-60 Hz perché gli studi dimostrano che lavorando in questo modo si ha il maggior trasferimento di energia all’articolazione. Il campo magnetico non è statico, ma deve invertire la polarità per dare effetti positivi sulla patologia.
L’intensità è la misura della quantità di cariche elettriche che percorrono il solenoide o l’elettromagnete ed è espresso in Gauss.
Gli apparecchi che si noleggiano non superano i 30 Gauss di potenza di picco, mentre le macchine ambulatoriali arrivano fino a 100 Gauss.
Si possono distinguere tre tipi di magnetoterapia:

statica;
a bassa frequenza;
ad alta frequenza.
Il magnete “statico” applicato all’articolazione o osso, difficilmente può interagire con la zona anatomica in modo adeguato perché lavora solo in un senso.
La magnetoterapia statica quindi non si può considerare scientificamente provata.
La magnetoterapia ad alta o bassa frequenza produce dei benefici solo se la durata del trattamento è sufficientemente lunga.
Ricerche scientifiche dimostrano che la magnetoterapia può ridurre i tempi di guarigione fino alla metà, principalmente in caso di artropatie e fratture.
È necessaria un applicazione di almeno un ora al giorno per alcune settimane, il trattamento minimo dura 20 giorni.

Perché una terapia che dà ottimi risultati come dimostrano tanti studi scientifici già dagli anni ’70/’80 è raramente prescritta dai medici?

Spesso, i pazienti che hanno subito una frattura, escono dal pronto soccorso senza una prescrizione di magnetoterapia che potrebbe dimezzare i tempi di recupero e consolidamento dell’osso.

 

Come agisce il campo magnetico sul corpo umano?

 

biofield01

Gli effetti sull’organismo sono:

A livello della membrana cellulare può verificarsi una depolarizzazione a causa di: traumi, infiammazioni ecc. In questo caso c’è stato un accumulo di sodio all’interno della cellula, il quale richiama il liquido infiammatorio causando l’edema o gonfiore. L’energia magnetica ripolarizza la membrana cellulare che può ristabilire il corretto contenuto di sodio nella cellula. Di conseguenza migliora la permeabilità della membrana cellulare, la conseguenza è un incremento e accelerazione degli scambi tra la cellula e l’ambiente esterno
Il metabolismo cellulare aumenta, si libera l’energia contenuta nelle molecole energetiche (ATP) e si consuma più ossigeno.
Effetto antiflogistico (antinfiammatorio) ed antiedemigeno (favorisce il drenaggio del gonfiore articolare).
L’effetto sulla muscolatura è rilassante, quindi tende a sciogliere le contratture.
A livello vascolare la magnetoterapia agisce aumentando il flusso sanguigno periferico e quindi c’è l’effetto è una miglior circolazione.
L’azione piezoelettrica favorisce gli osteoblasti (cellule che fissano il calcio nelle ossa) e inibisce gli osteoclasti, cioè le cellule che erodono l’osso.
Una maggior produzione di fibre di collagene.
Il flusso magnetico penetra nel corpo fino a 5/6 centimetri, sulle articolazioni profonde come l’anca e il ginocchio è necessario applicare almeno due elettromagneti.

Qual’è la durata minima del trattamento?

Il trattamento dev’essere personalizzato in base al disturbo.
Se il paziente ha subito una frattura oppure è affetto da osteoporosi deve applicare la macchina almeno un ora al giorno.
In caso di artrosi ed infiammazione articolare, la durata del trattamento può essere minore, ma una seduta minore di 30 minuti è inutile.
La Magnetoterapia è utilizzata senza consumo di materiali, questo permette di praticare prezzi bassi.

Quali sono gli effetti della magnetoterapia?

La macchina agisce sulle cellule aiutando la rigenerazione dei tessuti ossei, migliorando la circolazione sanguigna e riducendo il versamento (gonfiore) articolare.
La magnetoterapia ha un evidenza scientifica nella stimolazione e assimilazione del calcio nelle ossa, fondamentale per chi ha subito fratture.
L’indicazione della terapia è nelle fratture recenti, ritardo di consolidazione, osteoporosi, morbo di Sudeck, pseudoartrosi, artropatie di natura infiammatoria e degenerativa, mal di schiena, metatarsalgia, sperone calcaneare ed è controindicata nei casi di portatori di pace-maker e gravidanza.
Quali sono le controindicazioni della magnetoterapia?

La magnetoterapia è controindicata per:

I portatori di stimolatori cardiaci, pacemaker e apparecchiature elettroniche in quanto potrebbe interferire con esse;
In presenza di patologie neoplastiche, in quanto ne accelererebbe lo sviluppo.

Come controindicazione relativa potrebbe avere effetti di vasodilatazione e viene sconsigliata in caso di: insufficienza coronarica, disturbi ematologici o vascolari, epilessia, alcune malattie infettive, micosi, ipertiroidismo, sindromi endocrine, tubercolosi e gravidanza.

Esplora il significato del termine: Cura «magnetica» da calciatoriCura «magnetica» da calciatori

GINOCCHIO: PER UN RECUPERO È PIÙ RAPIDO

Cura «magnetica» da calciatori   

       

Due studi confermano l’efficacia di un metodo usato da Inter e Milan. Riduce dolore e infiammazione

MILANO – I calciatori sono fra i più grandi «estimatori» della magnetoterapia pulsata, una terapia fisica usata da anni in caso di fratture: traumi a ossa, articolazioni e legamenti sono all’ordine del giorno per chi gioca a pallone, così spesso campioni e amatori scelgono trattamenti che sfruttano i campi elettromagnetici intermittenti per ridurre dolore e infiammazione. L’Italia è all’avanguardia nel settore e ha sfornato di recente due studi sulle nuove applicazioni della magnetoterapia, sperimentata per la prima volta dopo interventi artroscopici al ginocchio per migliorare il recupero dell’articolazione.

GLI STUDI – Le ricerche, condotte dal gruppo di studio italiano Cartilage Repair and Electrical Stimulation – guidato da Francesco Benazzo, consulente ortopedico dell’Inter -, indicano che il trattamento riduce dolore e infiammazione, preserva la cartilagine e garantisce un ritorno più veloce alla piena funzionalità. Il primo studio raccoglie i dati di 34 pazienti con lesioni alla cartilagine del ginocchio, sottoposti a un’abrasione del tessuto in artroscopia: 90 giorni di magnetoterapia hanno diminuito drasticamente l’uso di antinfiammatori e accelerato il recupero. Stessi risultati dal secondo studio, su 60 persone a cui è stato ricostruito per via artroscopica il legamento crociato anteriore. Secondo gli autori la magnetoterapia, applicabile anche ad altre articolazioni (spalla, gomito), può addirittura dimezzare i tempi di ripresa. Massimo Manara, medico sportivo del Milan che usa da tempo la magnetoterapia pulsata su campioni e gente comune, commenta: «La terapia toglie il dolore e i pazienti riescono a fare riabilitazione meglio, esercitandosi di più: per questo i tempi di recupero possono accorciarsi. Gli strumenti sono portatili e lasciano libertà di movimento: un vantaggio perché a seconda dei casi l’apparecchio va indossato per 4, 6 o perfino 8 ore; inoltre, occorrono almeno 30, 40 giorni per avere un risultato. In compenso la cura non ha effetti collaterali». Anche per questo è controindicata in pochi casi, ad esempio in chi porta un pacemaker (i campi magnetici potrebbero mandarlo in tilt) o sulle donne in gravidanza, dove le cautele non sono mai troppe.

ARTROSI -Secondo i fautori la cura magnetica sarebbe adatta pure in caso di artrosi, cioè se c’è una degenerazione cronica della cartilagine. Marco D’Imporzano, presidente della Società italiana di ortopedia e traumatologia, osserva: «La terapia può avere un’azione antinfiammatoria e stimolare la crescita della cartilagine, ma non la ricostruisce: può accelerare la guarigione in lesioni iniziali, dopo trapianti di cartilagine o in caso di ricostruzione di tendini o legamenti. Inoltre gli studi sono incoraggianti, ma sono ancora pochi». Sulla stessa linea Piero Volpi, responsabile del Centro di traumatologia dello sport e di chirurgia artroscopica dell’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano: «La magnetoterapia può essere utile anche in chi non ha subito un intervento alle articolazioni. Ma che rallenti i processi degenerativi della cartilagine è da dimostrare: occorrono prove, peraltro non semplici da ottenere. I modelli sperimentali, che hanno dato risultati confortanti, non sono identici a ciò che accade nell’uomo, per cui sono necessari approfondimenti clinici». Detto, fatto: su BMC Musculoskeletal Disorders, un gruppo di olandesi ha annunciato l’avvio di una sperimentazione su 68 pazienti per verificare gli effetti della magnetoterapia sulla cartilagine del tallone.

Cos’è la magnetoterapia?

Con la parola magnetoterapia s’intende l’applicazione a scopo terapeutico di un campo prevalentemente magnetico originato da frequenze basse e alte.

La Magnetoterapia rigenera le cellule lese migliorando la cinetica enzimatica e ripolarizza le membrane cellulari; inoltre produce un’azione antistress e promuove un’accelerazione di tutti i fenomeni riparatori con netta azione biorigenerante, antinfiammatoria, antiedematosa, antalgica, senza effetti collaterali.

La Magnetoterapia è una forma di fisioterapia che utilizza l’energia elettromagnetica ed è una cura efficace, sicura e non invasiva. I campi magnetici interagiscono con le cellule favorendo il recupero delle condizioni fisiologiche di equilibrio. E’ indicata nei casi in cui è necessario stimolare la rigenerazione dei tessuti dopo eventi lesivi di varia natura.

I campi elettromagnetici generati favoriscono risultati sicuri senza l’impiego di nessun farmaco.

I benefici della Magnetoterapia:

  • Allevia il dolore: agisce come un potente analgesico
  • Accelera i processi di cura
  • Stimola lo scambio cellulare
  • Migliora l’ossigenazione e il nutrimento dei tessuti
  • Riduce le infiammazioni
  • Stimola il riassorbimento degli edemi
  • Migliora il flusso capillare
  • Rigenera le cellule prive di energia
  • Rallenta il processo di diminuzione della densità ossea

I vantaggi della Magnetoterapia:

  • Aiuta ad attenuare i dolori e le infiammazioni senza l’uso dei farmaci
  • E’ una terapia non invasiva e sicura
  • Ha un’azione antalgica
  • Può essere applicata senza controindicazioni nella maggior parte delle patologie
  • Riduce i tempi di guarigione di una frattura

Dove agisce la Magnetoterapia:

  • Sistema osseo
  • Sistema muscolare
  • Sistema articolare
  • Sistema nervoso
  • Sistema circolatorio

Gli effetti della Magnetoterapia si possono classificare nel seguente modo:

  • Azione antinfiammatoria
  • Azione stimolante del sistema endocrino
  • Azione antiedematosa
  • Azione antalgica
  • Riparazione dei tessuti
  • Azione anti-stress

La Magnetoterapia può produrre

  • Un effetto curativo
  • Un effetto analgesico
  • Un effetto estetico

La Magnetoterapia è semplice

Le  apparecchiature sono molto facili da usare e possono essere utilizzate da qualsiasi persona nel proprio domicilio.

Le  macchine dispongono di molti programmi per differenti tipi di trattamento: possono essere utilizzati da tutta la famiglia in quanto la selezione dei programmi, la durata e la frequenza sono già impostate.

Qualche cenno storico sulla magnetoterapia

La più antica citazione del magnete come mezzo di cura appare sull’Atharvaveda che contiene il trattato sulla medicina e l’arte di curare.

Cleopatra, donna di leggendaria bellezza (69-30 a.C.), si dice che portasse un piccolo magnete sulla fronte per preservare le sue splendide grazie.

Le forze magnetiche della natura non furono oggetto di ricerca sino al principio del XVI secolo, quando un alchimista e medico svizzero P.A. Paracelo iniziò a studiare e a mettere in luce le potenzialità curative del magnete; riteneva che qualsiasi parte del corpo se esposta alla forza magnetica sarebbe stata curata meglio e più rapidamente che da qualsivoglia medicina.

Il Dottor Samuel Hanemann (1755-1843), il padre dell’omeopatia, era pienamente convinto dei poteri dei magneti e raccomandò il loro uso terapeutico con queste parole: “un bastone magnetico può curare velocemente e per sempre malattie più gravi per le quali è una medicina appropriata se posto vicino al corpo per un tempo anche molto breve”.

Michael Faraday (1791-1867), che condusse ricerche fondamentali sull’elettricità, fu il primo il Europa a studiare la forza del magnete, chiamò l’area di sua influenza “campo magnetico” e pose le fondamenta della biomagnetica e della magneto-chimica stabilendo che ogni cosa è magnetica in un senso o in un altro ed è o attratta o respinta da un campo magnetico.

Verso la metà del XX secolo, l’interesse per la guarigione magnetica aumentò rapidamente in paesi come l’India, la Russia e il Giappone.

Solamente da qualche decennio i campi magnetici vengono impiegati a scopo terapeutico sia in strutture pubbliche che private.

Magnetoterapia energizzante

Le onde magnetiche rilasciate da un campo magnetico positivo rafforzano il corpo, accelerano i processi biologici e forniscono una energia dinamica alle cellule; pertanto è particolarmente adatto nei casi di debolezza muscolare e lacerazioni, fratture delle ossa e dei legamenti, distorsioni, nelle terapie riabilitative, nella cicatrizzazione dei tessuti, ecc..

Magnetoterapia come analgesico ed antinfiammatorio

Il polo nord o polo magnetico negativo del magnete è rilassante, arresta processi dannosi per il corpo e quindi è indicato per ridurre o eliminare il dolore e le infiammazioni.

Magnetoterapia come terapia specifica sugli organi interni

E’ noto che ciascun organismo genera un proprio campo magnetico ed è esposto a continui stadi di attività e di riposo, influenzati da stimoli esterni che arrivano attraverso gli alimenti, bevande, emozioni, inquinamento ambientale ed elettromagnetismo. Per il mantenimento di un ottimale stato di salute è necessario che questi campi magnetici siano in equilibrio, soprattutto perché qualsiasi distorsione nel campo magnetico costante di un organo per un periodo di tempo può incidere negativamente sulla funzionalità dello stesso.

Il primo campo magnetico con il quale il nostro corpo deve essere in perfetto equilibrio è il campo magnetico terrestre.

A livello fisiologico la magnetoterapia agisce a livello cellulare ripolarizzando le cellule e riequilibrando la permeabilità della membrana cellulare, ovvero le funzioni della cellula vengono migliorate in seguito ad un uso maggiorato di ossigeno. Se si avvicinano infatti parti del corpo alla sfera d’azione del campo, le linee magnetiche di influsso attraversano completamente le parti in profondità. In questo modo gli ioni all’interno della cellula vengono influenzati dalle onde e l’alterazione del flusso potenziale elettrico della cellula che ne consegue migliora la trasformazione dell’ossigeno.

In seguito all’aumentata vascolarizzazione, l’attività biologica aumenta.

Efficacia della magnetoterapia

La Magnetoterapia è efficace perché i campi magnetici a bassa frequenza interagiscono con le cellule, favorendo il recupero delle condizioni fisiologiche di equilibrio.

Agiscono sulle membrane cellulari rendendole più ricettive. Questo porta a ripristinare il corretto potenziale di membrana che è fondamentale per assicurare l’apporto di nutrienti all’interno della cellula.

A livello di organi e strutture anatomiche questi effetti si traducono in analgesia, riduzione dell’infiammazione, stimolo al riassorbimento degli edemi.

In più i campi magnetici a bassa frequenza hanno un particolare effetto di stimolazione della migrazione degli ioni Calcio all’interno dei tessuti ossei, che è in grado di indurre il consolidamento della massa ossea e favorire la riparazione delle fratture.

Con la magnetoterapia ci sono risultati eclatanti su:

– disturbi di tipo infiammatorio (artrosi, nuriti, flebiti, stiramenti muscolari, ecc.);

– malattie reumatiche, nelle patologie articolari quali artrosi, tendinite, epicondiliti, borsiti, periartriti, cervicalgie, lombalgie, mialgie, trattamento delle fratture sia durante che dopo gessatura;

– disturbi articolari e traumi recenti;

– riparazione delle ulcere di ogni tipo: traumatiche, da decubito, da ustioni, venose, refrattarie ad altre terapie;

– in tutte le patologie in cui è richiesta una maggiore micro vascolarizzazione e rigenerazione tessutale, come in caso di autotrapianti, consolidamento di calli ossei, ecc.;

– cicatrizzazione;

– infezioni;

– osteoporosi.

Sappiamo che i biopolimeri e le membrane cellulari sono in pratica delle minuscole batterie di cui è stato possibile misurare la tensione erogata. Più precisamente, nelle cellule nervose sane, si misura tra il nucleo interno e la membrana esterna una differenza di potenziale di 90 millivolt, nelle altre cellule questa tensione si aggira intorno ai 70 millivolt. Quando queste minuscole batterie presenti nel nostro corpo si scaricano, l’organismo ne avverte le conseguenze sotto forma di dolori alla schiena. alle ossa, alle articolazioni, processi infiammatori, ferite che non rimarginano. Quando queste cellule si ammalano, per una infezione o un trauma, o qualsiasi altra causa, perdono la loro riserva di energia, cioè si scaricano, quindi un cellula che da sana dovrebbe avere una tensione di 70 millivolt, ammalata ne misura soltanto 50-55. Se questa tensione scende sotto ai 30 millivolt si ha la necrosi, cioè la morte della cellula. Lo scopo della magnetoterapia è quello di ricaricare e rigenerare le cellule prive di forza vitale.

Per spiegare come agisce in pratica la magnetoterapia, possiamo analizzare come esempio una delle patologie più comuni, l’osteoporosi. Trattasi di una malattia caratterizzata dalla progressiva riduzione della densità delle ossa (che diventano più porose) e dall’assottigliamento delle ossa stesse al di sotto del limite necessario per lo svolgimento della funzione di sostegno da queste esercitata.

Si stima che questa malattia interessi il 25-40% delle donne sopra i 50 anni e il 70% delle donne dopo i 70 anni. E’ comunque in progressivo aumento.

E’ scientificamente dimostrato come l’impiego di Magnetoterapia rallenti il processo di diminuzione della densità ossea. Riattivando inoltre le cellule deputate all’assorbimento del calcio, questa terapia blocca il processo degenerativo ed amplifica gli effetti di eventuali cure a base di integratori di calcio.