Prestate più attenzione alla colonna vertebrale

Prestate più attenzione alla colonna vertebrale

La colonna vertebrale percorre tutta la schiena. Essa ci consente di mantenere la posizione eretta e di muoverci. Scopriamo in questo capitolo come è formata e quali sono i suoi numerosi compiti.
schema-colonna-vertebrale

schema-colonna-vertebrale

C1 – Flusso di sangue alla testa, ipofisi, scalpo, ossa del viso, cervello, orecchio interno e medio, sistema nervoso simpatico, occhi, orecchie.

C2 – Occhi, nervi ottici, nervo acustico, seni nasali, ossa mastoidee, lingua, fronte, cuore.
C3 – Guance, orecchio esterno, faccia, ossa, denti, nervo facciale, polmoni.
C4 – Naso, labbra, bocca, trombe d’Eustacchio, membrana mucosa, polmoni.
C5 – Corde vocali, linfonodi, faringe.
C6 – Muscoli del collo, spalle, tonsille.
C7 – Ghiandola tiroidea, borse delle spalle, gomiti.
T1 – Braccia dal gomito in giù comprese le mani, polsi e dita, esofago e trachea, cuore.
T2 – Cuore comprese le sue valvole e coronarie, polmoni, bronchi.
T3 – Polmoni, bronchi, pleura, torace, seno, cuore.
T4 – Cistifellea, coledoco, cuore, polmoni, bronchi.
T5 – Fegato, plesso solare, circolazione generale, cuore, esofago, stomaco.
T6 – Stomaco, esofago, peritoneo, fegato, duodeno.
T7 – Pancreas, duodeno, stomaco, fegato, milza, cistifellea, peritoneo.
T8 – Milza, stomaco, fegato, pancreas, cistifellea, corteccia surrenale, intestino piccolo, piloro.
T9 – Corteccia surrenale, pancreas, milza, cistifellea, ovari, intestino piccolo.
T10 – Reni, appendice, testicoli, ovaie, utero, corteccia surrenale, milza, pancreas, intestino grosso.
T11 – Reni, ureteri, intestino grosso, vescica, midollare del surreno, corteccia del surreno, utero, ovaie, valvola ileocecale.
T12 – Intestino piccolo, dotti linfatici, intestino grosso, vescica, utero, reni, valvola ileocecale.
L1 – Intestino grosso, canali inguinali, utero.
L2 – Appendice, addome, coscia, vescica.
L3 – Organi sessuali, utero, vescichette seminali, ginocchio, prostata, intestino grosso.
L4 – Prostata, muscoli della bassa schiena, nervo sciatico.
L5 – Gamba bassa, caviglia, piede, prostata.
Sacro – Ossa iliache, natiche, retto, genitali, vescica, prostata.
Coccige – Retto, ano.

Manutenzione e norme del materasso Regole d’uso

Manutenzione e norme del materasso
Regole d’uso
shutterstock_148809407
REGOLE PER UNA CORRETTA MANUTENZIONE DEL VOSTRO MATERASSO

E’ buona norma arieggiare il materasso lasciandolo scoperto per alcune ore almeno settimanalmente per favorire l’evaporazione dell’umidità accumulata durante il riposo.
Pulire la superficie del materasso con l’aspirapolvere.
Ruotare il materasso ogni 7-15 giorni in modo alternato testa-piedi e sotto-sopra al fine di consentire l’ottimale assestamento della struttura e delle imbottiture. Regola valida per i materassi a molle, in lattice ed in polifoam. Per i materassi in memory, ove il lato su cui si dorme è unico, è sufficiente ruotare il materasso testa-piedi ogni 15-20 giorni.
Si consiglia l’uso di un salvamaterasso in tessuto e del coprirete per una migliore protezione del materasso.
Non trasportare il materasso per le maniglie.
Posizionare il materasso solo su reti a doghe o basi letto rigide areate di dimensioni uguali o comunque non inferiori a quelle del materasso stesso.
Si consiglia inoltre, ai fini di un sano e corretto riposo, di non fumare e di evitare la presenza di animali domestici nella camera dove è situato il materasso e di mantenere una temperatura di circa 18°C durante le ore di riposo.

Visita il nostro sito: www.materassiinmemory.lombardia.it

QUANDO VA CAMBIATO IL MATERASSO?

                                                                                    dormire-fa-bene-696x456

QUANDO VA CAMBIATO IL MATERASSO?

 

Quella tra te e il tuo materasso è una storia lunga una vita? Forse è arrivato il momento di cambiarlo. Perché il materasso non è eterno, ma va cambiato dopo circa 7/10 anni. Scopriamo insieme perché.

Il cambiamento non deve spaventarti 

Fondamentale per il nostro benessere, il sonno è il momento in cui ci rigeneriamo e recuperiamo energie. Per questo è importante verificare lo stato del materasso e, dopo alcuni anni, decidersi a cambiarlo.
Il cambiamento non deve spaventarti! L’importante è scegliere il materasso giusto per te e ricordarti che, dopo un primo periodo di adattamento, il tuo corpo si abituerà al suo nuovo “compagno di dormite”.

Perché va cambiato? 

I motivi per cui un materasso di qualità va cambiato ogni 7/10 anni sono due: uno igienico e uno strutturale.
Dal punto di vista igienico occorre ricordare che ogni notte il nostro corpo espelle circa un terzo di litro di sudore o umori corporali (che corrisponde al contenuto di una lattina). Parte di questi liquidi evapora nell’atmosfera, parte invece rimane e va a depositarsi negli strati interni del materasso, favorendo la presenza di batteri e acari.
A questo vanno aggiunti residui di forfora, capelli, pelle, nonché polvere e umidità.
Il risultato? Anche se il materasso è di qualità e la tua manutenzione impeccabile, arriva il momento in cui non è più sano.
Dal punto di vista strutturale, invece, se irregolarità, avvallamenti e cedimenti sono chiari indici dell’usura, dolori lombari, indolenzimenti mattutini e un sonno poco ristoratore sono i sintomi a esso connessi. E la diagnosi? È sempre la stessa: è ora di cambiare materasso!
E per lo smaltimento? Nessun problema! Informati con il tuo comune per sapere come trattare rifiuti ingombranti.

E il cuscino? 

Anche il cuscino va cambiato se i requisiti di confort e di igiene vengono a mancare.
In questo caso il tempo è ovviamente minore. Il guanciale va infatti sostituito dopo circa 2/5 anni.

Vuoi scoprire qual è il modello giusto per te? www.materassiinmemory.lombardia.it

Manutenzione del materasso

guida-acquisto-materasso
Il materasso con il passare degli anni è soggetto ad usura, come ogni oggetto che viene usato, ma bastano pochi accorgimenti affinché esso rimanga pulito e non si rovini prima del tempo.

In questo articolo affronteremo a 360° il tema della pulizia materassi: come utilizzare al meglio il materasso per non danneggiarlo, come pulirlo al fine di preservarlo dall’accumulo di polvere e acari, e come eliminare odori e alcuni tipi di macchie particolari.

Se avete acquistato un materasso ma state traslocando e non inizierete ad utilizzarlo subito, state attenti a dove lo collocate, se verrà conservato in luoghi umidi o esposti a intemperie o a fonti di calore, potrà rovinarsi, così come se ci ponete sopra dei pesi, potrà deformarsi. Conservatelo dunque in un luogo fresco, asciutto e senza collocarvi sopra degli oggetti pesanti. pulizia materassiIndicativamente possiamo dire che nei primi 3 mesi di utilizzo, il materasso andrebbe girato una volta a settimana, alternando testa-piedi e, se si tratta di un materasso a molle, in lattice o in poliuretano, anche sotto-sopra. Questo semplice accorgimento permetterà un assestamento uniforme del materasso al suo interno. Successivamente sarà sufficiente girarlo una volta al mese o ogni due. Utilizzate come supporto per il materasso una rete a doghe, che consenta una buona aerazione del materasso. Se avete un piano letto con rete che si alza e contenitore sottostante, lasciate sollevata la rete per alcune ore durante la giornata. Prima di rifare il letto lasciate scoperte le lenzuola, non copritele subito con le coperte, così facendo l’umidità accumulata dal materasso e dalla biancheria durante la notte avrà il tempo di evaporare. Arieggiate sempre la stanza da letto, almeno per un’ora al giorno, questo contribuirà ad aumentare l’aerazione, l’igiene e la salubrità del materasso.

Pulizia del materasso

Rimuovere le macchie comuni
Sudore
Urina
Sangue
Speciale: Pulire il materasso in memory foam
Pulizia profonda e rimozione delle macchie per il vostro materasso in memory foam
Sbarazzarsi di muffe e funghi
Salvare il vostro materasso dalle muffe
Scacciare le cimici da letto
Segni di infestazione
Sbarazzarsi delle cimici da letto: rimedi casalinghi
Rimuovere le macchie comuni

Una delle cose più importanti da ricordare quando si pulisce un materasso è evitare di impregnare troppo il materasso con la soluzione detergente.

Un materasso umido ci mette molto tempo per asciugarsi e se non è completamente asciutto può sviluppare cattivi odori e muffe. Tenetelo a mente se una grande quantità di liquido si è rovesciata sul vostro materasso, perché se è penetrato e ha macchiato gli strati interni sarà difficile da pulire completamente e potreste dover investire in un nuovo materasso.

Nota: per evitare a prevenire le macchie sul materasso usate un topper coprimaterasso, che può essere lavato in lavatrice e facilmente sostituito in caso di macchie. Potreste anche prendere in considerazione un materasso resistente all’acqua.

Sudore

Sapevate che una persona emana circa 230 ml di sudore ogni notte? Sembra abbastanza disgustoso dirlo, ma è una funzione naturale del corpo e succede a tutti. Tuttavia, nel tempo questo potrebbe lasciare il vostro materasso sporco e potrebbe lasciare anche delle macchie antiestetiche.

Nota: non usate candeggina per rimuovere la macchia. La candeggina la peggiorerà facendola espandere ed è troppo aggressiva da usare sui materiali di un comune materasso.

Metodo #1: Detergente e acqua

Mescolate 50 grammi di detergente in polvere con 300 ml di acqua calda (mischiate bene finché il sapone non fa le bolle). Applicate uno strato sottile sulla macchia del materasso e frizionate con una spugna.
Fate agire la soluzione finché non vedete che la macchia inizia a svanire.
Una volta che la macchia è sbiadita/scomparsa, prendete una spugna pulita e pulite finché avrete tolto tutti i residui di detergente.
Lasciate asciugare completamente (potete usare un asciugacapelli per aiutare a velocizzare questo processo).
Metodo #2: borato di sodio

Inumidite la macchia con acqua.
Versate una piccola quantità di borato di sodio sulla macchia e strofinate delicatamente con movimenti circolari (dovreste notare che man mano la macchia sbiadisce)
Una volta che la macchia è coperta e sbiadita/rimossa, lasciate seccare il borato di sodio sulla macchia.
Aspirate il borato di sodio una volta seccato.
Ripetete se necessario.
Urina

Questa macchia è tenace perché bisogna rimuovere anche l’odore. Evitare che l’urina arrivi fin dentro il materasso è fondamentale. Usate fogli di carta assorbente per rimuovere più possibile l’eccesso di liquido.

Nota: La prevenzione è più facile della cura. Usate una protezione per il materasso o un materasso resistente all’acqua se avete bambini piccoli.

Per macchie fresche di urina:

Metodo #1: Spruzzare aceto bianco

Assorbite più urina possibile tamponando con carta assorbente. Fate parecchia pressione per raggiungere gli strati più profondi del materasso.
Spruzzate la macchia fresca con una soluzione di aceto bianco (due parti di acqua tiepida, una parte di aceto bianco distillato).
Tamponate con un foglio di carta assorbente.
Ripetete il punto 2 e 3 molte volte per rimuovere la macchia e la puzza dal materasso.
Fate asciugare all’aria.
Rimuovete ogni residuo di soluzione applicando una piccola quantità di acqua sull‘area e tamponate.
Metodo #2: Usare l’apparecchio per pulire i tappeti

Assorbite quanta più urina possibile tamponando con carta assorbente.
Seguite le istruzioni della vostra macchina per pulire i tappeti (ma sul materasso, non sul tappeto ovviamente ).
Per macchie di urina vecchie e secche:

Sappiate che l’urina a lungo andare può veramente bruciare il colore del tessuto del materasso, causando un danno irreversibile. Se l’urina è stata lasciata lì, potrebbe essere impossibile rimuovere l’odore completamente.

Metodo #1: Pulitore per tappezzeria

Tamponate leggermente la superficie con una soluzione fredda di detergente per lavatrice o pulitore per tappezzeria, non bagnate troppo.
Sciacquate con acqua fredda con qualche goccia di disinfettante.
Lasciare asciugare completamente.
Metodo #2: Aceto e bicarbonato di sodio

Diluite dell’aceto in acqua calda (metà e metà).
Spruzzate la soluzione sull’area interessata e poi tamponate.
Spargete una dose generosa di bicarbonato di sodio e lasciate agire tutta la notte (questo farà andare via l’odore).
Aspirate il bicarbonato di sodio il giorno dopo.
Per l’urina degli animali domestici

Un detergente enzimatico – consiglio quello Officina Natura o, in alternativa, quello della Evergreen – entrambi ottimi prodotti – è raccomandato per rimuovere le macchia di urina degli animali. Gli enzimi dividono l’acido urico in diossido di carbonio e ammoniaca, entrambi gas che possono facilmente evaporare.

Tamponate più possibile l’urina prima dell’applicazione.
Applicate il detergente enzimatico sull’area interessata (seguendo le istruzioni sull’etichetta).
Lasciate agire il detergente enzimatico per 10-15 minuti.
Tamponate quanto più possibile il detergente.
Lasciate asciugare all’aria.
Sappiate che per una macchia più vecchia si dovrebbe ripetere questo processo due o tre volte per pulirla completamente.
Sangue

Le macchie di sangue possono essere le macchie più difficili da eliminare dal vostro materasso, in particolar modo se sono vecchie e secche. Le macchie di sangue vecchie potrebbero richiedere diverse applicazioni prima di andare via o essere almeno meno visibili.

Attenzione: Se trovate piccoli puntini di sangue sulle lenzuola e sul materasso e non sapete da dove vengono, potreste avere le cimici da letto

Per macchie fresche

Metodo #1: Acqua e sale

Mescolate due cucchiaini di sale con 300ml di acqua fredda e versate la soluzione in una bottiglia spray (NON usate acqua calda, potrebbe fissare la macchia ancora di più)
Spruzzate sulla zona interessata.
Tamponate la zona con un panno asciutto per assorbire l’eccesso.
Ripetere il punto 2 e 3 finché la macchia va via o il panno non assorbe più sangue.
Usate un panno umido (acqua fredda) per risciacquare la soluzione residua.
Asciugate l’area con un panno asciutto.
Metodo #2: Bicarbonato di sodio

Mescolate 100 grammi di bicarbonato di sodio con 600 ml di acqua fredda.
Applicate la soluzione sulla zona macchiata con un panno.
Lasciate agire per 30 minuti.
Usate un panno umido per risciacquare a fondo.
Usate un panno asciutto per assorbire l’eccesso e asciugate il materasso.
Per macchie secche

Metodo #1: Inteneritore per carne

Il sangue contiene proteine e l’inteneritore per carne rompe le proteine

Mescolate un cucchiaio di inteneritore per carne con 2 cucchiaini di acqua fredda per formare una pasta.
Spargete la pasta sulla macchia e strofinate delicatamente.
Lasciate agire per 1 ora.
Togliete la pasta in eccesso con un panno umido.
Usate un panno asciutto per assorbire l’umidità.
Metodo #2: Acqua ossigenata

Attenzione: l’acqua ossigenata è un agente sbiancante. Usatela con attenzione e sappiate che potreste cambiare il colore del tessuto del materasso.

Mescolate 100 grammi di, 1 cucchiaio di sale e 50 grammi di acqua ossigenata per formare una pasta.
Applicate un po’ di pasta sulla macchia.
Le macchie di sangue faranno la schiuma a contatto con l’acqua ossigenata. Tamponate tutto il sangue che esce fuori con la schiuma immediatamente in modo da rimuovere velocemente gran parte della macchia.
Applicate uno strato generoso di pasta sulla macchia e lasciate agire finché si asciuga completamente (possono volerci un paio d’ore).
Una volta che la pasta è asciutta, raschiate via e passate l’aspirapolvere sulla zona.
Se la macchia persiste, ripetete il processo finché non viene completamente rimossa.
Se avete ancora problemi con macchie particolarmente ostinate, allora può essere arrivato il momento di cercare un aiuto professionale. Una breve ricerca online o attraverso le Pagine Gialle potrebbe darvi una lista di aziende locali da contattare.

Una volta che gli odori vengono assorbiti dal vostro materasso, può essere difficile rimuoverli, ma non impossibile.

State attenti ad usare prodotti presi in negozio che dicono di deodorare, poiché molti di questi non rimuovono realmente l’odore, ma lo coprono soltanto con odori sintetici più forti.

Nota: Tenente fresco l’odore del vostro materasso mettendo un foglio assorbente profumato tra il materasso e il lenzuolo con gli angoli.

Rimedi casalinghi per deodorare

Metodo #1: Bicarbonato di sodio

Il bicarbonato di sodio rimuove gli odori bilanciando i livelli di pH. Spargete il bicarbonato di sodio sul materasso e fatelo agire per diverse ore. Passate l’aspirapolvere.

Metodo #2: Aceto bianco puro

L’aceto è un grande deodorante naturale, sì la vostra stanza potrebbe puzzare come una rosticceria per la prima ora, ma andrà via!

Passate l’aspirapolvere sul materasso per rimuovere tutta la polvere e lo sporco
Riempite una bottiglia spray con aceto bianco
Spruzzate l’aceto sull’intero materasso
Lasciate il materasso ad asciugare completamente all’aria
Nota: Se potete, lasciate il materasso ad asciugare al sole, seccherà completamente il materasso e sarà efficace per rimuovere gli odori persistenti

Speciale: Pulire il materasso in memory foam

Potreste pensare che il vostro materasso in memory foam sarà un incubo da pulire, ma in realtà è abbastanza semplice. Molti materassi in memory foam hanno una copertura removibile che è lavabile in lavatrice.

Attenzione: Lavare con il vapore i materassi e i topper i memory foam potrebbe rovinarli e non è raccomandabile.

Nota: Prima di provare ad affrontare la vostra macchia sul memory foam, potrebbe essere una buona idea controllare la garanzia del produttore perché potrebbe coprire la rimozione delle macchie.

Pulizia profonda e rimozione delle macchie per il vostro materasso in memory foam

Molti materassi in memory foam hanno una copertura in tessuto con la zip. Rimuoverla e lavarla in lavatrice come indicato:

Passate l’aspirapolvere sul materasso. Questo rimuoverà lo sporco e la polvere dalla superficie.
Mescolate 100 grammi di ammorbidente con 300 ml di acqua e mettete in una bottiglia spray.
Alzate il materasso su un lato e spruzzate la soluzione su entrambi i lati e fate agire per 30 minuti.
Risciacquate con acqua pulita, usando un tubo per la doccia staccabile.
Buttate fuori l’acqua in eccesso spingendo – NON piegate o torcete il memory foam.
Mescolate 60 ml di aceto bianco distillato con 300 ml di acqua e spruzzate entrambi i lati del materasso.
Risciacquate ancora e premete per eliminare l’eccesso.
Lasciate asciugare completamente il materasso. Potrebbero volerci un paio di giorni. Se volete, potete aiutare il processo di asciugatura usando un asciugacapelli (al minimo) o un ventilatore.
Sbarazzarsi di muffe e funghi

La muffa è un fungo che cresce in ambienti caldi e umidi. Se il vostro materasso si bagna e non si asciuga bene potrebbe diventare terreno fertile per muffe e funghi. Muffe e funghi possono essere pericolosi per la vostr salute, causano infatti reazioni allergiche e problemi respiratori.

Salvare il vostro materasso dalle muffe

Se notate la crescita di muffe sul vostro materasso, pulirlo con una soluzione di disinfettante prima possibile potrebbe salvare il vostro letto, soprattutto se le muffe sembrano essere solo sulla superficie.

Passate l’aspirapolvere su entrambi i lati del materasso (pulite immediatamente l’aspirapolvere per evitare il diffondersi delle spore della muffa).
Mescolate 300 ml di acqua calda con 300 ml di alcool isopropilico.
Usate un panno per strofinare la macchia di muffa, provate ad essere più delicati possibile per evitare di danneggiare il tessuto.
Permettete al materasso di asciugarsi (fuori alla luce diretta del sole, se possibile) per diverse ore.
Spruzzate un disinfettante ugualmente sull’intero materasso per uccidere ogni spora residua.
Fate asciugare completamente il materasso.
Attenzione: Se il vostro materasso puzza ancora di muffa o se le macchie continuano a crescere dopo aver ripetuto questo processo varie volte, buttatelo via

Se trovate una muffa nera sul vostro materasso gettatelo. La muffa sarà penetrata all’interno del materasso ed è impossibile da pulire. Provate a comprare un materasso in lattice (il lattice è naturalmente resistente alla muffa) o cercate di controllare i passaggi d’aria e la qualità dell’aria nella vostra camera da letto per vedere se potete migliorare la situazione.

Scacciare le cimici da letto

Le cimici da letto non sono pericolose, ma sono certamente degli ospiti indesiderati in qualsiasi casa. Si nutrono di sangue e sono attrate dal calore del vostro copro e dall’anidride carbonica che espellete, vengono fuori la notte dalle crepe e dalle fessure in cui vivono.

Segni di infestazione

Macchie di sangue inspiegabili sulle vostra lenzuola o sui vostri materassi.
Irritazioni inspiegabili sulla pelle o bolle pruriginose.
Macchie nere su lenzuola e materassi.
Cimici da letto vive.
Se pensate di avere le cimici da letto, dovreste immediatamente rimuovere tutti i vestiti e oggetti morbidi che potrebbero essere vicini al letto, per evitare che l’infestazione si diffonda ulteriormente. Togliete la biancheria da letto e lavatela in acqua bollente per almeno 30 minuti (per uccidere ogni cimice viva e ogni uovo che potrebbe stare sulle lenzuola).

Vi conviene cercare assistenza professionale da un’azienda di disinfestazioni affidabile se pensate di avere le cimici da letto. Questo è di certo il modo più efficace per assicurarvi che l’infestazione venga eliminata nel modo giusto. Tuttavia, ci sono alcuni rimedi casalinghi che potete provare se sentite che l’infestazione non è troppo grave o se non potete permettervi subito un’assistenza professionale.

Sbarazzarsi delle cimici da letto: rimedi casalinghi

Passate l’aspirapolvere a fondo

Circa il 70% di tutte le cimici da letto in un’infestazione tipica si trovano nel materasso. Passate a fondo l’aspirapolvere sull’intero materasso, sulla rete e nella zona circostante. Assicuratevi di entrare in tutte le piccole crepe, fessure e pieghe nel materasso.

Ma non fermatevi qui, assicuratevi di aspirare l’intera stanza infestata, incluso il pavimento, le tende etc. Una volta finito, rimuovete e buttate subito il sacchetto dell’aspirapolvere.

Dovrete passare l’aspirapolvere sul materasso regolarmente finché le cimici da letto non se ne sono completamente andate

Insetticida

Ci sono molti tipo di insetticida appositamente creati per le cimici da letto. Leggete e seguite sempre le istruzioni dell’insetticida che scegliete.

Ripetete questo passo dopo diversi giorni e regolarmente ogni mese per prevenire un’altra infestazione.

Pulite col vapore i tessuti e i mobili

Le cimici da letto sono estremamente sensibili al calore, ecco perché pulire col vapore i tessuti e i mobili è il metodo più efficace (uccide anche le uova). Se possibile, optate per il vapore secco che asciugherà più velocemente e ridurrà la possibilità di danni ai tessuti.

Pulite col vapore ogni crepa nel pavimento della vostra stanza da letto e anche nei muri, poiché il vapore è capace di penetrare nelle aree difficili da raggiungere molto meglio di qualsiasi altra cosa.

Prevenire le cimici da letto

Ci sono tante cose che potete fare per evitare che le cimici da letto invadano la vostra casa:

Non portate le cimici da letto a casa con voi – Se avete a che fare con cimici da letto in un hotel o in un posto simile, assicuratevi di non portarle a casa con voi! Lavate i vestiti con un ciclo di acqua bollente e disinfettate i vostri bagagli con insetticida.
Usate materassi/lenzuola resistenti alle cimici da letto – I produttori sono capaci ora di produrre materassi e biancheria da letto resistenti alle cimici da letto. Anche i materassi resistenti all’acqua sono efficaci per tenere lontane le cimici da letto.
Evitate mobili di seconda mano – Non portate mai a casa mobili di seconda mano senza prima controllare se ci siano segni di cimici da letto, acari, etc.
Siamo lieti di tenere aggiornata questa guida con nuove tecniche e opinioni di prodotti. Se non avete trovato la risposta che stavate cercando o avete qualcosa da aggiungere a questa guida, per favore commentate sotto o mandateci un messaggio utilizzando l’indirizzo email che trovi nella pagina “Contattaci“.

Detrazione fiscale del materasso ortopedico. Quando si può fare?

Detrazione fiscale del materasso ortopedico. Quando si può fare?

shutterstock_148809407

Forse non tutti lo sanno ma la spesa sostenuta per l’acquisto di un materasso ortopedico può essere detraibile dalle tasse. Unica condizione: il materasso deve essere ad uso terapeutico e dunque avere caratteristiche antidecubito.

detrazione fiscale materasso ortopedico
Che cos’è un materasso antidecubito? Il Dlg 46/97 lo definisce un dispositivo medico atto a prevenire e curare le eventuali lesioni che si formano sulla pelle quando la persona, a causa di diverse patologie, è costretta a restare per molto tempo a letto. La sua è un’azione specifica in grado di ridurre la pressione di contatto, di ridurre l’attrito e lo stiramento, di aiutare a mantenere una posizione corretta e di disperdere il calore e l’umidità che normalmente si forma a contatto con la superficie. Proprio perché si tratta di un dispositivo medico e dunque ad uso terapeutico la legge consente di detrarne la spesa.
La Circolare n. 29/E -18 Settembre 2013 dell’Agenzia delle Entrate, oggetto: Decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63 – Interventi di efficienza energetica – Interventi di ristrutturazione edilizia – Acquisto di mobili per l’arredo e di elettrodomestici – Detrazioni – consente di detrarre il 50% del costo complessivo dei beni acquistati, tra cui anche quello dei materassi terapeutici, fino ad un tetto massimo di 10.000 euro.
Di cosa deve essere in possesso l’acquirente per ottenere la detrazione fiscale? Tutto quello che occorre è la prescrizione medica e in assenza di quest’ultima un’autocertificazione che attesti il bisogno effettivo, sempre di tipo terapeutico, per il quale l’articolo è stato acquistato. Inoltre l’acquirente deve presentare lo scontrino fiscale o la fattura in cui è contenuta la somma sulla quale effettuare la detrazione.
Quali sono i modi che i contribuenti hanno a disposizione per versare i soldi ai venditori? Quello più comune e anche il più utilizzato è il bonifico bancario o postale, nel quale occorre indicare la causale del versamento (quella normalmente adoperata dalle banche e dalle poste italiane per questo tipo di bonifici) e il codice fiscale del beneficiario. Ma il versamento può essere effettuato anche tramite carte di credito e carte di debito. In questo caso però la data del pagamento coincide con il giorno in cui la carta viene utilizzata e non con il giorno il cui viene addebitata la somma sul conto.
Ricapitolando è possibile detrarre fiscalmente il costo di un materasso ortopedico che sia certificato come antidecubito e sia pagato utilizzando un metodo tracciabile.

Non sai cosa sono i materassi memory foam?

Non sai cosa sono i materassi memory foam?


Nell’articolo di oggi cercheremo di descriverti una tipologia particolare di materassi in commercio ossia i materassi in memory foam, meglio conosciuti come materassi memory o materassi in viscoelastico (materassi viscoelastici).

download

Per chi sono adatti: 3 vantaggi
I materassi in memory foam sono materassi pensati per chi ha problemi di circolazione sanguigna e presentano questi 3 vantaggi:
1. il vantaggio di deformarsi grazie al calore del tuo corpo;
2. il vantaggio di mantenere costante la tua temperatura corporea per tutta la durata del sonno;
3. il vantaggio di avere un materasso che si adatta alla tua colonna vertebrale e non viceversa.
Materassi con la “memoria”
I materassi in memory foam si deformano grazie al tuo calore corporeo creando un comodo giaciglio perfettamente adattato alla tua forma corporea e mantengono in memoria questa deformazione per alcuni minuti, così da permettere ad ogni cambio di posizione un nuovo riadattamento del materasso al tuo corpo. Da questa particolare caratteristica del materasso l’utilizzo delle parole “memory” che in inglese significa appuntomemoria e “foam” che in inglese significa schiuma.
Differenze con gli altri materassi
Come abbiamo detto all’inizio di questo articolo, i materassi in memory foam si deformano gradualmente con il calore del tuo corpo, a differenza dei materassi in lattice che si deformano con il peso del tuo corpo. Per maggiori informazioni sulle differenze con i materassi in lattice ti invitiamo alla lettura dell’articolo Materassi in lattice o materassi in viscoelastico? di questo blog.
I materassi in memory foam sono influenzati dal piano d’appoggio a differenza dei materassi a molle indipendenti o a molle insacchettate quindi, se acquistate un materasso memory foam, risulta molto importante una scelta corretta della rete per materasso (piano letto).
Svantaggi di questi materassi
I materassi in memory foam, come abbiamo detto si deformano mediante il tuo calore corporeo creando una sorta di “stampo personalizzato” per garantirti un sostegno uniforme su tutte le parti del corpo, essendo il calore l’elemento chiave per raggiungere questa qualità di deformazione ti consigliamo vivamente di non utilizzare termocoperte in quanto creerebbero delle zone di calore non veritiere rispetto a quelle del tuo corpo e quindi delle deformazioni non “personalizzate”.
I consigli di Manifattura Falomo
Manifattura Falomo realizza da oltre 40 anni materassi in memory foam tenendo a mente tutte le caratteristiche del viscoelastico esaltandone la qualità. I materassi memory foam Falomo sono sfoderabili e quindi lavabili, il che consente di avere sempre un materasso nuovo e che profuma di pulito.
Grazie al riscontro ricevuto negli anni dai nostri clienti, ci sentiamo in dovere di consigliare a tutti i nostri lettori l’abbinamento del materasso memory foam con un guanciale memory e con una rete per materassi con doghe in legno (piano letto in legno) al fine di ottenere un sistema letto che ti garantisca un riposo di qualità ed un sonno rigenerante.

Insonnia: i trucchi per dormire

Un esperto in disturbi del sonno spiega alcuni trucchi per riuscire a dormire quando vi siano delle difficoltà

I disturbi del sonno possono assumere connotati pesanti e invalidanti.
Non dormire, poi, ha effetti in negativo sulla qualità della vita e anche sulla salute.

Un nuovo studio pubblicato su The FASEB Journal qualche giorno fa, e condotto dai ricercatori del Leiden University Medical Center, per esempio suggerisce che uno scarso sonno può causare la cosiddetta sindrome metabolica, con diabete e obesità. Ma, come invece affermato da molti altri precedenti studi, poco sonno fa male in molti e svariati altri modi.

Che fare però se si soffre di problemi nel dormire o di insonnia?
Un esperto, dottor Nitun Verma, direttore del Washington Township Center per i Disturbi del Sonno a Fremont (California) spiega all’Huffington Post quali sono secondo lui gli accorgimenti per favorire il sonno.

Se non ci si riesce ad addormentarsi, o ci si sveglia e non si riesce più a chiudere occhio, il primo consiglio è quello di non restare a letto nella speranza di essere sopraffatto dal sonno. Già solo il fatto di concentrarsi per dormire, o sforzarsi, fa sì che non ci si riesca e, alla fine, ci si innervosisce soltanto – con una maggiore improbabilità di riuscire a dormire.
La cosa migliore sarebbe alzarsi e trovare un’attività che sia al tempo stesso stimolante e conciliante il sonno come, per esempio, la lettura di alcuni capitoli di un libro preferito.
Dopo un po’, si può provare a tornare a letto e vedere se questa volta si riesce ad addormentarsi.

Ma, oltre alle cose da fare, ci sono anche quelle da “non” fare, se si vuole dormire.
Per esempio, spiega Verma, credere che bere un bicchierino prima di coricarsi possa conciliare il sonno è sbagliato. Sì, perché se da un lato inizialmente si può avere la sensazione che la bevuta promuova un senso di intorpidimento o sonnolenza; dall’altro è più probabile che una volta cessato l’effetto dell’alcol ci si svegli, durante la notte, e non si riesca più a dormire. Oppure, i risvegli sono molti e prolungati, rovinando l’effetto riposante che dovrebbe avere il sonno.
Quindi evitiamo le bevande alcoliche già da alcune ore prima di andare a letto.
Allo stesso modo, evitare bevande contenenti caffeina: ci vogliono circa 6 ore per smaltirla.

Anche la luce artificiale è nemica del sonno.
In particolare, per chi ha problemi, è dannosa la luce emessa da monitor, display, TV e altri aggeggi elettronici. Ma anche lampade a risparmio, neon e così via. Secondo il dottor Verma, per tutti coloro che soffrono d’insonnia o problemi di sonno, sarebbe bene che si spegnessero le luci artificiali e schermi vari almeno tre ore prima di coricarsi.

Altri comportamenti da evitare sono il praticare attività sportive o esercizi fisici fino a 2 ore prima di andare a letto: la difficoltà nel prendere sonno deriverebbe dall’innalzamento della temperatura corporea innescato dall’esercizio fisico.
Anche il lavoro dovrebbe essere bandito dal letto: evitiamo di portare notebook, tablet… ma anche bollette di casa, faldoni da ufficio e via discorrendo. Le preoccupazioni, il lavoro eccetera dovrebbero stare fuori dalla stanza da letto e, il letto vero e proprio, dovrebbe servire soltanto per dormire, sottolinea l’esperto.
Anche solo psicologicamente, se consideriamo il letto come il posto dedicato al riposo – e solo a quello – avremo anche un rapporto migliore con esso, perché lo vedremo come un’oasi in cui rifugiarsi per ritemprarci, e non come un campo di battaglia in cui avviene di tutto… fuorché dormire.

Dormire fa bene alla salute. Ecco cosa dice la scienza.

Dormire fa bene alla salute. Ecco cosa dice la scienza.

 

Può sembrare la scusa ideale per chi è pigro, ma secondo le ultime ricerche dormire fa bene al nostro organismo. Fa bene alla pelle, al cervello, agli occhi ed evita la depressione. Come mai? Ecco le risposte delle più recenti ricerche scientifiche.

Svegliarsi il mattino dopo un sano sonno ristoratore può davvero fare la differenza: si riesce ad affrontare la giornata con maggiore concentrazione, energia ed equilibrio. Certo non bisogna esagerare, ma è evidente che dormire fa bene: rigenera i nostri tessuti muscolari e permette finalmente ad una parte del cervello di riposare.

Dormire fa bene al cervello

Il Journal of Sleep Research ha pubblicato un nuovo documento che conferma scientificamente quanto noi avevamo già ipotizzato: dormire fa bene eccome! Il sonno, oltre ad essere essenziale per riattivare le nostre centraline fisiche per spingerci ad affrontare le sfide di ogni giorno, aumenta e migliora il valore dei comportamenti cognitivi.

La ricerca ha analizzato il comportamento di un campione di individui controllando il numero di ore di sonno. E’ stato provato che il gruppo a cui veniva chiesto di dormire 10 ore per notte rispondeva meglio alle sollecitazioni cognitive e ai test psico-fisici a cui sono stati in seguito sottoposti.

Dopo la prima settimana è stato chiesto ad entrambi i gruppi di dormire soltanto 3 ore per notte per un’altra settimana. Dopo la seconda settimana, è stato chiesto loro di rispondere ad esercizi cognitivi per testare gli effetti della mancanza del sonno ed è risultato che:
Coloro che nella prima settimana avevano dormito di più hanno avuto risultati migliori e i tempi di recupero del sonnoerano più rapidi a differenza del secondo gruppo che aveva dormito “come da abitudine”.Dormire fa bene al nostro organismo! Si vive meglio…

Dormire fa bene alla pelle e ai capelli

A dirlo è questa volta The Hair And Beauty Partnership in London. Secondo i ricercatori, infatti, per capire perché dormire fa bene alla salute bisogna suddividere la notte in 3 diverse fasi.

Dalle ore 20.00 alle ore 23.00 il nostro organismo “spegne i motori”, il metabolismo si ferma e c’è una fase di idratazione e stimolo di pelle e cuoio capelluto

Dalle 23.00 alle 03.00 c’è la fase di nutrimento di pelle e capelli.

Dalle 03.00 alle 05.00 l’organismo letteralmente si riposa.

 

Ciascuno di questi momenti è indispensabile e, sebbene nessuno sia abituato ad andare a dormire alle otto, è fondamentale dormire almeno sette o otto ore ogni notte. La mancanza cronica di sonno può portare a gravi conseguenze sulla pelle.

Dormire fa bene ai muscoli

Chi fa attività sportiva lo sa benissimo: dormire bene fa bene allo sviluppo muscolare del nostro organismo. E’ scientificamente provato che nella prima fase del sonno il corpo umano secerne l’ormone GH adibito alla crescita. Un toccasana per la nostra salute e forma fisica. Per migliorare gli effetti di questa rigenerazione muscolare, è fondamentale una buona cena proteica, povera di grassi e carboidrati complessi che aiuti l’organismo ad alimentarsi anche durante il sonno. Il cuore, di questo sviluppo muscolare non può che trarne benefici.

Dormire fa bene al cuore

A svelarlo sono un gruppo di ricercatori olandesi secondo i quali dormire fa bene al cuore e all’apparato cardiocircolatorio. Dormire almeno sette ore ogni notte abbassa del 22% il rischio di infarto ed ictus. Ovviamente a ciò bisogna associare una corretta alimentazione e uno stile di vita sano senza sigarette e con pochissimi alcolici.

Come fare per dormire bene allora?

La scelta del materasso è fondamentale. Quante volte vi è capitato di svegliarvi di notte con formicolii e crampi notturni? E’ evidente che il vecchio materasso a molle non può permetterci di riposare in maniera adeguata. Molto meglio invece i nuovi materassi in lattice o i materassi memory che permettono alla colonna vertebrale di stendersi e conservare la sua posizione naturale.

Forse quindi è meglio correggere la frase: non è vero che dormire fa bene, ma è vero senza dubbio che dormire bene fa bene! Attenzione quindi a come scegliere il materasso: da questa importantissima scelta dipende la nostra salute.

Vuoi qualche consiglio su quale materasso scegliere? Ecco gli affari che puoi trovare online:www.materassiinmemory.lombardia.it

MIGLIOR POSIZIONE PER DORMIRE

Miglior posizione per dormire

Dormire bene è molto importante, per la salute del corpo e per il benessere della mente.

Oltre a dormire il giusto numero di ore durante la notte è essenziale assumere e mantenere una posizione e una postura il più corretta possibile per evitare spiacevoli disturbi.

I disturbi più comuni legati a una postura errata nel sonno

Dormire per diverse ore ogni notte nella posizione sbagliata può causare non pochi problemi.

Il problema risiede nel fatto che tale postura viene mantenuta per molte ore consecutive, creando molto stress in diverse zone e parti del nostro corpo.

Vediamo velocemente cosa può succedere.

Lombalgia: è il disturbo più comune collegabile alla posizione del sonno e quello che affligge il maggior numero delle persone

Sciatica: o sciatalgia in genere è collegato al dolore lombare

Cervicalgia: il dolore cervicale è un altro problema che assilla moltissime persone e che può essere collegata alla postura a letto

Labirintite: la tensione muscolare che si viene a creare nella parte alta del corpo può creare problemi di giramenti di testa e acufeni

Gastrite e reflusso gastroesofageo: alcune posizioni mantenute nel sonno possono accentuare queste problematiche

Quale posizione scegliere

La posizione migliore per dormire è quella a pancia in su o supina: questa aiuta a prevenire efficacemente i dolori di schiena, evita problemi posturali e tensioni a livello dell’articolazione temporomandibolare e della cervicale (in quest’ultimo caso assicuratevi di avere un cuscino adatto alla vostra postura).

Per ottenere i risultati migliori è fondamentale aver un ottimo materasso capace di sorreggere il nostro peso e permetterci di mantenere le curve fisiologiche della nostra schiena durante le ore di sonno.

Al secondo posto mettiamo la posizione fetale, che può essere utile in alcuni casi di cervicalgia, labirintite (nel caso in cui l’appoggiare la nuca crei problemi ed evitando il lato scatenante levertigini) stando attenti all’altezza del cuscino in modo che la colonna vertebrale mantenga un allineamento consono. Bisogna inoltre cercare di variare il lato in cui si dorme di notte in notte.

Attenzione se soffrite di reflusso a non mettervi sul fianco destro, potrebbe favorire l’accentuarsi del sintomo.

La posizione peggiore

La posizione peggiore per dormire che crea maggiori problemi e senza dubbio quella a pancia in giù o prona.

Con questa postura a letto infatti vengono a crearsi molte tensioni a livello della cervicale, dell’articolazione temporomandibolare e lombare: la schiena si trova spesso in iperlordosi e la cervicale girata per molte ore da una parte con la mandibola appoggiata sul cuscino che tende a posizionarsi in modo scorretto.

Tutti questi atteggiamenti posturali col tempo creano scompensi muscolari, articolari e ossei che col tempo possono portare a dolori anche cronici e debilitanti.

Casi particolari

Se soffrite di apnee notturne o russate molto, la vostra posizione ideali è quella fetale: se proprio volete dormire a pancia in su cercate di regolare bene il cuscino alzandolo, abbassandolo oppure eliminandolo.

Anche in gravidanza è consigliata la posizione fetale, specialmente durante gli ultimi mesi quando il peso della pancia comincia a farsi sentire: utilizzare anche un cuscino sul fianco dietro la schiena e uno davanti a sorreggere la pancia può garantire un sonno più confortevole.

In caso di gastrite e reflusso gastroesofageo, come accennato prima, è utile evitare di dormire sdraiati sul fianco destro e in genere anche a pancia in giù.

Sapevate che la posizione che assumete durante il sonno rileva anche qual’è la vostra personalità?

 

Esplora il significato del termine: Cura «magnetica» da calciatoriCura «magnetica» da calciatori

GINOCCHIO: PER UN RECUPERO È PIÙ RAPIDO

Cura «magnetica» da calciatori   

       

Due studi confermano l’efficacia di un metodo usato da Inter e Milan. Riduce dolore e infiammazione

MILANO – I calciatori sono fra i più grandi «estimatori» della magnetoterapia pulsata, una terapia fisica usata da anni in caso di fratture: traumi a ossa, articolazioni e legamenti sono all’ordine del giorno per chi gioca a pallone, così spesso campioni e amatori scelgono trattamenti che sfruttano i campi elettromagnetici intermittenti per ridurre dolore e infiammazione. L’Italia è all’avanguardia nel settore e ha sfornato di recente due studi sulle nuove applicazioni della magnetoterapia, sperimentata per la prima volta dopo interventi artroscopici al ginocchio per migliorare il recupero dell’articolazione.

GLI STUDI – Le ricerche, condotte dal gruppo di studio italiano Cartilage Repair and Electrical Stimulation – guidato da Francesco Benazzo, consulente ortopedico dell’Inter -, indicano che il trattamento riduce dolore e infiammazione, preserva la cartilagine e garantisce un ritorno più veloce alla piena funzionalità. Il primo studio raccoglie i dati di 34 pazienti con lesioni alla cartilagine del ginocchio, sottoposti a un’abrasione del tessuto in artroscopia: 90 giorni di magnetoterapia hanno diminuito drasticamente l’uso di antinfiammatori e accelerato il recupero. Stessi risultati dal secondo studio, su 60 persone a cui è stato ricostruito per via artroscopica il legamento crociato anteriore. Secondo gli autori la magnetoterapia, applicabile anche ad altre articolazioni (spalla, gomito), può addirittura dimezzare i tempi di ripresa. Massimo Manara, medico sportivo del Milan che usa da tempo la magnetoterapia pulsata su campioni e gente comune, commenta: «La terapia toglie il dolore e i pazienti riescono a fare riabilitazione meglio, esercitandosi di più: per questo i tempi di recupero possono accorciarsi. Gli strumenti sono portatili e lasciano libertà di movimento: un vantaggio perché a seconda dei casi l’apparecchio va indossato per 4, 6 o perfino 8 ore; inoltre, occorrono almeno 30, 40 giorni per avere un risultato. In compenso la cura non ha effetti collaterali». Anche per questo è controindicata in pochi casi, ad esempio in chi porta un pacemaker (i campi magnetici potrebbero mandarlo in tilt) o sulle donne in gravidanza, dove le cautele non sono mai troppe.

ARTROSI -Secondo i fautori la cura magnetica sarebbe adatta pure in caso di artrosi, cioè se c’è una degenerazione cronica della cartilagine. Marco D’Imporzano, presidente della Società italiana di ortopedia e traumatologia, osserva: «La terapia può avere un’azione antinfiammatoria e stimolare la crescita della cartilagine, ma non la ricostruisce: può accelerare la guarigione in lesioni iniziali, dopo trapianti di cartilagine o in caso di ricostruzione di tendini o legamenti. Inoltre gli studi sono incoraggianti, ma sono ancora pochi». Sulla stessa linea Piero Volpi, responsabile del Centro di traumatologia dello sport e di chirurgia artroscopica dell’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano: «La magnetoterapia può essere utile anche in chi non ha subito un intervento alle articolazioni. Ma che rallenti i processi degenerativi della cartilagine è da dimostrare: occorrono prove, peraltro non semplici da ottenere. I modelli sperimentali, che hanno dato risultati confortanti, non sono identici a ciò che accade nell’uomo, per cui sono necessari approfondimenti clinici». Detto, fatto: su BMC Musculoskeletal Disorders, un gruppo di olandesi ha annunciato l’avvio di una sperimentazione su 68 pazienti per verificare gli effetti della magnetoterapia sulla cartilagine del tallone.