10 consigli per scegliere il letto

Stai per acquistare un letto? Scegliere il letto non è facile e ricorda che:

 

  • trascorri a letto circa 1/3 della tua vita
  • lo terrai per almeno una decina d’anni.

La scelta del letto (e in particolare del materasso) non è quindi cosa da poco. Di seguito i nostri consigli per scegliere il letto; ecco 10 cose che devi sapere.

 

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1 – Le dimensioni del letto. Le misure sono variabili e non dipendono solo dalle dimensioni del materasso, ma anche e soprattutto dalla struttura del letto: testiera, pediera, bordi, imbottite, etc. Prima di scegliere è bene verificare con attenzione le dimensioni della stanza, l’ingombro di apertura di porte, finestre e ante d’armadio, gli spazi di passaggio e la posizione delle prese elettriche. Ecco alcune dimensioni indicative per il materasso:

  • matrimoniale standard italiano: 160 x 190 cm
  • matrimoniale comodo: 180 x 200 cm
  • matrimoniale alla francese: 140 x 190 cm (un po’ stretto per le abitudini italiane)
  • una piazza e mezza: 120/130 x 190 cm (adatto ad una persona sola)
  • singolo standard: 80 x 190 cm (adatto ai bambini)
  • singolo comodo: 90 x 200 cm (consigliato per gli adulti)

Inutile sottolineare che più il materasso è largo e più sarà comodo dormirci, ma anche la lunghezza non deve essere trascurata: il materasso dovrebbe essere lungo almeno 10/15 cm in più rispetto all’altezza di chi lo usa; poiché l’altezza media degli Italiani è cresciuta nel tempo, anche da noi ci si sta orientando a materassi lunghi 200 cm (in nord Europa la lunghezza standard è già 200 cm). Se scegli letti e materassi “fuori misura” o svedesi, sappi che potrebbe essere difficile trovare lenzuola adatte …

2 – Quanto spazio lasciare intorno al letto. Intorno al letto vanno lasciati almeno 50/55 cm di spazio libero per il passaggio (più o meno corrispondenti all’ingombro dei comodini), che diventano 65/70 cm davanti all’armadio (se con ante a battente) e al cassettone per avere lo spazio di apertura.

3 – Se la camera è piccola? Orientati verso un modello di dimensioni contenute e forme semplici, evitando pediere e testate troppo “importanti”, che ingombrano visivamente e “riempiono” tutto lo spazio.

4 – Se la camera è grande? Massima libertà di scelta: se il soffitto è alto, puoi scegliere addirittura un modello “a baldacchino”!

5 – Tipologia, stile, colori. La tipologia e lo stile dipendono dai tuoi gusti (quindi non darò consigli), ma anche dalle specifiche esigenze, ad esempio: se ti piace leggere seduto a letto, scegli una testata comoda e morbida (in pelle o eco-pelle, in tessuto); se soffri di allergia alla polvere, preferisci modelli più pratici da pulire (in legno o laminato, in metallo). I colori poi dipendono anche dalle caratteristiche della stanza: se la camera è buia e il pavimento è scuro, prediligi colori ed essenze chiare.

6 – I materiali del letto. L’estetica non è tutto, per cui praticità e igiene non sono affatto aspetti secondari. Il legno e la pelle non richiedono troppe cure, ma è necessaria un po’ di attenzione nell’uso (si scheggiano, si graffiano, etc.); il ferro battuto o l’ottone sono quasi a “manutenzione zero” (basta spolverarli); il tessuto va bene solo se il rivestimento è sfoderabile e lavabile!

7 – L’altezza giusta. L’altezza del letto è questione molto soggettiva: l’altezza giusta è quella che ciascuno trova più comoda. I letti di una volta erano molto alti (per allontanarsi dal freddo del pavimento), al contrario quelli moderni sono molto bassi.In base alla nostra esperienza abbiamo definito che un’altezza totale da terra (rete + materasso) di 60-65 cm. circa può rappresentare un buon compromesso adatto alla media della nostra popolazione. Si tenga inoltre presente che il materasso non è un piano d’appoggio rigido (come per esempio potrebbe essere una sedia), soprattutto se si utilizza un materasso in lattice o memory che quando ci si siede tende a seguire la curvatura naturale del nostro corpo perdendo anche alcuni centimetri in spessore.

8 – La scelta del materasso. Questione puramente tecnica: un vero e proprio investimento sul benessere del tuo riposo. Ne esistono di tipologie e materiali diversi per rispondere alle diverse esigenze ergonomiche: in lattice o schiuma di lattice(a diversi gradi di elasticità, antibatterici ), a molle e micro-molle (con porzioni differenziate per adattarsi alle diverse sollecitazioni del corpo), memory foam (traspirante e a termoregolazione, che si automodella a seconda del peso delle varie parti del corpo), misti, etc., ma l’importante alla fine è farsi consigliare da un esperto .

9 – Doghe o rete? La scelta va fatta in funzione del tipo di materasso, anche se la tendenza è quella di orientarsi sempre di più verso le doghe. Per un materasso a molle è meglio una rete il più possibile uniforme, mentre per lattice e memori foam, si consigliano doghe e micro-doghe ad elasticità differenziata per ogni parte del corpo. Nota bene: se la rete è matrimoniale, è indispensabile che abbia un buon traverso lungo l’asse longitudinale per il corretto sostegno delle doghe ed evitare “avvallamenti” al centro.

10 – Il letto con contenitore. Se il meccanismo di apertura è di facile utilizzo, il box sotto rete può essere una buona idea salva-spazio per riporvi biancheria e cambi di stagione, ma tieni presente che la pulizia sotto il letto può essere un’operazione complicata e che il materasso è scarsamente arieggiato (sconsigliato a chi soffre di allergie).gambe-40-300x225

Magnetoterapia



Magnetoterapia
La magnetoterapia è un trattamento che sfrutta gli effetti del campo magnetico sul corpo.
Si applicano due solenoidi (elettromagneti) sull’articolazione da trattare.

Quando l’elettromagnete è attraversato da una corrente elettrica crea un campo magnetico, quindi trasmette energia magnetica.
magnetoterapia per fratture, gonalgia, gonfiore, edema, infiammazione, dolore, male, stilettata, artrosi, età, anziani, post-intervento, fisioterapia e riabilitazione
magnetoterapia
Il corpo umano contiene molte sostanze metalliche all’interno, come tutti sanno, nelle analisi del sangue c’è una voce denominata “ferro”.
I campi magnetici esercitano una forza sui materiali ferro magnetici, paramagnetici e sulle molecole diamagnetiche.
All’interno del corpo ci sono tantissimi Ioni, cioè molecole con una carica elettrica positiva o negativa.
Le proprietà degli apparecchi di magnetoterapia sono la frequenza e l’intensità.Magnetoterapia (1)

In medicina si utilizzano macchine con frequenza intorno ai 30-60 Hz perché gli studi dimostrano che lavorando in questo modo si ha il maggior trasferimento di energia all’articolazione. Il campo magnetico non è statico, ma deve invertire la polarità per dare effetti positivi sulla patologia.
L’intensità è la misura della quantità di cariche elettriche che percorrono il solenoide o l’elettromagnete ed è espresso in Gauss.
Gli apparecchi che si noleggiano non superano i 30 Gauss di potenza di picco, mentre le macchine ambulatoriali arrivano fino a 100 Gauss.
Si possono distinguere tre tipi di magnetoterapia:

statica;
a bassa frequenza;
ad alta frequenza.
Il magnete “statico” applicato all’articolazione o osso, difficilmente può interagire con la zona anatomica in modo adeguato perché lavora solo in un senso.
La magnetoterapia statica quindi non si può considerare scientificamente provata.
La magnetoterapia ad alta o bassa frequenza produce dei benefici solo se la durata del trattamento è sufficientemente lunga.
Ricerche scientifiche dimostrano che la magnetoterapia può ridurre i tempi di guarigione fino alla metà, principalmente in caso di artropatie e fratture.
È necessaria un applicazione di almeno un ora al giorno per alcune settimane, il trattamento minimo dura 20 giorni.

Perché una terapia che dà ottimi risultati come dimostrano tanti studi scientifici già dagli anni ’70/’80 è raramente prescritta dai medici?

Spesso, i pazienti che hanno subito una frattura, escono dal pronto soccorso senza una prescrizione di magnetoterapia che potrebbe dimezzare i tempi di recupero e consolidamento dell’osso.

 

Come agisce il campo magnetico sul corpo umano?

 

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Gli effetti sull’organismo sono:

A livello della membrana cellulare può verificarsi una depolarizzazione a causa di: traumi, infiammazioni ecc. In questo caso c’è stato un accumulo di sodio all’interno della cellula, il quale richiama il liquido infiammatorio causando l’edema o gonfiore. L’energia magnetica ripolarizza la membrana cellulare che può ristabilire il corretto contenuto di sodio nella cellula. Di conseguenza migliora la permeabilità della membrana cellulare, la conseguenza è un incremento e accelerazione degli scambi tra la cellula e l’ambiente esterno
Il metabolismo cellulare aumenta, si libera l’energia contenuta nelle molecole energetiche (ATP) e si consuma più ossigeno.
Effetto antiflogistico (antinfiammatorio) ed antiedemigeno (favorisce il drenaggio del gonfiore articolare).
L’effetto sulla muscolatura è rilassante, quindi tende a sciogliere le contratture.
A livello vascolare la magnetoterapia agisce aumentando il flusso sanguigno periferico e quindi c’è l’effetto è una miglior circolazione.
L’azione piezoelettrica favorisce gli osteoblasti (cellule che fissano il calcio nelle ossa) e inibisce gli osteoclasti, cioè le cellule che erodono l’osso.
Una maggior produzione di fibre di collagene.
Il flusso magnetico penetra nel corpo fino a 5/6 centimetri, sulle articolazioni profonde come l’anca e il ginocchio è necessario applicare almeno due elettromagneti.

Qual’è la durata minima del trattamento?

Il trattamento dev’essere personalizzato in base al disturbo.
Se il paziente ha subito una frattura oppure è affetto da osteoporosi deve applicare la macchina almeno un ora al giorno.
In caso di artrosi ed infiammazione articolare, la durata del trattamento può essere minore, ma una seduta minore di 30 minuti è inutile.
La Magnetoterapia è utilizzata senza consumo di materiali, questo permette di praticare prezzi bassi.

Quali sono gli effetti della magnetoterapia?

La macchina agisce sulle cellule aiutando la rigenerazione dei tessuti ossei, migliorando la circolazione sanguigna e riducendo il versamento (gonfiore) articolare.
La magnetoterapia ha un evidenza scientifica nella stimolazione e assimilazione del calcio nelle ossa, fondamentale per chi ha subito fratture.
L’indicazione della terapia è nelle fratture recenti, ritardo di consolidazione, osteoporosi, morbo di Sudeck, pseudoartrosi, artropatie di natura infiammatoria e degenerativa, mal di schiena, metatarsalgia, sperone calcaneare ed è controindicata nei casi di portatori di pace-maker e gravidanza.
Quali sono le controindicazioni della magnetoterapia?

La magnetoterapia è controindicata per:

I portatori di stimolatori cardiaci, pacemaker e apparecchiature elettroniche in quanto potrebbe interferire con esse;
In presenza di patologie neoplastiche, in quanto ne accelererebbe lo sviluppo.

Come controindicazione relativa potrebbe avere effetti di vasodilatazione e viene sconsigliata in caso di: insufficienza coronarica, disturbi ematologici o vascolari, epilessia, alcune malattie infettive, micosi, ipertiroidismo, sindromi endocrine, tubercolosi e gravidanza.

SLEEPING AND SNORING

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Dormire e russare
Russare è il risultato di una respirazione rumorosa durante il sonno. Si tratta di un problema comune tra tutte le età e di entrambi i sessi, e colpisce milioni di adulti su base regolare. Russare può verificarsi ogni notte o solo durante certi periodi. Le persone più a rischio sono i maschi e quelli che sono in sovrappeso, ma russare è un problema di entrambi i sessi, anche se è possibile che le donne non presentano questo fenomeno con la stessa frequenza degli uomini. Russare diventa di solito più gravi con il passare degli anni. Il russare può causare spiacevoli interruzioni non solo al vostro sonno ma in special modo al vostro partner. Russare quindi può portare ad avere un sonno frammentato e questo si traduce in una giornata piena di stanchezza e sonnolenza. Gli effetti negativi dovuti al russare, sulla salute , più comuni sono la disfunzione lavorativa di giorno e le malattie cardiache. Circa la metà delle persone che russano rumorosamente sono soggette alla apnea ostruttiva.
Durante il sonno, i muscoli della gola si rilassano, la lingua cade all’indietro, e la gola diventa stretta. Come si respira, le pareti della gola cominciano a vibrare – generalmente il russamento avviene quando si respira, ma in misura minore può avvenire anche quando si espira. A volte le pareti della gola si collassano in maniera più seria, creando una condizione chiamata apnea (cessazione della respirazione). Questa è una condizione grave che richiede attenzione medica. Ci sono diversi fattori che facilitano il russare. Innanzitutto, il normale processo di invecchiamento conduce al rilassamento dei muscoli della gola, con conseguente russamento. Anomalie anatomiche del naso e della gola, come le tonsille o adenoidi, polipi nasali, o deviazioni del setto nasale causano restringimento della gola durante il sonno e, quindi possono portare a russare. Anomalie funzionali (ad esempio, l’infiammazione del naso e / o della gola, come può verificarsi durante infezioni respiratorie o durante la stagione delle allergie) si tradurranno in russare. L’alcol è un potente rilassante muscolare il bere alcolici in maniera non salutare è causa di russamento notturno. Da ultimo ma non meno importante di tutte le altre cause di russamento che abbiamo riportato, una causa di russamento notturno è dormire male, dormire su un materasso sbagliato, dormire su un cattivo materasso.

 

SCRITTO DA SETTIMIO GRIMALDI

Laurea in Chimico Fisica, Biofisico. Autore di Pubblicazioni Scientifiche su Riviste Internazionali recensite sul PUBMED. Scientist presso il National Institutes of Health, professore a Contratto presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma e l’Università degli Studi Dell’ Aquila negli anni ’80, primo ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche attualmente Ricercatore Associato del CNR presso l’Istituto di Farmacologia Traslazionale.

IL MATERASSO DEVE ESSERE UNA SCELTA CONSAPEVOLE

 

 

 

Il materasso deve essere una scelta consapevole

Il riposo è una delle attività più importanti che facciamo ogni giorno, perchè è il momento in cui il nostro corpo si rigenerai e recupera. E ‘anche il momento in cui il nostro cervello ottiene il permesso di andare in una sorta di “ibernazione” , cosa che è essenziale per proteggerlo e farlo funzionare al massimo dell’efficienza. Tutto questo significa che ottenere un buon riposo notturno è fondamentale. Ci sono numerose circostanze per cui non otteniamo un buon riposo notturno. Uno dei principali responsabili di un cattivo riposo notturno è una cattivo materasso. Proprio come un paio di scarpe o un paio di jeans, un materasso è una cosa che ci deve “calzare” a pennello ovvero si deve adattare alle nostre esigenze. La scelta di un materasso è una scelta per la vita, acquistandolo non ci dobbiamo far abbagliare dagli optionals che spesso molti costrutti offrono con l’acquisto del materasso. Se abbiamo bisogno del materasso non facciamoci quindi ingannare dall’ offerta di reti, cuscini, coperte e chi più ne voglia più ne metta in omaggio. Anzi cerchiamo di capire togliendo il costo degli omaggi (e quello delle pubblicità televisive) quale è il vero valore del materasso che andiamo a comperare, fatto questo ci accorgeremmo che il valore residuo è veramente minimo e tutto ovviamente va a discapito della qualità. È sbagliato?…….ed allora………..

SCRITTO DA SETTIMIO GRIMALDI

Laurea in Chimico Fisica, Biofisico. Autore di Pubblicazioni Scientifiche su Riviste Internazionali recensite sul PUBMED. Scientist presso il National Institutes of Health, professore a Contratto presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma e l’Università degli Studi Dell’ Aquila negli anni ’80, primo ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche attualmente Ricercatore Associato del CNR presso l’Istituto di Farmacologia Traslazionale.

PUÒ UN MATERASSO INFLUENZARE IL TUO SONNO?

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Notti insonni, girarsi e rigirarsi svegliarsi al mattino esausti, tutti noi purtroppo abbiamo provato queste sensazioni. Dormire sul materasso giusto può aiutare ad alleviare ed eliminare questi problemi ovvero a regalarci il sonno della buana notte per farci svegliare veramente riposati. Ma ….attenzione! Non è facile scegliere il materasso giusto per le nostre esigenze. Qual è la ragione di questo fenomeno? La risposta si trova in quello che succede al nostro corpo durante il sonno. Passiamo attraverso diverse fasi di sonno ogni notte. Una di queste fasi chiamata “rapid eye movement” (REM) è la fase del sonno in cui si svolgono i nostri sogni più vividi. Durante questa fase perdiamo il tono muscolare scheletrico. I muscoli scheletrici che sostengono la nostra schiena tendono a rilassarsi e perdiamo il sostegno della colonna vertebrale. Così, un materasso che si sentiva efficace mentre eri sveglio e quindi con i muscoli in tensione può non risultare adatto alle nostre esigenze quando si è in sonno REM.

SCRITTO DA SETTIMIO GRIMALDI

Laurea in Chimico Fisica, Biofisico. Autore di Pubblicazioni Scientifiche su Riviste Internazionali recensite sul PUBMED. Scientist presso il National Institutes of Health, professore a Contratto presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma e l’Università degli Studi Dell’ Aquila negli anni ’80, primo ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche attualmente Ricercatore Associato del CNR presso l’Istituto di Farmacologia Traslazionale.

Magnetoterapia – 7 passi per l’acquisto dell’apparecchio giusto

 

 

 

Magnetoterapia – 7 passi per l’acquisto dell’apparecchio giusto

Magnetoterapia

 
Vuoi essere sicuro di scegliere e acquistare il dispositivo per magnetoterapia giusto, garantendoti una lunga e felice esperienza di utilizzo negli anni a venire?

Questi sono i punti fondamentali che ti faranno diventare un acquirente capace di scegliere il dispositivo più adatto a te e ai tuoi cari:

1. ESSERE CONSAPEVOLI

Il concetto più importante è che non esiste un dispositivo in grado di accontentare tutti e tutte le esigenze contemporaneamente; la magnetoterapia migliore di tutte le altre.

Ci sono decine di apparecchiature sul mercato prodotte da svariati fabbricanti. Ogni produttore porta sul mercato la sua filosofia e caratteristiche secondo lui “uniche” rispetto a tutti gli altri.

Quella che viene definita CEMP (campi elettromagnetici pulsati) è ormai oggetto da moltissimi anni di studi che confermano che la magnetoterapia porta reali e tangibili benefici a supporto delle cura di moltissime patologie e condizioni fisiche.

I campi elettromagnetici agiscono sul corpo a livello meccanico, elettrico, chimico e magnetico, combinando insieme tutti questi fattori.

Quindi, prima di scegliere la marca, le caratteristiche tecniche ed i parametri, la cosa più importante è innanzitutto considerare

  •  Il budget di spesa che hai a disposizione
  • Il parere del tuo medico riguardo alla tua eventuale patologia e /o condizione fisica
  • Il tuo stato di salute attuale
  • Il tuo stile di vita
  • La tua storia clinica

Grazie a questo quadro completo potrai iniziare ad orientarti verso uno specifico dispositivo e marca.

2. INDIVIDUARE LE “NOSTRE REALI” CARATTERISTICHE E BISOGNI

Individua i tuoi bisogni

È necessario porsi diverse domande per discriminare sempre di più la scelta e fare quella giusta:

Hai uno stile di vita sedentario o sei uno sportivo? Hai un problema di salute cronica oppure un disagio temporaneo e localizzato in un punto specifico?

Vuoi curare solo te stesso o l’intera famiglia? Qual è la spesa massima che ti puoi permettere?

Patologie croniche hanno bisogno di stimolazioni diverse rispetto a terapie fatte per mantenere il proprio corpo in salute.

Se il tuo scopo con la magnetoterapia è quello di contribuire a mantenere uno stato di salute generale, ti consiglio di orientarti verso un dispositivo che emetta con un’intensità elettromagnetica di media potenza e che disponga di un numero minimo di programmi e frequenze. Il prezzo dovrà essere ragionevolmente più basso di quello di dispositivi di punta super professionali. 

Se al contrario soffri di dolori cronici o stai affrontando patologie o lesioni molto importanti, è indicato che tu scelga un sistema in grado di fornire anche un’alta intensità terapeutica e che disponga anche di due uscite indipendenti per utilizzare contemporaneamente due applicatori in zone diverse del corpo.

Nel caso di magnetoterapia “famigliare” è importante che il dispositivo disponga di molteplici programmi, intensità e frequenze in grado di soddisfare le esigenze di tutti i membri del nucleo famigliare.

Se sei spesso in viaggio per lavoro, guidi per molte ore o sei sempre in giro per il mondo, hai la necessità di un dispositivo estremamente portatile, possibilmente in grado di funzionare anche a batteria e ricaricabile da ogni mezzo e in qualsiasi paese in cui ti trovi a viaggiare.

Se ad utilizzare la magnetoterapia sarà principalmente una persona molto anziana che non può farsi aiutare, è opportuno optare per una macchina molto semplice, con pochi pulsanti e programmi molto semplici da attivare.

Se sei arrivato fino a questo punto dell’articolo, hai capito che per determinare qual è la magnetoterapia migliore è necessario prima stabilire i tuoi bisogni, abitudini, stile di vita e condizione generale di salute.

3. CAPIRE LE CARATTERISTICHE TECNICHE

Un dispositivo di magnetoterapia comprende molteplici parametri sia dal punto costruttivo che da quello dell’emissione del campo magnetico.  Parleremo dei più importanti quali intensità, frequenza, numero e tipo di programmi, caratteristiche degli applicatori forniti o acquistabili separatamente.

È importante conoscere questi elementi per adattarli alle nostre esigenze e condizioni di salute, scegliendo quindi l’apparecchiatura giusta.

Intensità

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A prescindere dal fatto che l’energia elettromagnetica fornita sia bassa, media o alta, la terapia sarà sempre e comunque efficace. Questo evidenzia che anche i dispositivi ad intensità inferiori, se ben concepiti, porteranno beneficio terapeutico.

Quello che invece è importante capire è che a seconda del tipo di patologia e parte del corpo da trattare, alcuni valori d’intensità risultano più adatti rispetto ad altri.

Facciamo un esempio:

Per trattamenti su particolari zone del corpo dove lo strato di cute è particolarmente spesso (es. femore) o su pazienti in sovrappeso o ad esempio nel caso di fratture e presenza quindi di gessi o tutori, un’intensità elettromagnetica troppo bassa penetrerà meno efficacemente.

Questo non limita l’effetto terapeutico, ma richiede semplicemente un tempo maggiore di trattamento per ottenere il medesimo risultato di una terapia fatta ad intensità più alta.

Frequenza

È importante sapere e ricordare che anche se esistono sul mercato apparecchi che utilizzano gamme di frequenze molto diverse tra loro, il principio curativo della terapia è comunque lo stesso ed efficace.

La magnetoterapia a bassa frequenza applica un campo magnetico con intensità solitamente medio alte ma a frequenze appunto basse (massimo 150 Hz) e risulta particolarmente indicata per la cura dei tessuti duri e i ritardi della calcificazione ossea (osteoporosi, fratture, recupero post operatorio per impianti protesici, ecc.).

È indicata anche per la terapia del dolore e in generale per ristabilire il corretto equilibrio funzionale delle cellule. Risulta pertanto efficace anche nel trattamento dei tessuti molli.

La magnetoterapia ad alta frequenza si basa sull’emissione di piccoli “pacchetti” di onde radio ad alta frequenza (tra i 18 e i 900 MHz) ma a bassa intensità, che risultano particolarmente indicate per la cura di patologie a carico dei tessuti molli.

Anche in questo caso, si è dimostrata efficace per la terapia del dolore.

In linea generale, indipendentemente dalla tecnologia, per una buon acquisto sarà sufficiente assicurarsi che il dispositivo fornisca programmi con frequenze impostabili o dedicate che rispettino le indicazioni dello specialista o della letteratura di settore. 

Applicatori

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L’intensità del campo magnetico si riduce sensibilmente all’aumentare della distanza dalla zona da trattare, motivo per cui la condizione ideale è quella di contatto tra la sorgente che emette e la pelle del paziente.

Rispetto al passato, gli applicatori per magnetoterapia attualmente in commercio sono ormai molto comodi ed adatti alle più svariate modalità di terapia.

Uno degli elementi più importanti è quindi prima di tutto la vestibilità dell’applicatore stesso, il quale una volta indossato deve essere saldamente ancorato sulla parte da trattare, senza però risultare troppo scomodo o addirittura doloroso per il paziente.

Un esempio di applicatore molto valido è quello costituito da due o tre solenoidi inseriti all’interno di fasce elastiche regolabili, che permettono di essere agilmente adattate alla maggior parte delle zone periferiche del corpo.

Per trattamenti definiti “total body” che richiedono un trattamento distribuito su tutto il corpo, esistono tappetini magnetici o addirittura materassini con diversi solenoidi al loro interno in grado di emettere il campo magnetico su una superficie molto vasta.

In questo caso, tra i migliori, vi sono quelli che forniscono un’emissione su tutta la superficie, o che in alternativa, permettono di spostare i solenoidi al loro interno a seconda delle zone da trattare.

Così, l’applicatore fornisce una comoda superficie piana e in più, dove i solenoidi sono removibili, favorisce anche la manutenzione dello stesso in caso di guasto.

Per applicazioni che necessitano invece di alte intensità terapeutiche, esistono solenoidi indipendenti e fisicamente più grandi. Questi garantiscono un trattamento ad alta intensità a contatto con la parte da trattare, evitando però il surriscaldamento a cui sarebbero soggetti applicatori con avvolgimenti più piccoli.

Gli applicatori più usati in passato (ma ancora in commercio) erano i cilindri elettromagnetici. Spesso di dimensioni molto grandi venivano installati su dei lettini dove il paziente si stendeva per fare la terapia. Il loro grande limite era dato dall’intensità molto bassa del campo emesso principalmente a causa della distanza dalla superficie da trattare.

Una valida alternativa sono i cilindri di nuova concezione, molto più piccoli del passato, che permettono il trattamento delle zone periferiche del corpo, garantendo un adeguata erogazione in termini di potenza del campo magnetico.

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Oltre alle specifiche necessità del paziente e alle caratteristiche tecniche del dispositivo, ci sono altri aspetti che riguardano il processo di vendita, l’azienda costruttrice e la garanzia di un adeguato servizio pre e post vendita.

4. VALUTARE NOLEGGIO O ACQUISTO DELL’APPARECCHIATURA

Alcuni fabbricanti hanno scelto di fornire le loro apparecchiature in modalità di noleggio. Anche alcuni centri fisioterapici, acquistano e poi noleggiano le apparecchiature ai loro pazienti.

Anche se generalmente le magnetoterapie moderne sono molto robuste, è importante assicurarsi che i dispositivi e gli accessori affittati siano manutenuti e igienizzati costantemente. Non possiamo sapere chi ha utilizzato l’apparecchiatura prima di noi, perciò è sempre meglio farsi qualche scrupolo in più.

Solitamente, se il paziente lo chiede, viene data la possibilità di riscattare l’apparecchiatura, scontando parte della cifra spesa per l’affitto.

Quindi è meglio noleggiare o acquistare direttamente il dispositivo?

A prescindere dal budget che si ha a disposizione, esistono ottime magnetoterapie in commercio che costano mediamente meno della cifra necessaria per un ciclo di noleggio.

Con una spesa inferiore avremo quindi un’apparecchiatura nuova che, se tenuta correttamente, durerà moltissimi anni.

In molti casi poi è necessario un uso continuativo della magnetoterapia, motivo per cui sarà quindi indispensabile e meno oneroso acquistare direttamente quella più adatta.

Alcuni esempi che richiedono una terapia continuativa sono le patologie croniche (es. artrosi), Osteoporosi, patologie resistenti (es. algodistrofie) e molte altre.

5. TESTARE L’ASSISTENZA PRE E POST VENDITA

Questo è sicuramente uno dei fattori “umani” più importanti che dovrebbero guidarci all’acquisto.

Non preoccuparti, è molto facile capire se l’azienda è in grado di accompagnarti verso la scelta giusta e se sarà presente anche dopo, in caso di necessità.

Prova a fare una telefonata o ad inviare una mail per chiedere informazioni. Spiega le tue necessità o condizione clinica. Chiedi un consiglio su quale dispositivo scegliere tra quelli della gamma.

Ti hanno risposto in tempi decenti? Sono stati cordiali? Il personale al telefono o via mail ti è sembrato competente o ti hanno fornito solo risposte “da copione” che puoi trovare sui cartelloni pubblicitari?

Il buon senso ti farà capire immediatamente se meritano la tua scelta e il tuo denaro.

Per quanto riguarda invece l’assistenza post vendita chiedi chiaramente al negoziante o all’azienda stessa di spiegarti quali sono le modalità per l’assistenza tecnica in caso di riparazione. Chiedi anche se ci saranno eventuali spese a tuo carico e i tempi medi per la chiusura di una pratica.

Anche in questo caso, capirai al volo la serietà o meno di chi ti sta di fronte.

6. CONOSCERE IL FABBRICANTE

È importante dare fiducia alle nuove aziende e al loro lavoro, ma è molto più importante che tu investa i tuoi soldi nel miglior modo.

Assicurati che il marchio della magnetoterapia che vuoi acquistare provenga da un’azienda solida, che esiste da anni e che sia riconosciuta almeno a livello nazionale.

È meglio che il fabbricante della tua magnetoterapia esista anche dopo qualche anno che l’hai acquistata non credi? Se in futuro avrai bisogno di accessori, assistenza o pezzi di ricambio è conveniente che ci sia qualcuno a rispondere alle tue richieste.

La tua magnetoterapia ti accompagnerà per molti anni, è quindi opportuno che lo faccia anche l’azienda che l’ha costruita.

7. VERIFICARE IL MARCHIO CE

Siamo giunti all’ultimo e assolutamente fondamentale elemento da considerare prima dell’acquisto.

La tua magnetoterapia è e deve essere riconosciuta come dispositivo medico.

Quindi assicurati che il dispositivo riporti il marchio CE che garantisce la sicurezza dell’utilizzatore.

Tutti i dispositivi medicali sono riconoscibili dal marchio CE seguito dal numero dell’ente notificato che attesta la conformità del prodotto secondo la direttiva dispositivi medici.

La tua sicurezza e quella dei tuoi cari è troppo importante per metterla a rischio con un’apparecchiatura improvvisata e non professionale, non credi?

Ora sai quasi tutto sulla magnetoterapia. Ultime raccomandazioni.

Bene! Siamo giunti al termine di questo lunga guida. Se sei arrivato fino a qui ti sono molto grato e spero veramente che questo articolo possa esserti utile nella scelta della tua prossimo apparecchio di magnetoterapia.

Ricordati di seguire tutti i punti che ti ho spiegato, sono quelli essenziali che potranno fare la differenza tra l’acquisto giusto e quello sbagliato.

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Prestate più attenzione alla colonna vertebrale

Prestate più attenzione alla colonna vertebrale

La colonna vertebrale percorre tutta la schiena. Essa ci consente di mantenere la posizione eretta e di muoverci. Scopriamo in questo capitolo come è formata e quali sono i suoi numerosi compiti.
schema-colonna-vertebrale

schema-colonna-vertebrale

C1 – Flusso di sangue alla testa, ipofisi, scalpo, ossa del viso, cervello, orecchio interno e medio, sistema nervoso simpatico, occhi, orecchie.

C2 – Occhi, nervi ottici, nervo acustico, seni nasali, ossa mastoidee, lingua, fronte, cuore.
C3 – Guance, orecchio esterno, faccia, ossa, denti, nervo facciale, polmoni.
C4 – Naso, labbra, bocca, trombe d’Eustacchio, membrana mucosa, polmoni.
C5 – Corde vocali, linfonodi, faringe.
C6 – Muscoli del collo, spalle, tonsille.
C7 – Ghiandola tiroidea, borse delle spalle, gomiti.
T1 – Braccia dal gomito in giù comprese le mani, polsi e dita, esofago e trachea, cuore.
T2 – Cuore comprese le sue valvole e coronarie, polmoni, bronchi.
T3 – Polmoni, bronchi, pleura, torace, seno, cuore.
T4 – Cistifellea, coledoco, cuore, polmoni, bronchi.
T5 – Fegato, plesso solare, circolazione generale, cuore, esofago, stomaco.
T6 – Stomaco, esofago, peritoneo, fegato, duodeno.
T7 – Pancreas, duodeno, stomaco, fegato, milza, cistifellea, peritoneo.
T8 – Milza, stomaco, fegato, pancreas, cistifellea, corteccia surrenale, intestino piccolo, piloro.
T9 – Corteccia surrenale, pancreas, milza, cistifellea, ovari, intestino piccolo.
T10 – Reni, appendice, testicoli, ovaie, utero, corteccia surrenale, milza, pancreas, intestino grosso.
T11 – Reni, ureteri, intestino grosso, vescica, midollare del surreno, corteccia del surreno, utero, ovaie, valvola ileocecale.
T12 – Intestino piccolo, dotti linfatici, intestino grosso, vescica, utero, reni, valvola ileocecale.
L1 – Intestino grosso, canali inguinali, utero.
L2 – Appendice, addome, coscia, vescica.
L3 – Organi sessuali, utero, vescichette seminali, ginocchio, prostata, intestino grosso.
L4 – Prostata, muscoli della bassa schiena, nervo sciatico.
L5 – Gamba bassa, caviglia, piede, prostata.
Sacro – Ossa iliache, natiche, retto, genitali, vescica, prostata.
Coccige – Retto, ano.

Manutenzione e norme del materasso Regole d’uso

Manutenzione e norme del materasso
Regole d’uso
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REGOLE PER UNA CORRETTA MANUTENZIONE DEL VOSTRO MATERASSO

E’ buona norma arieggiare il materasso lasciandolo scoperto per alcune ore almeno settimanalmente per favorire l’evaporazione dell’umidità accumulata durante il riposo.
Pulire la superficie del materasso con l’aspirapolvere.
Ruotare il materasso ogni 7-15 giorni in modo alternato testa-piedi e sotto-sopra al fine di consentire l’ottimale assestamento della struttura e delle imbottiture. Regola valida per i materassi a molle, in lattice ed in polifoam. Per i materassi in memory, ove il lato su cui si dorme è unico, è sufficiente ruotare il materasso testa-piedi ogni 15-20 giorni.
Si consiglia l’uso di un salvamaterasso in tessuto e del coprirete per una migliore protezione del materasso.
Non trasportare il materasso per le maniglie.
Posizionare il materasso solo su reti a doghe o basi letto rigide areate di dimensioni uguali o comunque non inferiori a quelle del materasso stesso.
Si consiglia inoltre, ai fini di un sano e corretto riposo, di non fumare e di evitare la presenza di animali domestici nella camera dove è situato il materasso e di mantenere una temperatura di circa 18°C durante le ore di riposo.

Visita il nostro sito: www.materassiinmemory.lombardia.it

QUANDO VA CAMBIATO IL MATERASSO?

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QUANDO VA CAMBIATO IL MATERASSO?

 

Quella tra te e il tuo materasso è una storia lunga una vita? Forse è arrivato il momento di cambiarlo. Perché il materasso non è eterno, ma va cambiato dopo circa 7/10 anni. Scopriamo insieme perché.

Il cambiamento non deve spaventarti 

Fondamentale per il nostro benessere, il sonno è il momento in cui ci rigeneriamo e recuperiamo energie. Per questo è importante verificare lo stato del materasso e, dopo alcuni anni, decidersi a cambiarlo.
Il cambiamento non deve spaventarti! L’importante è scegliere il materasso giusto per te e ricordarti che, dopo un primo periodo di adattamento, il tuo corpo si abituerà al suo nuovo “compagno di dormite”.

Perché va cambiato? 

I motivi per cui un materasso di qualità va cambiato ogni 7/10 anni sono due: uno igienico e uno strutturale.
Dal punto di vista igienico occorre ricordare che ogni notte il nostro corpo espelle circa un terzo di litro di sudore o umori corporali (che corrisponde al contenuto di una lattina). Parte di questi liquidi evapora nell’atmosfera, parte invece rimane e va a depositarsi negli strati interni del materasso, favorendo la presenza di batteri e acari.
A questo vanno aggiunti residui di forfora, capelli, pelle, nonché polvere e umidità.
Il risultato? Anche se il materasso è di qualità e la tua manutenzione impeccabile, arriva il momento in cui non è più sano.
Dal punto di vista strutturale, invece, se irregolarità, avvallamenti e cedimenti sono chiari indici dell’usura, dolori lombari, indolenzimenti mattutini e un sonno poco ristoratore sono i sintomi a esso connessi. E la diagnosi? È sempre la stessa: è ora di cambiare materasso!
E per lo smaltimento? Nessun problema! Informati con il tuo comune per sapere come trattare rifiuti ingombranti.

E il cuscino? 

Anche il cuscino va cambiato se i requisiti di confort e di igiene vengono a mancare.
In questo caso il tempo è ovviamente minore. Il guanciale va infatti sostituito dopo circa 2/5 anni.

Vuoi scoprire qual è il modello giusto per te? www.materassiinmemory.lombardia.it

Manutenzione del materasso

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Il materasso con il passare degli anni è soggetto ad usura, come ogni oggetto che viene usato, ma bastano pochi accorgimenti affinché esso rimanga pulito e non si rovini prima del tempo.

In questo articolo affronteremo a 360° il tema della pulizia materassi: come utilizzare al meglio il materasso per non danneggiarlo, come pulirlo al fine di preservarlo dall’accumulo di polvere e acari, e come eliminare odori e alcuni tipi di macchie particolari.

Se avete acquistato un materasso ma state traslocando e non inizierete ad utilizzarlo subito, state attenti a dove lo collocate, se verrà conservato in luoghi umidi o esposti a intemperie o a fonti di calore, potrà rovinarsi, così come se ci ponete sopra dei pesi, potrà deformarsi. Conservatelo dunque in un luogo fresco, asciutto e senza collocarvi sopra degli oggetti pesanti. pulizia materassiIndicativamente possiamo dire che nei primi 3 mesi di utilizzo, il materasso andrebbe girato una volta a settimana, alternando testa-piedi e, se si tratta di un materasso a molle, in lattice o in poliuretano, anche sotto-sopra. Questo semplice accorgimento permetterà un assestamento uniforme del materasso al suo interno. Successivamente sarà sufficiente girarlo una volta al mese o ogni due. Utilizzate come supporto per il materasso una rete a doghe, che consenta una buona aerazione del materasso. Se avete un piano letto con rete che si alza e contenitore sottostante, lasciate sollevata la rete per alcune ore durante la giornata. Prima di rifare il letto lasciate scoperte le lenzuola, non copritele subito con le coperte, così facendo l’umidità accumulata dal materasso e dalla biancheria durante la notte avrà il tempo di evaporare. Arieggiate sempre la stanza da letto, almeno per un’ora al giorno, questo contribuirà ad aumentare l’aerazione, l’igiene e la salubrità del materasso.

Pulizia del materasso

Rimuovere le macchie comuni
Sudore
Urina
Sangue
Speciale: Pulire il materasso in memory foam
Pulizia profonda e rimozione delle macchie per il vostro materasso in memory foam
Sbarazzarsi di muffe e funghi
Salvare il vostro materasso dalle muffe
Scacciare le cimici da letto
Segni di infestazione
Sbarazzarsi delle cimici da letto: rimedi casalinghi
Rimuovere le macchie comuni

Una delle cose più importanti da ricordare quando si pulisce un materasso è evitare di impregnare troppo il materasso con la soluzione detergente.

Un materasso umido ci mette molto tempo per asciugarsi e se non è completamente asciutto può sviluppare cattivi odori e muffe. Tenetelo a mente se una grande quantità di liquido si è rovesciata sul vostro materasso, perché se è penetrato e ha macchiato gli strati interni sarà difficile da pulire completamente e potreste dover investire in un nuovo materasso.

Nota: per evitare a prevenire le macchie sul materasso usate un topper coprimaterasso, che può essere lavato in lavatrice e facilmente sostituito in caso di macchie. Potreste anche prendere in considerazione un materasso resistente all’acqua.

Sudore

Sapevate che una persona emana circa 230 ml di sudore ogni notte? Sembra abbastanza disgustoso dirlo, ma è una funzione naturale del corpo e succede a tutti. Tuttavia, nel tempo questo potrebbe lasciare il vostro materasso sporco e potrebbe lasciare anche delle macchie antiestetiche.

Nota: non usate candeggina per rimuovere la macchia. La candeggina la peggiorerà facendola espandere ed è troppo aggressiva da usare sui materiali di un comune materasso.

Metodo #1: Detergente e acqua

Mescolate 50 grammi di detergente in polvere con 300 ml di acqua calda (mischiate bene finché il sapone non fa le bolle). Applicate uno strato sottile sulla macchia del materasso e frizionate con una spugna.
Fate agire la soluzione finché non vedete che la macchia inizia a svanire.
Una volta che la macchia è sbiadita/scomparsa, prendete una spugna pulita e pulite finché avrete tolto tutti i residui di detergente.
Lasciate asciugare completamente (potete usare un asciugacapelli per aiutare a velocizzare questo processo).
Metodo #2: borato di sodio

Inumidite la macchia con acqua.
Versate una piccola quantità di borato di sodio sulla macchia e strofinate delicatamente con movimenti circolari (dovreste notare che man mano la macchia sbiadisce)
Una volta che la macchia è coperta e sbiadita/rimossa, lasciate seccare il borato di sodio sulla macchia.
Aspirate il borato di sodio una volta seccato.
Ripetete se necessario.
Urina

Questa macchia è tenace perché bisogna rimuovere anche l’odore. Evitare che l’urina arrivi fin dentro il materasso è fondamentale. Usate fogli di carta assorbente per rimuovere più possibile l’eccesso di liquido.

Nota: La prevenzione è più facile della cura. Usate una protezione per il materasso o un materasso resistente all’acqua se avete bambini piccoli.

Per macchie fresche di urina:

Metodo #1: Spruzzare aceto bianco

Assorbite più urina possibile tamponando con carta assorbente. Fate parecchia pressione per raggiungere gli strati più profondi del materasso.
Spruzzate la macchia fresca con una soluzione di aceto bianco (due parti di acqua tiepida, una parte di aceto bianco distillato).
Tamponate con un foglio di carta assorbente.
Ripetete il punto 2 e 3 molte volte per rimuovere la macchia e la puzza dal materasso.
Fate asciugare all’aria.
Rimuovete ogni residuo di soluzione applicando una piccola quantità di acqua sull‘area e tamponate.
Metodo #2: Usare l’apparecchio per pulire i tappeti

Assorbite quanta più urina possibile tamponando con carta assorbente.
Seguite le istruzioni della vostra macchina per pulire i tappeti (ma sul materasso, non sul tappeto ovviamente ).
Per macchie di urina vecchie e secche:

Sappiate che l’urina a lungo andare può veramente bruciare il colore del tessuto del materasso, causando un danno irreversibile. Se l’urina è stata lasciata lì, potrebbe essere impossibile rimuovere l’odore completamente.

Metodo #1: Pulitore per tappezzeria

Tamponate leggermente la superficie con una soluzione fredda di detergente per lavatrice o pulitore per tappezzeria, non bagnate troppo.
Sciacquate con acqua fredda con qualche goccia di disinfettante.
Lasciare asciugare completamente.
Metodo #2: Aceto e bicarbonato di sodio

Diluite dell’aceto in acqua calda (metà e metà).
Spruzzate la soluzione sull’area interessata e poi tamponate.
Spargete una dose generosa di bicarbonato di sodio e lasciate agire tutta la notte (questo farà andare via l’odore).
Aspirate il bicarbonato di sodio il giorno dopo.
Per l’urina degli animali domestici

Un detergente enzimatico – consiglio quello Officina Natura o, in alternativa, quello della Evergreen – entrambi ottimi prodotti – è raccomandato per rimuovere le macchia di urina degli animali. Gli enzimi dividono l’acido urico in diossido di carbonio e ammoniaca, entrambi gas che possono facilmente evaporare.

Tamponate più possibile l’urina prima dell’applicazione.
Applicate il detergente enzimatico sull’area interessata (seguendo le istruzioni sull’etichetta).
Lasciate agire il detergente enzimatico per 10-15 minuti.
Tamponate quanto più possibile il detergente.
Lasciate asciugare all’aria.
Sappiate che per una macchia più vecchia si dovrebbe ripetere questo processo due o tre volte per pulirla completamente.
Sangue

Le macchie di sangue possono essere le macchie più difficili da eliminare dal vostro materasso, in particolar modo se sono vecchie e secche. Le macchie di sangue vecchie potrebbero richiedere diverse applicazioni prima di andare via o essere almeno meno visibili.

Attenzione: Se trovate piccoli puntini di sangue sulle lenzuola e sul materasso e non sapete da dove vengono, potreste avere le cimici da letto

Per macchie fresche

Metodo #1: Acqua e sale

Mescolate due cucchiaini di sale con 300ml di acqua fredda e versate la soluzione in una bottiglia spray (NON usate acqua calda, potrebbe fissare la macchia ancora di più)
Spruzzate sulla zona interessata.
Tamponate la zona con un panno asciutto per assorbire l’eccesso.
Ripetere il punto 2 e 3 finché la macchia va via o il panno non assorbe più sangue.
Usate un panno umido (acqua fredda) per risciacquare la soluzione residua.
Asciugate l’area con un panno asciutto.
Metodo #2: Bicarbonato di sodio

Mescolate 100 grammi di bicarbonato di sodio con 600 ml di acqua fredda.
Applicate la soluzione sulla zona macchiata con un panno.
Lasciate agire per 30 minuti.
Usate un panno umido per risciacquare a fondo.
Usate un panno asciutto per assorbire l’eccesso e asciugate il materasso.
Per macchie secche

Metodo #1: Inteneritore per carne

Il sangue contiene proteine e l’inteneritore per carne rompe le proteine

Mescolate un cucchiaio di inteneritore per carne con 2 cucchiaini di acqua fredda per formare una pasta.
Spargete la pasta sulla macchia e strofinate delicatamente.
Lasciate agire per 1 ora.
Togliete la pasta in eccesso con un panno umido.
Usate un panno asciutto per assorbire l’umidità.
Metodo #2: Acqua ossigenata

Attenzione: l’acqua ossigenata è un agente sbiancante. Usatela con attenzione e sappiate che potreste cambiare il colore del tessuto del materasso.

Mescolate 100 grammi di, 1 cucchiaio di sale e 50 grammi di acqua ossigenata per formare una pasta.
Applicate un po’ di pasta sulla macchia.
Le macchie di sangue faranno la schiuma a contatto con l’acqua ossigenata. Tamponate tutto il sangue che esce fuori con la schiuma immediatamente in modo da rimuovere velocemente gran parte della macchia.
Applicate uno strato generoso di pasta sulla macchia e lasciate agire finché si asciuga completamente (possono volerci un paio d’ore).
Una volta che la pasta è asciutta, raschiate via e passate l’aspirapolvere sulla zona.
Se la macchia persiste, ripetete il processo finché non viene completamente rimossa.
Se avete ancora problemi con macchie particolarmente ostinate, allora può essere arrivato il momento di cercare un aiuto professionale. Una breve ricerca online o attraverso le Pagine Gialle potrebbe darvi una lista di aziende locali da contattare.

Una volta che gli odori vengono assorbiti dal vostro materasso, può essere difficile rimuoverli, ma non impossibile.

State attenti ad usare prodotti presi in negozio che dicono di deodorare, poiché molti di questi non rimuovono realmente l’odore, ma lo coprono soltanto con odori sintetici più forti.

Nota: Tenente fresco l’odore del vostro materasso mettendo un foglio assorbente profumato tra il materasso e il lenzuolo con gli angoli.

Rimedi casalinghi per deodorare

Metodo #1: Bicarbonato di sodio

Il bicarbonato di sodio rimuove gli odori bilanciando i livelli di pH. Spargete il bicarbonato di sodio sul materasso e fatelo agire per diverse ore. Passate l’aspirapolvere.

Metodo #2: Aceto bianco puro

L’aceto è un grande deodorante naturale, sì la vostra stanza potrebbe puzzare come una rosticceria per la prima ora, ma andrà via!

Passate l’aspirapolvere sul materasso per rimuovere tutta la polvere e lo sporco
Riempite una bottiglia spray con aceto bianco
Spruzzate l’aceto sull’intero materasso
Lasciate il materasso ad asciugare completamente all’aria
Nota: Se potete, lasciate il materasso ad asciugare al sole, seccherà completamente il materasso e sarà efficace per rimuovere gli odori persistenti

Speciale: Pulire il materasso in memory foam

Potreste pensare che il vostro materasso in memory foam sarà un incubo da pulire, ma in realtà è abbastanza semplice. Molti materassi in memory foam hanno una copertura removibile che è lavabile in lavatrice.

Attenzione: Lavare con il vapore i materassi e i topper i memory foam potrebbe rovinarli e non è raccomandabile.

Nota: Prima di provare ad affrontare la vostra macchia sul memory foam, potrebbe essere una buona idea controllare la garanzia del produttore perché potrebbe coprire la rimozione delle macchie.

Pulizia profonda e rimozione delle macchie per il vostro materasso in memory foam

Molti materassi in memory foam hanno una copertura in tessuto con la zip. Rimuoverla e lavarla in lavatrice come indicato:

Passate l’aspirapolvere sul materasso. Questo rimuoverà lo sporco e la polvere dalla superficie.
Mescolate 100 grammi di ammorbidente con 300 ml di acqua e mettete in una bottiglia spray.
Alzate il materasso su un lato e spruzzate la soluzione su entrambi i lati e fate agire per 30 minuti.
Risciacquate con acqua pulita, usando un tubo per la doccia staccabile.
Buttate fuori l’acqua in eccesso spingendo – NON piegate o torcete il memory foam.
Mescolate 60 ml di aceto bianco distillato con 300 ml di acqua e spruzzate entrambi i lati del materasso.
Risciacquate ancora e premete per eliminare l’eccesso.
Lasciate asciugare completamente il materasso. Potrebbero volerci un paio di giorni. Se volete, potete aiutare il processo di asciugatura usando un asciugacapelli (al minimo) o un ventilatore.
Sbarazzarsi di muffe e funghi

La muffa è un fungo che cresce in ambienti caldi e umidi. Se il vostro materasso si bagna e non si asciuga bene potrebbe diventare terreno fertile per muffe e funghi. Muffe e funghi possono essere pericolosi per la vostr salute, causano infatti reazioni allergiche e problemi respiratori.

Salvare il vostro materasso dalle muffe

Se notate la crescita di muffe sul vostro materasso, pulirlo con una soluzione di disinfettante prima possibile potrebbe salvare il vostro letto, soprattutto se le muffe sembrano essere solo sulla superficie.

Passate l’aspirapolvere su entrambi i lati del materasso (pulite immediatamente l’aspirapolvere per evitare il diffondersi delle spore della muffa).
Mescolate 300 ml di acqua calda con 300 ml di alcool isopropilico.
Usate un panno per strofinare la macchia di muffa, provate ad essere più delicati possibile per evitare di danneggiare il tessuto.
Permettete al materasso di asciugarsi (fuori alla luce diretta del sole, se possibile) per diverse ore.
Spruzzate un disinfettante ugualmente sull’intero materasso per uccidere ogni spora residua.
Fate asciugare completamente il materasso.
Attenzione: Se il vostro materasso puzza ancora di muffa o se le macchie continuano a crescere dopo aver ripetuto questo processo varie volte, buttatelo via

Se trovate una muffa nera sul vostro materasso gettatelo. La muffa sarà penetrata all’interno del materasso ed è impossibile da pulire. Provate a comprare un materasso in lattice (il lattice è naturalmente resistente alla muffa) o cercate di controllare i passaggi d’aria e la qualità dell’aria nella vostra camera da letto per vedere se potete migliorare la situazione.

Scacciare le cimici da letto

Le cimici da letto non sono pericolose, ma sono certamente degli ospiti indesiderati in qualsiasi casa. Si nutrono di sangue e sono attrate dal calore del vostro copro e dall’anidride carbonica che espellete, vengono fuori la notte dalle crepe e dalle fessure in cui vivono.

Segni di infestazione

Macchie di sangue inspiegabili sulle vostra lenzuola o sui vostri materassi.
Irritazioni inspiegabili sulla pelle o bolle pruriginose.
Macchie nere su lenzuola e materassi.
Cimici da letto vive.
Se pensate di avere le cimici da letto, dovreste immediatamente rimuovere tutti i vestiti e oggetti morbidi che potrebbero essere vicini al letto, per evitare che l’infestazione si diffonda ulteriormente. Togliete la biancheria da letto e lavatela in acqua bollente per almeno 30 minuti (per uccidere ogni cimice viva e ogni uovo che potrebbe stare sulle lenzuola).

Vi conviene cercare assistenza professionale da un’azienda di disinfestazioni affidabile se pensate di avere le cimici da letto. Questo è di certo il modo più efficace per assicurarvi che l’infestazione venga eliminata nel modo giusto. Tuttavia, ci sono alcuni rimedi casalinghi che potete provare se sentite che l’infestazione non è troppo grave o se non potete permettervi subito un’assistenza professionale.

Sbarazzarsi delle cimici da letto: rimedi casalinghi

Passate l’aspirapolvere a fondo

Circa il 70% di tutte le cimici da letto in un’infestazione tipica si trovano nel materasso. Passate a fondo l’aspirapolvere sull’intero materasso, sulla rete e nella zona circostante. Assicuratevi di entrare in tutte le piccole crepe, fessure e pieghe nel materasso.

Ma non fermatevi qui, assicuratevi di aspirare l’intera stanza infestata, incluso il pavimento, le tende etc. Una volta finito, rimuovete e buttate subito il sacchetto dell’aspirapolvere.

Dovrete passare l’aspirapolvere sul materasso regolarmente finché le cimici da letto non se ne sono completamente andate

Insetticida

Ci sono molti tipo di insetticida appositamente creati per le cimici da letto. Leggete e seguite sempre le istruzioni dell’insetticida che scegliete.

Ripetete questo passo dopo diversi giorni e regolarmente ogni mese per prevenire un’altra infestazione.

Pulite col vapore i tessuti e i mobili

Le cimici da letto sono estremamente sensibili al calore, ecco perché pulire col vapore i tessuti e i mobili è il metodo più efficace (uccide anche le uova). Se possibile, optate per il vapore secco che asciugherà più velocemente e ridurrà la possibilità di danni ai tessuti.

Pulite col vapore ogni crepa nel pavimento della vostra stanza da letto e anche nei muri, poiché il vapore è capace di penetrare nelle aree difficili da raggiungere molto meglio di qualsiasi altra cosa.

Prevenire le cimici da letto

Ci sono tante cose che potete fare per evitare che le cimici da letto invadano la vostra casa:

Non portate le cimici da letto a casa con voi – Se avete a che fare con cimici da letto in un hotel o in un posto simile, assicuratevi di non portarle a casa con voi! Lavate i vestiti con un ciclo di acqua bollente e disinfettate i vostri bagagli con insetticida.
Usate materassi/lenzuola resistenti alle cimici da letto – I produttori sono capaci ora di produrre materassi e biancheria da letto resistenti alle cimici da letto. Anche i materassi resistenti all’acqua sono efficaci per tenere lontane le cimici da letto.
Evitate mobili di seconda mano – Non portate mai a casa mobili di seconda mano senza prima controllare se ci siano segni di cimici da letto, acari, etc.
Siamo lieti di tenere aggiornata questa guida con nuove tecniche e opinioni di prodotti. Se non avete trovato la risposta che stavate cercando o avete qualcosa da aggiungere a questa guida, per favore commentate sotto o mandateci un messaggio utilizzando l’indirizzo email che trovi nella pagina “Contattaci“.