Meglio il materasso in memory foam o al lattice?

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Una volta la grande domanda era “Meglio un materasso a molle o in lattice?”. La risposta in quel caso era abbastanza scontata, meglio in lattice, a patto che sia originale al 100%. oggi la domanda è cambiata e sempre più persone si chiedono se sia meglio quello in lattice o i più moderni in memory foam. C’è da dire subito che se entrambi i materassi sono realizzati con i loro materiali migliori sono entrambi ottimi. La differenza tra i due le fanno le varie caratteristiche che li contraddistinguono.

In questa breve guida cercheremo di indirizzarti verso quella che sarà la scelta più ideale e che meglio si adatta alle tue esigenze. La prima cosa di cui sincerarsi prima di acquistare un materasso in lattice o uno in memory è che siano realizzati al 100% con materiali originali. Il lattice deve essere latex 100% naturale. Anche il memory deve essere fatto completamente viscoelastico, altrimenti potremo ritrovarci con un materasso parzialmente o totalmente in poliuretano.

Diffidate delle imitazioni

Se il materasso ti ha colpito per il suo prezzo incredibilmente basso vuol dire che c’è qualcosa che non va. Entrambi i materassi sono validi quindi se realizzati a regola d’arte. Le differenze si basano sulle tue esigenze personali. Facciamo un esempio, ci sono persone che durante la notte si muovono continuamente e cambiano molto spesso la posizione, questo è dovuto alle esigenze del proprio corpo, non dipende da altri fattori, in questo caso sarebbe preferibile un materasso in lattice piuttosto che in memory foam.

Questo perché il latex facilita i movimenti in quanto ha una maggiore capacità di “ritorno”. Al contrario quindi se una persona si muove poco durante la notte è preferibile un materasso in memory che offre una maggiore sensazione di “abbraccio” durante il sonno. Se soffri di scoliosi, cervicale, problemi di postura o lombosciatalgia il materasso che fa più al caso tuo è quello in memory foam, in quanto ha delle caratteristiche ortopediche. Riposa le articolazioni in modo naturale e favorisce la circolazione del sangue.

Affidiamoci agli studi seri

Studi recenti hanno dimostrato che chi ha problemi alla colonna vertebrale può superarli non con un piano duro, ma uno che sia in grado di adattarsi al corpo. Viene meno quindi la credenza popolare che chi soffre mal di schiena dovrebbe dormire su superfici dure come il marmo. Il viscoelastico inoltre è un materiale che si adatta alla temperatura del corpo ed evita specie nei mesi più caldi una eccessiva sudorazione. Inoltre il memory foam è indicato per chi soffre di allergie. Infatti anche se il lattice è solitamente anallergico è comunque un prodotto naturale che in qualche modo potrebbe creare un certo fastidio.

Dal punto di vista della resistenza il latex perde nei confronti del memory foam, in quanto si indurisce col tempo ed è soggetto a crepature, inoltre per evitare l’accumulo di umidità va spesso arieggiato e non utilizzato sui letti a cassettone. Per concludere un materasso in lattice lo si può scegliere anche in base ad un costo nettamente più basso rispetto al memory, a patto che il latex sia 100% naturale. Se scegli un viscoelastico troppo economico invece potresti ritrovarti con uno di scarsa qualità realizzato con poliuretano.

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Posizione nel sonno e personalità

Posizione sonno personalita

Ognuno di noi ha una posizione nel sonno preferita, chi supina chi prona: per alcune persone risulta addirittura indispensabile assumerla per riuscire a dormire.

Uno studio ha proprio evidenziato come la postura mantenuta a letto sia direttamente collegata con una particolare personalità: “Learn to sleep well” è appunto uno studio su un migliaio di persone adulte, sia maschi che femmine, condotto dal Professor Chris Idzikowski, uomo a capo della Sleep Assessment and Advisory Service di Londra.

Dimmi come dormi e ti dirò chi sei

Osservare come dorme una persona può rivelarci molti lati anche nascosti riguardo la suapersonalità e le posizioni assunte durante il sonno difficilmente traggono in inganno: secondo gli studiosi infatti quando entriamo in una fase di sonno profondo tendiamo a dormire sempre nella stessa posizione, quella che più ci fa sentire comodi e che rappresenta meglio rispecchiando meglio il nostro carattere.

Da questa ricerca è emerso infatti che solo il 5% del gruppo preso in esame cambiava la propria posizione assunta di solito nel letto, probabilmente perché ognuno di noi assume la postura a letto che più si avvicina al proprio modo di essere.

Sulla scia della moda attuale riguardo la lettura e il linguaggio del corpo, andiamo ora a vedere i risultati di questo particolare studio, che però sembra avere radici ben fondate.

Posizione supina e del soldato (8%)

Addormentarsi appoggiati sul dorso, con la pancia verso l’alto e le braccia adagiate lungo i fianchi indica una struttura di pensiero molto rigida e una personalità che difficilmente esprime pienamente le proprie emozioni: sono infatti persone calme, molto riservate, rigorose e che non apprezzano la confusione, ma sono spesso molto sicure delle loro capacità e in genere hanno una elevata autostima.

Posizione prona in caduta libera (7%)

Chi prende sonno a pancia in giù con le braccia allargate sui alti (come in un tuffo) in genere risulta una persona scontrosa, sempre pronte a scattare alla minima critica e particolarmente insofferenti allo stress.

Posizione del cercatore (13%)

La particolarità del cercatore è che dorme con su di un fianco, ma con entrambe le braccia protese verso l’avanti, proprio in cerca di qualcosa: in genere sono persone espansive e aperte, ma che in alcuni casi possono diventare molto sospettose. Sono persone molto indecise, o meglio, ci mettono molto a prendere una decisione, ma quando quest’ultima è stata presa, difficilmente cambiano idea.

Posizione a tronco (15%)

Chi dorme su un fianco con le braccia lungo i lati assume la posizione a tronco: è una persona socievole e tranquilla, a cui piace stare in compagnia e fidarsi anche degli estranei, fino a dimostrarsi in alcuni casi ingenui.

Posizione fetale (41%)

All’apparenza un duro, si rivela in verità un animo molto sensibile capace di rilassarsi facilmente; le donne assumono questa posizione il doppio delle volte rispetto agli uomini.

A questa aggiungo io quella semi fetale nel quale si dorme con le gambe allungate e non rannicchiate: personalità equilibrata, capace di adattarsi senza problemi a situazioni, spesso anche con coraggio.

Posizione a stella (5%)

Se dormite sdraiati sul letto come l’uomo vitruviano di Leonardo (gambe e braccia larghe) siete persone propense a fare amicizia, ad ascoltare gli altri e ad offrirgli il vostro aiuto; in genere però potreste tendere ad non assumervi volentieri responsabilità e non amate essere sotto i riflettori.

Salute e postura a letto

Ricordiamo sempre che è importantissimo dormire bene, con un sonno profondo e riposante, oltre al dormire nella posizione corretta: essendo che nel letto rimaniamo circa per otto ore di seguito al giorno, restare in posizioni scorrette può alterare la fisiologia della digestione, dellapostura, spesso arrivando a creare dolori fisici e problemi alla schiena  e al suo allineamento.

Benefici del sonno: il dormire bene come alleato di salute e bellezza

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Il tuo corpo e la tua mente hanno bisogno di riposare in modo confortevole durante la notte per poterti permettere di affrontare la giornata nel modo migliore.

Questo è un dato di fatto, ma entrando per un momento nel particolare sorgono spontanee alcune domande:

quali sono i reali benefici del sonno? Dormire bene ci può veramente aiutare a vivere meglio le nostre giornate? Quali benefici può avere sulla nostra salute e sulle nostre prestazioni fisiche e mentali?

Per rispondere in modo completo a queste domande bisogna elencare tutti i vantaggi e i benefici che il dormire bene durante la notte può apportarci.

Ricerche e studi hanno ampiamente dimostrato che la giusta quantità di sonno può:

Allungarci al vita

Iniziamo subito con i pezzi da novanta: secondo uno studio pubblicato su Sleep Medicine, le donne che dormono troppo o troppo poco hanno una durata della vita inferiore. Secondo diversi studi il tempo perfetto dedicato a Morfeo per notte per un adulto dovrebbe essere di 7 ore (o comunque compreso tra le 6 ore e mezza e le 7 ore e mezza).

Donarci salute

E’ ormai dimostrato che le persone che dormono poco hanno alti livelli di proteine infiammatorie nel sangue; le infiammazioni è noto essere collegate a molte malattie come l’artrite, l’infarto, il diabete, solo per citarne alcune. Inoltre con una buona dose di sonno vedrai aumentare considerevolmente le tue difese immunitarie. Una carenza di sonno può portare anche ad un aumento della pressione sanguigna, mal di testa, un leggero innalzamento della temperatura corporea e un conseguente senso di malessere generale, gastralgie.

Allontanare l’ombra della depressione

Studiando le ore di sonno di 15.659 studenti adolescenti statunitensi, i ricercatori della Columbia University di New York hanno scoperto che nei ragazzi che dormono meno di 5 ore a notte il rischio di depressione aumenta di più del 70%. Inoltre una mancanza di sonno rende in genere le persone più ansiose, agitate e aggressive.

Evitare problemi ormonali

Molte donne in età fertile dormono poco dedicando al sonno poca attenzione e sottovalutando l’importanza del dormire correttamente. In molti casi se il sonno è carente o disturbato si possono presentare delle conseguenze come: mestruazioni irregolari, ovulazione alterata, peggioramento della sindrome premestruale, ipertiroidismo dovuto a un mal funzionamento della tiroide.

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Eliminare lo stress

Uno studio condotto su 20.822 ragazzi australiani di età compresa tra i 17 e i 24 anni ha dimostrato come quelli del gruppo che dormivano poco fossero decisamente più esposti a stress, oltre a essere più predisposti ad accumularne altro durante la giornata. Ricordiamo che anche lo stress è un fattore di rischio per molte malattie.

Mantenerci giovani e belli

Parlavamo prima di infiammazione e stress: questi sono i principali responsabili dell’invecchiamento precoce del nostro organismo e della nostra pelle prima di tutto. Una ricerca condotta in Svezia nel 20120 e pubblicata sul British Medical Journal dimostra come le stesse persone dopo una notte insonne vengano giudicate dagli estranei come meno attraenti e meno in salute, oltre a essere presi poco in considerazione durante colloqui di lavoro o in qualsiasi tipo di relazione.

Aiutarci a dimagrire e rimanere in forma

Mai sentito parlare di fame nervosa? La mancanza di sonno manda il nostro cervello in tilt spingendoci a mangiare di più durante il giorno e prediligendo il cibo spazzatura. Secondo l’Università di Chicago chi risulta ben riposato perde il 55% di grasso in più! A livello endocrino il dormire bene favorisce il mantenimento di buoni livelli di GH, o ormone della crescita che in caso di sonno disturbato scenderebbe a livelli troppo bassi portandoci ad un aumento di peso, un rallentamento generale del metabolismo ed ad un invecchiamento fisico precoce. Il dormire bene invece impedisce questo procedimento, donandoti un valido effetto antiage. Del resto chi dorme bene appare più sano e attraente, lo sapevano già anche i nonni, noi lo abbiamo solo confermato scientificamente.

Migliorare le prestazioni fisiche

Cheri Mah e i suoi ricercatori hanno preso in esame gli atleti della squadra di basket dell’Università di Stanford: aumentandogli le ore di sonno notturne hanno avuto unmiglioramento nelle prestazioni fisiche. Altre ricerche confermano come meno ore di sonno possano portare a un notevole calo prestazionale sul campo.

Aumentare la creatività

Mentre dormiamo il cervello rielabora tutti le esperienze vissute durante la giornata rielaborandone il significato e selezionando gli stimoli più importanti. Jeffrey Ellenbogen e i suoi collaboratori dell’Università di Harvard hanno verificato come dormendo si migliorino le capacità di elaborare soluzioni nuove del 33%.

Migliorare l’attenzione e i voti a scuola

I bambini inglesi che hanno un sonno frammentario per problemi respiratori come apnee notturne e il russare risultano aver più problemi di comprensione e di attenzione. Inoltre altre ricerche dimostrano come anche gli adolescenti che dormono poco rendano meno sui banchi e nello sport. La mancanza di sonno può portare a iperattività e scarsa attenzione, sintomi molti simili all’Adhd, come documentato su un articolo pubblicato su Pubmed Pediatrics.

Migliorare la memoria

Matthew Walker e altri ricercatori dell’Università della California di Berkeley hanno dimostrato come 90 minuti di sonno pomeridiano migliorino la capacità di memorizzare nuove informazioni (attenzione se soffrite di insonnia), mentre per fissare i ricordi c’è bisogno di un riposo senza pause e risvegli notturni, come dimostra una ricerca statunitense dell’Università di Stanford pubblicata su Proceeding of the National Academy of Science (Pnas) secondo cui quando il sonno viene interrotto la nostra capacità di immagazzinare le esperienze e le informazioni vissute durante la giornata viene compromessa. Risulta quindi più importante e proficuo un riposo continuativo piuttosto che abbondante (il cervello durante la notte valuta cosa è successo e cosa ricordare).

Conclusioni e curiosità

Concludendo il sonno porta con sé veramente tanti benefici per la nostra salute e giorno dopo giorno un riposo corretto ci garantisce le giuste energie per vivere la nostra vita al meglio.

Quindi non trascurate mai l’aspetto notturno della vostra vita, è importante almeno quanto quello diurno.

Se anche voi come milioni di persone avete difficoltà ad addormentarvi, vi svegliate spesso di notte o comunque il vostro sonno non è profondo e ristoratore vi consiglio caldamente di leggere: Insonnia? Difficoltà ad addormentarsi? Ecco le regole per dormire bene.

Prima di concludere volevo chiedervi se sappiate come mai ognuno di noi abbia una propria posizione preferita nel dormire, anatomicamente differente l’uno dall’altro? La risposta è semplice: ogni posizione nel sonno corrisponde a una differente personalitàscopri qual’è la tua.

 

Principali patologie e benefici della magnetoterapia.

ARTRITE

COSA E’?

L’Artrite è un’ infiammazione articolare di cui esistono oltre 100 tipologie. Fra i vari sintomi che caratterizzano l’artrite ritroviamo i più comuni quali calore, tumefazione, rigidità, dolore, arrossamento. Le cause possono essere di origine metabolica, traumatica, infettiva, autoimmune, idiopatica.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

La Magnetoterapia svolge la sua azione in virtù dell’effetto ionizzante ed antiinfiammatorio dei tessuti svolgendo un’azione analgesica ed antiedemigena. Aumento del flusso ematico periferico ed aumento della velocità di scorrimento del sangue.

ARTROSI

COSA E’ ?

L’artrosi (o osteoartrosi) è una malattia a carico delle articolazioni, soprattutto della colonna vertebrale e delle ginocchia, che colpisce la cartilagine, provocando lesioni degenerative della stessa (osteofiti). Si manifesta inizialmente con lesioni involutive delle articolazioni (perdita della cartilagine che riveste i capi articolari): causate o da sovraccarico o dall’attività di enzimi che attaccano la cartilagine.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

A  differenza dei farmaci antiinfiammatori che creano un’azione vasocostrittrice, quindi non portano il nutrimento di sostanze proteiche attraverso il sangue alla cartilagine, la magnetoterapia aumenta l’irrorazione vascolare quindi il sangue va a nutrire la cartilagine, la magnetoterapia può essere un grande aiuto anche dal punto sintomatico – doloroso.

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ARTROSI CERVICALE

COSA E’?

L’ artrosi cervicale è una patologia a carico delle vertebre del collo, spesso legata a degenerazione del disco intervertebrale. Come in ogni processo artrosico è dovuta ad eccessive tensioni causate dai muscoli. Queste tensioni fanno si che le cartilagini comincino ad usurarsi e il disco intervertebrale si deformi e si assottigli.  A volte si verificano intorpidimento, insensibilità del braccio e della mano e perdita della forza muscolare. Questi disturbi sono dovuti alla compressione dei nervi che dalla colonna vertebrale si diramano al braccio. Lo schiacciamento dei vasi sanguigni che passano attraverso le vertebre del collo e alimentano il cervello può invece provocare stordimento e vertigini.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

Come in tutte le manifestazioni artrosiche la magnetoterapia porta ad un aumento dell‘irrorazione vascolare verso le cartilagini, mentre l’azione sul sistema muscolare si esplica attraverso la ripolarizzazione delle CELLULE MUSCOLARI direttamente impegnate nella contrazione. Ciò ha come conseguenza diretta la diminuzione prima e la scomparsa in seguito, della sintomatologia dolorifica

correlata alla compressione delle terminazioni nervose.

CONTUSIONI

COSA SONO?

Le contusioni sono lesioni conseguenti ad un trauma. Possono interessare tutti i tessuti e gli organi del corpo umano, interni ma più frequentemente esterni. Nell’ambito dei traumi contusivi si distinguono lesioni con caratteristiche diverse:

Ecchimosi: contusioni in cui rimanendo integro lo strato superficiale si ha la rottura di piccoli capillari sanguigni con conseguente modesto stravaso emorragico.

Ematoma: contusione in cui si ha la rottura di vasi sanguigni più grandi con conseguente emorragia significativa. La raccolta di sangue può rimanere circoscritta o infiltrare i tessuti circostanti.

Abrasione: contusione caratterizzata da micro rotture degli strati più superficiali dell‘ epidermide.

Escoriazione: quando la discontinuità interessa gli strati più profondi e si accompagna a modeste lesioni vascolari.

COME AGISCE  LA MAGNETOTERAPIA?

Vanno a stimolare la rigenerazione dei tessuti mediante un meccanismo ripolarizzante le membrane cellulari ed una neuroregolazione delle attività biochimiche tissutali. La magnetoterapia promuove quindi un’accelerazione di tutti i fenomeni riparatori con netta azione biorigenerante, antinfiammatoria, antiedematosa, antalgica

COXARTROSI

COSA E’?

E’ una malattia cronico – degenerativa, che si instaura progressivamente e conduce ad una disabilità crescente nell’arco di alcuni anni. Lo strato di cartilagine che riveste la testa del femore e la cavità acetabolare si assottiglia progressivamente fino ad esporre l’osso sottostante. Questo reagisce addensandosi e producendo escrescenze periferiche appuntite, gli osteofiti. Nelle fasi più avanzate della malattia la capsula articolare si ispessisce e i muscoli si retraggono fino a determinare le deformità che caratterizzano le coxartrosi di vecchia data: anche semiflesse, rigide, ruotate all’esterno.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

Andando a nutrire le cartilagini, migliorando la circolazione ematica e svolgendo un’azione antiinfiammatoria ed antalgica. Inoltre negli impianti di protesi evita l’insorgenza di infezioni batteriche quale ad esempio lo Staphilococco Auereus.

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DISCOPATIA

COSA E’?

Alterazione o degenerazione (spesso su base artrosica) del disco intervertebrale. Può essere di tre tipi: meccanica (vedi ernia del disco), degenerativa (discartrosi) o infiammatoria. Quest’ultima è per lo più infettiva (da stafilococco, da bacillo di Koch), e può interessare corpi vertebrali contigui. Le discartrosi sono processi degenerativi del disco che implicano una progressiva riduzione dell’interlinea vertebrale con irrigidimento e deformazione della colonna.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

A  differenza dei farmaci antiinfiammatori che creano un’azione vasocostrittrice, quindi non portano il nutrimento di sostanze proteiche attraverso il sangue alla cartilagine, la magnetoterapia aumenta l’irrorazione vascolare quindi il sangue va a nutrire la cartilagine. Inoltre può essere un grande aiuto anche dal punto sintomatico – doloroso.

DISTORSIONI

COSA SONO?

Lesioni della capsula e dei legamenti di un’articolazione, provocate da un trauma indiretto, cioè che non agisce direttamente sulle strutture lese, ma impone all’articolazione un movimento esagerato e nomalo. Nei casi gravi, in cui i legamenti siano stati strappati dal punto d’inserzione, l’articolazione presenta movimenti e atteggiamenti anormali E possono predisporre a futuri cedimenti, a ulteriori distorsioni o alla comparsa di artrosi.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

Effetto Analgesico: si produce una stimolazione che provoca, a livello centrale, una risposta inibitrice sul dolore già presente (GATE THEORY di MELZACK WALL). Inoltre si ha un aumento della produzione di endorfine: la stimolazione diretta del sistema encefalo-ipofisario e delle surrenali, provoca la liberazione sistematica delle sostanze che influenzano la regolazione dei processi infiammatori ed anche il controllo del dolore. Diminuzione del danno locale con riduzione dell’effetto chemiotattico concomitante, con normalizzazione della permeabilità vascolare e riassorbimento dell’ edema.

DOLORI MUSCOLARI

COSA SONO?

Dolori localizzati in uno o in più muscoli. I muscoli colpiti appaiono contratti, dolenti se toccati o usati.

Possono essere di tipo traumatico, virale, reumatico o dovuti ad affaticamento.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

L’azione sul sistema muscolare si esplica attraverso la ripolarizzazione delle CELLULE MUSCOLARI; quindi una normalizzazione di attività elettriche alterate comporta un ristabilimento delle funzioni organiche. L’azione analgesica si esplica attraverso due vie: una stimolazione che provoca, a livello centrale, una risposta inibitrice sul dolore già presente (GATE THEORY di MELZACK WALL) e con un  aumento della produzione di endorfine: la stimolazione diretta del sistema encefalo-ipofisario e delle surrenali, provoca la liberazione sistematica delle sostanze che influenzano la regolazione dei processi infiammatori ed anche il controllo del dolore.

EDEMA

COSA E’?

E’ un aumento del liquido interstiziale localizzato nei tessuti all’esterno dei vasi sanguigni e delle cellule. L’edema può interessare una sola zona, come ad esempio una gamba, oppure può essere generalizzato, quando si manifesta in tutto l’organismo; in questo caso, prima che l’edema sia clinicamente evidente, devono accumularsi diversi litri di liquido. Le forme localizzate agli arti sono quasi sempre causate da patologie che interessano la circolazione venosa o linfatica, come ad esempio una trombosi venosa. Casi particolari di edema localizzato sono quelli conseguenti ad un trauma.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

Effetto Ionizzante: aumento della permeabilità cellulare che permette il ripristino fisiologico della differenza di potenziale di membrana. Da questa azione biofisica deriva l’ efficacia terapeutica contro l’ edema, l’infiammazione ed anche il dolore (IN PARTICOLARE PER L’USO DELLE BASSE FREQUENZE PULSATE ), poiché l’ edema è provocato, all’ inizio del rilascio, attraverso una membrana cellulare depolarizzata, di ioni di sodio e acqua, alla quale segue una liberazione di enzimi liposomiali, responsabili dell’ infiammazione e del dolore.

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EPICONDILITE

COSA E’?

L’ epicondilite (o gomito del tennista),è una patologia dovuta all’infiammazione dei tendini dei muscoli dell’avambraccio al loro punto di inserzione sull’epicondilo (estremo distale dell’omero). È provocata da una sollecitazione eccessiva di questa inserzione e da microtraumi ripetuti. Sembrano avere un ruolo anche l’invecchiamento del tessuto tendineo, errori nella tecnica di esecuzione di alcuni movimenti ripetuti, una certa predisposizione individuale.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

L’effetto terapeutico della magnetoterapia si esplica essenzialmente a livello di: riparazione dei tessuti; infiammazione ed edema; dolore, andando a riattivare la pompa Sodio-Potassio con conseguente restaurazione del normale equilibrio idrosalino, riduzione dell’ edema e della sofferenza cellulare e ristabilizzazione del normale potenziale transmembranale.

ERNIA AL DISCO

COSA E’?

L’ernia del disco, come tutte le altre ernie, è data dalla fuoriuscita di un contenuto dal proprio naturale  contenitore. In questo caso il contenuto è il nucleo del disco intervertebrale, il contenitore è il cosiddetto anulus, ossia la parte esterna del disco intervertebrale, che è quel cuscinetto che ha il compito di ammortizzare le forze che si sviluppano all’interno della colonna tra una vertebra e l’altra.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

La magnetoterapia esplica un’ottima azione analgesica.

L’effetto antidolorifico è conseguente per azione diretta sulle :

catecolaminiche (surrenali)

endorfiniche (ipofisi)

lungamente sfruttate come azione sintomatica indiretta in altre casistiche.

FERITE

COSA E’?

Una ferita è un’interruzione della continuità della cute o delle mucose con danneggiamento dei tessuti  sottostanti. Viene definita ferita superficiale se interessa solo i primi strati della cute, profonda se interessa muscoli, ossa o organi interni, penetrante se l’azione traumatica raggiunge cavità anatomiche come l’addome o il torace.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

La magnetoterapia riduce notevolmente i processi di riparazione e cicatrizzazione cutanea per prima cosa in virtù del suo effetto antiinfiammatorio, inoltre in pazienti trattati con la magnetoterapia per lesioni cutanee, si è notato una riduzione del dolore fin dalla prima seduta e la risoluzione completa delle  alterazioni, con riepitelizzazione dell’area lesa in 2-3 settimane, contro i 2-3 mesi necessari per le terapie convenzionali. In più evita la proliferazione batterica apportando ossigeno al sangue e migliorando la respirazione cellulare stimolando quindi i tempi di rigenerazione tissutale. Occorre applicare garze sterili a contatto della cute.

FORMICOLIO

COSA E’?

Il formicolio è un’alterazione della sensibilità cutanea che di solito colpisce gli arti. E’ un problema  circolatorio che avviene in relazione a fenomeni di compressione di un grosso vaso arterioso.  Il sangue non arriva più a destinazione, determinando una ischemia, se non si elimina l’ostacolo.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

La magnetoterapia è vantaggiosamente utilizzata nelle arteriopatie e nelle flebopatie determina una  sensibile riduzione dello stato edematoso del derma, come conseguenza di un effetto protettivo sui rapporti tra tessuti e microcircolo. Ionizzano e fluidificano il sangue migliorando la circolazione in tutti i distretti. In più si ha una diminuzione dell’aggregazione nei confronti delle emazie e delle piastrine  un’apertura degli sfinteri precapillari con meccanismo d’azione anche neurormonale e modificazioni ultrastrutturali delle pareti capillari.

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FRATTURE

COSA E’?

La frattura è la rottura di un osso. Le fratture sono classificate come chiuse o aperte (esposte) e semplici o comminute.Nelle fratture chiuse la pelle è intatta e non si riscontrano monconi ossei  sporgenti, a differenza di quanto accade nel caso di fratture aperte o esposte. Queste ultime comportano un rischio di infezione elevato e richiedono un trattamento antibiotico oltre a quello medico-chirurgico.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA ?

I campi magnetici pulsati della magnetoterapia migliorano l’osteogenesi, hanno un’azione a livello della membrana degli osteoblasti e sull’effetto piezoelettrico dell’osso. Si ha una vivace produzione e deposizione del collagene con maggior ordinamento ed orientamento strutturale, un aumento dell’irrorazione vascolare e un aumento della mineralizzazione e riattivazione delle cellule in quiescenza. Inoltre si ha un aumento della resistenza ossea e aumento dell’attività elettrica (di natura elettrochimica) nel focolaio di frattura. E’ infatti dimostrato che sulla membrana cellulare un segnale elettromagnetico provoca riattivazione delle cellule mesenchimali del periostio associato ad una

inibizione locale del paratormone.

L’INSONNIA

COSA E’?

L’insonnia è un disturbo del sonno caratterizzato dall’impossibilità di addormentarsi o di dormire per un tempo ragionevole durante la notte. Le cause possono essere molteplici, ma gran parte però della responsabilità di questo fenomeno, sempre più frequente nella vita moderna, è di origine psico -patologica.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

L’effetto principale del magnetismo nelle turbe depressive, è da identificarsi con ripristino della comunicabilità fra sistema nervoso centrale e attività organiche legate al metabolismo, con conseguente diminuzione della reattività ed eccitabilità periferica. Sono consigliate applicazioni notturne di magnetoterapia con frequenze cicliche ad alta frequenza, preferibilmente utilizzando la magnetoterapia e la STUOIA BIOMAGNETICA.

LOMBALGIA

COSA E’?

E’ un termine generico (anche LOMBAGGINE), usato per indicare dolori locali alla parte inferiore del dorso. Il dolore insorge all’improvviso, in seguito ad un brusco movimento della colonna vertebrale o può manifestarsi a poco a poco. Può avere cause diverse, dalla pressione esercitata su un nervo da una “ernia del disco” o una forma di artrite.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

L’effetto antidolorifico è conseguente per azione diretta sulle produzioni enzimatiche:

catecolaminiche (surrenali)

endorfiniche (ipofisi)

lungamente sfruttate come azione sintomatica indiretta in altre casistiche.

Sono utili alte frequenze cicliche nelle ore notturne, durante il riposo. Questa metodica s’è rivelata di buon aiuto clinico-sintomatico in gravi forme di radicolopatie, in collaborazione con la terapia medica ed antinfiammatoria.

LOMBOSCIATALGIA

COSA E’?

Quando il dolore che colpisce la regione lombare e sacrale si irradia all’arto inferiore viene indicato come lombosciatalgia.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

Agiscono in virtù del loro effetto antiinfiammatorio direttamente controllando la pompa del sodio e del potassio ristabilendo il potenziale di lesione. In più ha un effetto analgesico inibendo, a livello post-sinaptico, le fibre C responsabili della trasmissione della componente lenta del dolore, bloccando il gate-control e  la liberazione di sostanze algogene e pro-infiammatorie come l’istamina, svolgendo peraltro un’ottima azione antiallergica. Inoltre, a livello ipofisi, favorisce la produzione di endorfine cerebrali e di cortisolo naturale attraverso la stimolazione della ghiandola surrenale, riducendo dolore, edema ed infiammazione.

MALATTIE REUMATICHE

COSA SONO?

Le malattie reumatiche, sono più di cento e sono molto diverse fra loro sia per la sintomatologia che può avvertire il malato sia per i segni con cui si presenta la malattia. Le accomuna tutte l’impegno articolare i cui sintomi prevalenti sono il dolore di diversaentità e la ridotta capacità funzionale dell’articolazione stessa. Ma anche altre strutture periarticolari come i tendini, i legamenti, i muscoli ed altri organi ed apparati possono essere interessati a seconda della diversa malattia reumatica.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

L’azione sul sistema muscolare si esplica attraverso la ripolarizzazione delle CELLULE MUSCOLARI; quindi una normalizzazione di attività elettriche alterate comporta un ristabilimento delle funzioni organiche. L’ azione analgesica si esplica attraverso due vie: una stimolazione che provoca, a livello centrale, una risposta inibitrice sul dolore già presente e con un  aumento della produzione di endorfine: la stimolazione diretta del sistema encefalo-ipofisario e delle surrenali, provoca la liberazione sistematica delle sostanze che influenzano la regolazione dei processi infiammatori ed anche il controllo del dolore. In più agisce fluidificando il sangue ed avendo un notevole effetto antinfiammatorio.

MORBO DI SUDEK

COSA E’?

L’algodistrofia, anche conosciuta come “sindrome complessa del dolore regionale” o come “morbo di Sudek”, è definita come sindrome multisistemica e multisintomatica che può interessare un’estremità traumatizzata ma che può localizzarsi anche in altre parti del corpo. Il trauma è spesso riferito ad un nervo, ad un tessuto molle o ad un plesso neurale, ma la severità dell’evoluzione non è proporzionale alla intensità o alla sua gravità iniziale.Le cause possono essere diabete, ipertrigliceridemia, ansietà, disturbi neurovegetativi o alterazioni vasomotorie (acrocianosi, fenomeno di Raynaud); anche se il fattore eziologico scatenante è rappresentato molto spesso da traumi ( distorsioni, fratture).Nel Sudek possono essere presenti uno o più dei seguenti sintomi: dolore regionale di tipo meccanico o infiammatorio in genere alle estremità, cambiamento della sensibilità, disfunzione del distretto anatomico, cambiamento della temperatura, anormale sudorazione, presenza di edema, anomalia del controllo motorio a seguito del trauma. Può essere anche presente osteoporosi localizzata.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

I campi magnetici pulsati della magnetoterapia migliorano l’osteogenesi; hanno un’ azione a livello della membrana degli osteoblasti e sull’effetto piezoelettrico dell’osso. Si ha una vivace produzione e deposizione del collagene con maggior ordinamento ed orientamento strutturale e un aumento dell’irrorazione vascolare (il deficit di ossigeno è un fattore altamente indiziato nell’etiopatogenesi della neuroalgodistrofia (o Morbo di Sudeck).

NEVRALGIA DEL TRIGEMINO

COSA E’?

La nevralgia del trigemino é un disordine neuropatico del nervo trigemino che causa episodi di intenso dolore negli occhi, labbra, naso, cuoio capelluto, fronte, aree cutanee esterne e mucose interne della mascella e della mandibola.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

Trattandosi di una patologia la cui sintomatologia principale è il dolore acuto e costante, la magnetoterapia può alleviare il dolore posizionando gli elettrodi sulla zona temporale, andando ad agire come si è già visto sia a livello centrale post- sinaptico, sia a livello ipofisi stimolando le ghiandole surrenali ed alleviando quindi il dolore.

OSTEOPOROSI

COSA E’?

L’osteoporosi definisce la situazione in cui lo scheletro è soggetto ad un maggiore rischio di fratture, in seguito alla diminuzione di massa ossea e di microarchitettura.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

I campi magnetici pulsati migliorano l’osteogenesi, hanno un’azione a livello della membrana degli osteoblasti e sull’effetto piezoelettrico dell’osso. Si ha una vivace produzione e deposizione del collagene con maggior ordinamento ed orientamento strutturale, un aumento dell’irrorazione vascolare e un aumento della mineralizzazione e riattivazione delle cellule in quiescenza. Inoltre si ha un aumento della resistenza ossea e aumento dell’attività elettrica (di natura elettrochimica). E’ infatti dimostrato che sulla membrana cellulare un segnale elettromagnetico provoca riattivazione delle cellule mesenchimali del periostio associato ad una inibizione locale del paratormone. In più in virtù del suo effetto antalgico attenua i costanti dolori diffusi.

PERIARTRITE SCAPOLO OMERALE

COSA E’?

La Periartrite Scapolo Omerale è una malattia di natura infiammatoria che coinvolge i tessuti di natura fibrosa, che circondano l’articolazione: tendini, borse sierose, e tessuto connettivo. Questi appaiono alterati e possono frammentarsi e calcificare. Le borse sierose diventano edematose ed infiammate.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

In virtù del suo effetto antiinfiammatorio e antalgico su tutti i tessuti, aumentando la mobilità. La magnetoterapia svolge la sua azione in virtù delle effetto ionizzante ed antiinfiammatorio dei tessuti svolgendo un’azione analgesica ed antiedemigena. Aumento del flusso ematico periferico ed aumento della velocità di scorrimento del sangue.

STRAPPI MUSCOLARI

COSA SONO?

Lo strappo, o distrazione muscolare, è una lesione piuttosto grave che causa la rottura di alcune fibre che compongono il muscolo. Tale lesione è generalmente causata da un’eccessiva sollecitazione (brusche contrazioni o scatti improvvisi) ed è piuttosto frequente in ambito sportivo (soprattutto negli sport che richiedono un movimento muscolare esplosivo come sollevamento pesi, baseball, calcio, gare di sprint e di salto); le zone più colpite sono gli arti.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

L’ azione sul sistema muscolare si esplica attraverso un meccanismo di ripolarizzazione delle CELLULE direttamente impegnate nella contrazione: una normalizzazione di attività elettriche alterate, comporta sempre un ristabilimento delle funzioni organiche.

TENDINITE

COSA E’?

La tendinite è un processo infiammatorio che coinvolge uno o più dei 267 tendini presenti nel corpo umano. Tale infiammazione è comunemente causata dalla ripetizione cronica di micro sollecitazioni che a lungo andare alterano la normale struttura delle fibrille. Si parla in questo caso di patologia tendinea da sovraffaticamento.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

Attivazione dei processi riparativi dei tessuti, delle ossa, dei tendini, mediata dall’ aumento del flusso circolatorio e dalla ripolarizzazione cellulare e di conseguenza si ha un immediato effetto antiinfiammatorio.

ULCERE DA DECUBITO

COSA SONO?

Le ulcere da decubito sono una lesione tissutale, con evoluzione necrotica, che interessa l’epidermide, il derma e gli strati sottocutanei, fino a raggiungere, nei casi più gravi, la muscolatura e le ossa. Piuttosto comunemente sono dette anche “piaghe”.Sono la conseguenza diretta di una elevata e/o prolungata compressione, o di forze di taglio (o stiramento), causanti uno stress meccanico ai tessuti e la strozzatura di vasi sanguigni.

COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?

Ionizzando e fluidificando il sangue rivascolizza la zona, si ha una stimolazione delle difese naturali dell’ organismo ( azione anti-infettiva ) e stimola fortemente l’apparato favorendo la mediazione chimica, accelerando i processi di riparazione e cicatrizzazione cutanea con riepitelizzazione dell’area lesa in 2-3 settimane, contro i 2-3 mesi necessari per le terapie convenzionali. In più evita la proliferazione batterica apportando ossigeno al sangue e migliorando la respirazione cellulare stimolando quindi i tempi di rigenerazione tissutale. In più andando ad agire sulla permeabilità della membrana cellulare ripolarizzandola crea anche un’ ottima azione antibatterica. E’ OPPORTUNO APPLICARE GARZE STERILI DIRETAMENTE SULLA CUTE MALATA.

VENE VARICOSE

COSA SONO?

Le vene varicose o varici non sono altro che il risultato, apprezzabile in superficie, dell’inefficienza del circolo venoso profondo. In particolare, le varici sono vene superficiali molto dilatate, nelle quali il sangue scorre a fatica, anzi ristagna. Col passare del tempo poi, possono ingrossarsi tanto da presentarsi come rilievi della cute.
COME AGISCE LA MAGNETOTERAPIA?
E’ vantaggiosamente utilizzata nelle arteriopatie e nelle flebopatie. Il trattamento determina una sensibile riduzione dello stato edematoso del derma, come conseguenza di un effetto protettivo sui rapporti tra tessuti e microcircolo. C’è un aumento dell’irrorazione vascolare tramite una diminuzione dell’aggregazione nei confronti delle emazie e delle piastrine, un’ apertura degli sfinteri precapillari con meccanismo d’azione anche neurormonale e modificazioni ultrastrutturali delle pareti capillari. In caso di edema sgonfia anche la parte migliorando il normale flusso ematico. Inoltre ,la magnetoterapia  agisce direttamente sulla parete dei vasi,aumentandone  la tonicità.

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Dieta e Magnetoterapia: due ottimi alleati per combattere l’Osteoporosi

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L’osteoporosi è una malattia che colpisce l’apparato scheletrico diminuendo la densità minerale delle ossa e provocando un indebolimento della architettura di sostegno dello stesso osso scheletrico .
Nell’osteoporosi le ossa diventano  più fragili e sono soggette ad un  rischio maggiore di fratture. Le ossa più colpite sono il polso, le vertebre ed il femore anche a seguito di piccoli traumi . Nell’Osteoporosi le fratture costituiscono il segno  clinico più importante lo scheletro è quindi soggetto ad un maggiore rischio, in seguito alla diminuzione di densità ossea e alle modificazioni della microarchitettura delle stesse. Questa continua attività di trasformazione e rimodellamento ha lo scopo di rendere le ossa più idonee alle esigenze funzionali delle varie età. Vi sono infatti processi di edificazione di nuove cellule nelle zone dell’osso che vanno irrobustite e processi di demolizione nelle zone che possono essere alleggerite. I processi di calcificazione e di riassorbimento si svolgono parallelamente sullo stesso osso ma in zone diverse, determinando delle trasformazioni, questo meccanismo, in età senile, aumenta il fenomeno dell’erosione ossea che allarga e mina la compattezza e la solidità dell’osso che, diradando e allargando l’intera trama del tessuto osseo, rende le ossa porose, leggere e fragili, ovvero più soggette a rotture. Soprattutto dopo la menopausa, per le donne, si manifesta uno squilibrio fra riassorbimento e formazione ossea.Questo processo è determinato principalmente dalla carenza di estrogeni che hanno di per sé un’azione protettiva nei confronti del tessuto osseo. L’entità del patrimonio osseo  con cui la donna arriva alla menopausa risulta essenziale per la protezione nei confronti della perdita ossea post-menopausale. Quanto maggiore è la massa ossea raggiunta in età giovanile (picco osseo), tanto più la donna risulta protetta nei confronti della perdita ossea seguito della menopausa. Una dieta ricca di calcio e vitamina D è fondamentale per prevenire e combattere l’osteoporosi.

Ma dove si trovano questi preziosi elementi?

  • Il calcio nel latte e nei suoi derivati,
  • la Vit D nel cibo anche se gli alimenti che la contengono non sono molti, la troviamo in pesci particolarmente grassi (per esempio salmone, aringa e sgombro), burro, uova, fegato e alcuni tipi di formaggi grassi. La Vit D è considerata “calciofissatrice”.
  • Un altro ottimo alleato è il sole.  In seguito alla sua esposizione, la nostra pelle è stimolata a produrre naturalmente vitamina D. Esporre al sole mani, braccia, faccia e gambe per 10-15 minuti al giorno è normalmente sufficiente per il fabbisogno di questa vitamina. Tuttavia, l’esposizione al sole deve essere diretta, infatti i raggi UV sono bloccati, ad esempio, dai vetri e dai filtri solari che utilizziamo per proteggere la nostra pelle quando ci esponiamo al sole.
    Durante la stagione invernale e negli anziani la produzione di vitamina D è talvolta limitata e quindi insufficiente a raggiungere i livelli raccomandati. In questi casi può essere necessariaun’integrazione.

Importante da ricordare e segnalare è che la prevenzione attraverso la dieta deve iniziare prestissimo, anche intorno ai trent’anni.  Per favorire il raggiungimento ed il mantenimento del picco di massa ossea è inoltre importante:

  • ridurre il consumo di dolci e bevande alcoliche;
  • osservare una dieta povera di sale, dato che il sodio, oltre a peggiorare un eventuale ipertensione favorisce la demineralizzazione ossea;
  • abolire il fumo, che ha un effetto negativo sulla massa ossea;
  • adottare una corretta attività fisica;
  • evitare di consumare eccessive quantità di proteine e fibre con la dieta;

La dieta degli Italiani è spesso povera di calcio (in media ne apporta soltanto 700-800 mg/die) e questa carenza predispone molte persone all’osteoporosi, in particolare le donne. Spesso si preferisce non consumare latte e latticini in quanto si pensa che possano provocare un aumento del colesterolo, senza considerare che, per ovviare a ciò, è sufficiente consumare latte o formaggi parzialmente scremati. Il fabbisogno giornaliero di calcio per l’adulto, è stimabile intorno agli 800-1000 mg e di questi solo un terzo viene introdotto con l’alimentazione. Ma, oltre alla dieta, l’attività fisica ed alcune cure farmacologiche specifiche,esistono altri metodi che possono migliorare o favorire la cura dell’osteoporosi?   Uno di questi è rappresentato biofield01dallaMagnetoterapia, ovvero quella terapia che sfrutta l’energia elettromagnetica per la rigenerazione dei tessuti avvalendosi dell’azione di un campo magnetico, se utilizzata ad intensità basse, non superiori a 100G e frequenze ridotte, non maggiori di 100 Hz, è una metodica non invasiva e particolarmente indicata per la stimolazione della rigenerazione delle fratture e per rallentare il processo di diminuzione della densità ossea innescato dall’ osteoporosi. Applicata in modo mirato per la guarigione di fratture e patologie localizzate, o in modo totale cioè sottoponendo l’intero organismo al trattamento  per la stimolazione del riequilibrio dell’intero metabolismo e per favorire il rallentamento della perdita di sostanza minerale ossea dovuta all’osteoporosi, la magnetoterapia è efficace perché i campi magnetici pulsati  interagiscono con le strutture cellulari, favorendo il recupero delle condizioni fisiologiche di equilibrio. A livello di organi e strutture anatomiche questi effetti si traducono in analgesia, riduzione dell’infiammazione, stimolo al riassorbimento degli edemi. In più i campi magnetici pulsati hanno un particolare effetto di stimolazione della migrazione degli ioni di Calcio all’interno dei tessuti ossei, che è in grado di indurre il consolidamento della massa ossea e favorire la riparazione delle fratture. Nell’ osteoporosi il campo magnetico statico migliora l’osteogenesi ovvero la ricostruzione delle cellule . La magnetoterapia a campo stabile ha un’azione a livello della membrana degli osteoblasti e sull’effetto piezoelettrico dell’osso. Si ha una vivace produzione e deposizione del collagene con maggior ordinamento ed orientamento strutturale, un aumento dell’irrorazione vascolare e un aumento della mineralizzazione e riattivazione delle cellule in quiescenza. Inoltre si ha un aumento della resistenza ossea e aumento dell’attività elettrica (di natura elettrochimica). Infine per i dolori articolari dell’osteoporosi l’applicazione di biomagneti a campo stabile favorisce un naturale effetto antinfiammatorio e antalgico. Un consiglio? Se soffrite di questa patologia e volete una cura alternativa non farmacologica e non invasiva,MG EVOLUTION ti può dare la soluzione www.materassiinmemory.lombardia.it

Materasso e mal di schiena

Mal di schiena? Ora la scienza dice basta al materasso “ortopedico”

 

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Per anni gli ortopedici hanno consigliato a chi soffriva di mal di schiena di dormire su materassi duri come tavole, senza però avere a disposizione grandi prove scientifiche sulla bontà di questo consiglio. Una ricerca clinica condotta in Spagna e pubblicata nel novembre 2003 sulla prestigiosa rivista medica “The Lancet”* ha smontato una volta per tutte la vecchia e dannosa teoria del materasso “ortopedico” e ha dimostrato che il materasso ideale contro il mal di schiena è uno di media durezza, meglio ancora se capace di adattarsi al corpo.Dolori alla schiena e materasso La ricerca, condotta in Spagna da Francisco Kovacs della Kovacs Foundation di Palma de Mallorca, ha coinvolto 313 persone con mal di schiena cronico e aspecifico, cioè non riconducibile a cause note o ad altre patologie, che hanno dormito su vari tipi di materasso, senza sapere quali. Le persone cui è capitato quello di rigidità media hanno dichiarato con frequenza doppia di stare meglio e addirittura di prendere meno antidolorifici, rispetto a chi ha dormito sul classico materasso duro.
Questo è stato confermato dallo studio più recente condotto presso l’Oklahoma State University** (Usa), dai Dottori Bred Jacobson, Tia Fallace e Hugh Gemmell, pubblicato nel 2006 sul Journal of Chiropractic Medicine che ha inoltre dimostrato come dormire su un materasso nuovo rispetto ad uno vecchio di almeno 5 anni, migliora la qualità del sonno del 62% e riduce del 55.3% il mal di schiena.
Anche i chiropratici da tempo sconsigliano i materassi troppo rigidi: meglio un tipo un po’ più morbido, perché si adatta meglio alle curvature naturali della colonna vertebrale e consente una distribuzione uniforme dei pesi delle varie zone del corpo. Certo, materassi con queste caratteristiche costano un po’ di più, ma è bene ricordare che sul materasso passiamo circa un terzo della nostra vita, quindi non è utopia pensare che questo deve essere il nostro investimento più importante.

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Sonno

IL SONNO “Momentaneo stato di incoscienza”

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I ritmi di sonno e veglia, meglio noti come ritmi circadiani, sono caratterizzati da specifici processi fisiologici, pertanto è bene che i tempi di riposo e veglia vengano egualmente rispettati. sonnoDurante la fase di “sonno” si ha una transitoria perdita di coscienza ed una parziale riduzione di diverse funzioni biologiche; in questa fase, per esempio, si riduce la produzione degli ormoni corticoidi ed adrenergici, viceversa aumenta la secrezione dei fattori di crescita. La qualità del sonno determina, inoltre, la qualità della vita diurna.
Diversi studi clinici sono stati effettuati per analizzare il sonno da un punto di vista fisiologico, grazie anche all’ausilio di elettroencefalografie, elettrooculografie ed elettromiografie. Da tali studi è emerso che il sonno non è costante, ma costituito da cicli, ciascuno dei quali consta di una fase NREM, ovvero “sonno ortodosso”, ed una fase REM, ovvero “sonno paradosso” poiché sono stati osservati movimenti della pupilla; in quest’ultima fase, che genericamente si verifica 4/5 volte durante la notte, si hanno i sogni.
Più in particolare, gli stadi del sonno sono:

Stadio 1: NREM, rappresenta l’addormentamento, nel quale l’attività cerebrale rallenta;
Stadio 2: NREM, fase di sonno leggero, in cui le onde cerebrali sono simili a quelle visibili in fase di veglia;
Stadio 3: NREM, fase di sonno profondo caratterizzato da onde cerebrali molto lente ed ampie;
Stadio 4: NREM, fase di sonno profondo in cui l’organismo si rigenera, ripristinando le riserve metaboliche;
Stadio 5: REM, in questo stadio le onde cerebrali evidenziano il movimento oculare.

La durata di ciascuno stadio varia da individuo ad individuo, in base a fattori diversificati anche ambientali.
Da tale analisi diremo che il sonno non è un evento passivo, bensì il tempo/momento impiegato dall’organismo umano per catalogare tutti gli avvenimenti utili della giornata e cancellare ciò che è ritenuto inutile. In queste fasi viene comunque sempre mantenuto lo stato di vigilanza, che permette all’individuo di reagire a stimoli sensoriali di pericolo; la corretta elaborazione degli eventi diurni trascorsi consente al soggetto di affrontare il nuovo giorno senza ansie e depressione.
L’insonnia è una patologia che non consente al malato di dormire per un numero di ore sufficiente a garantire gli equilibri circadiani; generalmente l’insonnia è caratterizzata da difficoltà nell’addormentamento, ripetuti risvegli notturni e brevissimi periodi di sonno.
L’insonnia può distinguersi in:
occasionale: ovvero può capitare di tanto in tanto, in tal caso non è necessario un intervento farmacologico;
transitoria: quando persiste almeno per alcune settimane, in genere dovuta a patologie collaterali o a forti stati emozionali;
cronica: quando perdura per più di un mese; in tal caso si tratta di una vera e propria patologia da trattare con farmaci adeguati.
Le cause dell’insonnia possono essere diverse: disturbi fisici o psichici, l’uso di farmaci che hanno come effetto collaterale l’insonnia, l’uso di sostanze stupefacenti e d’abuso.
Esiste anche un quarto tipo di insonnia, detta “non organica” o primaria, le cui cause non sono conosciute. Il trattamento dell’insonnia comprende:
La prevenzione non farmacologica: ovvero giusti e ragionevoli orari per andare a dormire, cene leggere, non fare intense attività fisiche prima dell’addormentamento e ricreare buio e silenzio.
La psicoterapia con training autoogeni e tecniche di rilassamento.
La terapia farmacologica con farmaci ipnotico-sedativi.

 

ECCO QUANTE ORE DORMIRE AD OGNI ETA.

ECCO QUANTE ORE DORMIRE AD OGNI ETA’. LA TABELLA

Quante ore dormite per notte? Sono sufficienti per la vostra età? Forse pensate di non riuscire a riposare abbastanza durante la notte, soffrite di insonnia o vi svegliate già stanchi. Ora gli esperti ci indicano per quante ore dovremmo dormire ogni notte in base alla nostra età.

Le nuove raccomandazioni sul numero di ore di sonno arrivano dalla National Sleep Foundation degli Stati Uniti. Le indicazioni arrivano dopo due anni di approfondimenti da parte degli esperti, in collaborazione con l’American Geriatrics Society e con l’American Academy of Pediatrics.

Gli esperti hanno analizzato 300 studi dedicati al sonno e hanno tratto le proprie conclusioni, dopo un lungo lavoro, per quanto riguarda il numero di ore di riposo da consigliare ad ogni età. Per ogni fascia di età non si dovrebbe mai superare il limite massimo stabilito.

Da 0 a 3 mesi: la durata ideale del sonno va dalle 14 alle 17 ore

Da 4 a 11 mesi: le ore di sonno raccomandate sono 12-15, ma il range è più ampio, 10-18

Da 1 a 2 anni: dormire 11-14 ore al giorno, il range da mantenere è entro le 9-16 ore

Da 3 a 5 anni: dormire da 10 a 13 ore, non più di 14 ore e non meno di 8

Da 6 a 13 anni: dormire da 9 a 11 ore, comunque non meno di 7 e non più di 12

Da 14 a 17 anni: dormire da 8 a 10 ore, non più di 11 e non meno di 7

Dai 18 ai 25 anni: dormire da 7 a 9 ore, non meno di 6 e non più di 11

Dai 26 ai 64 anni: dormire da 7 a 9 ore, non meno di 6 e non più di 10

Dai 65 anni in poi: dormire 7 o 8 ore, non meno di 5 e non più di 9

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Russare: fastidio e pericolo per la salute

 

 

 

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Russare è molto più di un fastidio notturno che impedisce di conciliare il sonno. Se anche il vostro partner russa, è possibile che non sappiate cosa fare, quale rimedio suggerirgli o come fargli smettere di emettere quel fastidioso rumore che non vi fa dormire.

Si parla spesso del russare come di una caratteristica maschile, ma sapevate che l’apnea del sonno è frequente anche tra le donne? È una realtà molto comune e allo stesso tempo pericolosa. Non bisogna trascurarla.

Molte donne vanno a letto angosciate perché hanno paura di infastidire il partner, consapevoli che l’apnea notturna ha come conseguenze l’impossibilità di riposare correttamente, l’irritabilità e il mal di testa mattutino. Cosa potete fare per liberarvi di questo fastidioso disturbo del sonno?

Russare nella vita quotidiana

Almeno il 20% della popolazione russa durante la notte. E, come sapete, è anche motivo di litigio tra le coppie, soprattutto se uno dei due non lo ammette o, pur sapendolo, evita di dare eccessiva importanza a un problema che considera un semplice fastidio notturno.

Chi russa sonoramente e lo fa tutte le notti, si alza stanco, ma non è tutto: manifesta spesso mal di testa, malessere fisico, irritabilità, stress, aumento della pressione arteriosa. Queste sono tutte realtà che possono sfociare in malattie molto più gravi se non si cerca aiuto, perché bisogna capire che russare non è una cosa normale che fanno tutti.

Quali sono le cause del russare?

Apnea

  • Russare è segno di qualcosa che sta accadendo all’interno del nostro corpo. Quando russiamo, perdiamo una certa quantità di energia e questo si ripercuote sulla nostra vita quotidiana. Di fatto, molti medici definiscono questo disturbo come “febbre interiore”, cioè lo considerano un indicatore di salute.
  • Questo disturbo è dovuto ad un restringimento delle vie respiratorie verso i polmoni, in seguito al quale entra meno ossigeno e l’organismo va in ipossia. Poiché non entra aria sufficiente, si produce una vibrazione, responsabile del fastidioso rumore.  Se, in qualsiasi momento, smettesse di entrare aria, l’organismo “smetterebbe di respirare” per un breve periodo di tempo. Questo fenomeno è conosciuto come “apnea del sonno”.
  • Generalmente, le cause del russare si riducono principalmente all’apnea del sonno. Tuttavia, tra i fattori scatenanti, ricordiamo anche la presenza di polipi, l’anatomia del setto nasale o del palato oppure la presenza di allergie. Se russare è un’abitudine costante per voi, allora rivolgetevi al vostro medico per una diagnosi accurata.
  • L’apnea notturna non è un disturbo qualsiasi. Bisogna tenere presente che i polmoni smettono di ricevere ossigeno e che il cervello deve ordinare ai muscoli respiratori di fare uno sforzo maggiore per ottenere aria, da qui il russare sonoro ed improvviso. Se a lungo andare l’apnea del sonno diventa cronica, potrebbe provocare ipertensione, insufficienza cardiaca, diabete di tipo 2 e anche aumentare il rischio di infarti cerebrali e ictus. Non dimenticate che il corpo, il cervello e il cuore smettono di ricevere ossigeno per alcuni secondi: è una cosa grave.

Consigli per ridurre il russare notturno

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In primo luogo, c’è da chiarire un aspetto: russare è sintomo di qualcosa che non va.Non è la stessa cosa russare per una settimana a causa del raffreddore o di un’allergia e russare sempre, sia di notte, sia dopo pranzo, durante il riposino.

Consultate sempre il vostro medico se voi o il vostro partner russate da tempo. Se vi viene diagnosticata l’apnea del sonno, è necessario che seguiate scrupolosamente le indicazioni mediche che vi verranno prescritte.

A questo punto, anche se russate occasionalmente e non fate troppo rumore, non vi farà male seguire questi semplici consigli. Prendete nota:

  • Tenete il peso sotto controllo, perché l’obesità è tra le cause del russare notturno.
  • Se siete fumatori, abbandonate subito questo vizio. L’ostruzione delle vie respiratorie può essere una conseguenza del fumo, responsabile anche della tosse e del malessere.
  • Dormite sempre di fianco. Una semplice tecnica per abituarsi a questa posizione consiste nel mettere, o cucire, una pallina da tennis sulla parte posteriore del pigiama. In questo modo, quando vi metterete a pancia in su, avvertirete il fastidio della pallina da tennis e vi sistemerete di fianco.
  • Cercate di rispettare degli orari per quanto riguarda l’alimentazione e il momento di andare a letto. La routine fa bene alla salute dell’organismo.
  • Mantenete il vostro corpo idratato durante tutto l’arco della giornata. Bevete acqua in abbondanza e utilizzate soluzioni fisiologiche per decongestionare il naso qualora fosse necessario. Le mucose nasali non saranno così secche e non russerete.
  • Cambiate regolarmente la federa del cuscino. A volte, l’accumulo di acari può scatenare allergie o seccare le vie respiratorie. Vale la pena tenerlo presente.
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